«Talpa» della malavita napoletana era il cancelliere capo in Procura

«Talpa» della malavita napoletana era il cancelliere capo in Procura Forniva ai contrabbandieri informazioni riservate sui controlli telefonici «Talpa» della malavita napoletana era il cancelliere capo in Procura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Una sentenza emessa dalla settima sezione del tribunale penale di Napoli ha confermato i legami esistenti tra un gruppo di contrabbandieri e gli ambienti giudiziari allo scopo di ottenere preziose e rìservatissime informazioni in merito ai controlli telefonici ordinati dalla magistratura su elementi della malavita organizzata: la «talpa» è risultata essere un funzionario al di sopra dì ogni sospetto che era in grado di fornire (senza eccessive difficoltà) le notizie richieste. Si tratta del cancelliere capo della Procura della Repubblica, Antimo Ponticiello, 46 anni, residente a Cardito — un Comune della cinta cittadina — nelle cui mani passava qualsiasi provvedimento giudiziario adottato dalla Procura. Malgrado le sue proteste di assoluta innocenza, è stato condannato a dieci mesi di reclusione perché ritenuto responsabile di violazione del segreto di ufficio e favoreggiamento. Il p.m. aveva chiesto la pena di un anno. Sette mesi sono stati inflitti per concorso negli stessi reati a Bruno Chianese, 31 anni, le¬ gato al clan del «boss» Michele Zaza, recentemente arrestato a Roma. I legali dei due imputati hanno presentato ricorso in appello. Come si è giunti ad identificare il personaggio che aveva instaurato un filo diretto con i contrabbandieri sfruttando la fiducia dei magistrati di cui godeva la più ampia stima? I carabinieri del nucleo investigativo sono venuti a capo dell'intrigo nell'ambito della lotta alla delinquenza organizzata durante una serie di controlli svolti sull'attività di alcuni luogotenenti e gregari di boss. Nel corso di una conversazione telefonica intercettata dagli investigatori Bruno Chianese chiedeva al Ponticiello di fargli sapere se l'apparecchio di un personaggio di San Sebastiano al Vesuvio era «pulito»: in un primo momento gli inquirenti avevano sospettato che si trattasse di un infiltrato negli uffici della Sip ma una seconda telefonata, e più approfonditi controlli, li mettevano sulla pista giusta. Antimo Ponticiello, secondo quanto emerso dal dibattito processuale, in un primo momento aveva negato qualsiasi addebito. Poi ammise di conoscere Bruno Chianese ma di non avere avuto alcun rapporto, sia pure teletonico, con l'affiliato al boss Zaza. Gli elementi nelle mani degli inquirenti consentirono di non dare credito alle sue affermazioni e nuove intercettazioni telefoniche lo hanno poi inchiodato alle proprie responsabilità. E' emerso che il cancelliere della Procura si era lasciato corrompere dal Chianese e aveva rivelato notizie coperte dal segreto istruttorio e violato i doveri relativi alle sue funzioni. In attesa della sentenza definitiva Antimo Ponticiello è staco sospeso dall'impiego. a. I. mentre si trovava col segretario della confederazione agricoltori boliviani, Genaro Flores, in clandestinità dal 1980, quando i militari hanno riassunto il potere. L'ambasciatore Borco ha detto di aver trovato Cuminetti «in buone condizioni di salute», non specificando il luogo in cui si trova il detenuto. Pierluigi Cuminetti è uno studente di teologia originario di Pradalunga (Bergamo), ha 23 anni, e prestava servizio di volontariato civile in una parrocchia di La Paz, nel quadro di un accordo di cooperazione tecnica firmato dai governi d'Italia e della Bolivia. Non si conosce ancora la sorte che sarà riservata al giovane. E' possibile che il regime militare boliviano disponga la sua liberazione, ma non si esclude che venga decisa la sua espulsione. Il ministero dell'Interno boliviano ha annunciato intanto in un comunicato, l'arresto del dirigente «campesino» Genaro Flores ed ha confermato che egli si treva ricoverato in una clinica di La Paz a causa di una ferita da pallottola.

Luoghi citati: Bergamo, Bolivia, Cardito, Italia, La Paz, Napoli, Pradalunga, Roma, San Sebastiano Al Vesuvio