Il Sinai verrà pattugliato da una forza di 2000 uomini

Il Sinai verrà pattugliato da una forza di 2000 uomini Raggìunto un accordo tra Usa, Egitto e Israele Il Sinai verrà pattugliato da una forza di 2000 uomini Con l'interruzione della mediazione di Habib e la notizia dell'accordo sul Sinai si conclude la prima fase dell'offensiva diplomatica statunitense in Medio Oriente, avviata dalla visita del segretario di Stato Haig in aprile. Gli Usa hanno ora bisogno di una pausa di riflessione, a causa del raid israeliano. Habib sembra aver infatti ottenuto, grazie all'appoggio dell'Arabia Saudita, un impegno da Damasco e da Gerusalemme a una tregua per un mese circa. Ma il bombardamento della centrale atomica di Bagdad ha aperto un'altra serie di problemi. Il primo è che la Siria rifiuta adesso qualsiasi compromesso con Israele. Il secondo è che l'Egitto insiste per una soluzione del problema palestinese nell'ambito degli accordi di Camp David. Un terzo problema è la pressione dell'Arabia Saudita per la fornitura dei supercaccia bombardieri F16. Il governo Reagan si è impegnato a venderglieli, ma un gruppo di 170 parlamentari, democratici e repubblicani, sta opponendo resistenza, nel timore che possano essere usati un giorno contro Israele. Per quanto riguarda questa prima fase diplomatica, gli Stati Uniti sono soddisfatti. Il raid israeliano in Iraq non ha infatti compromesso la situazione quanto temevano. Ma la seconda fase si preannuncia più difficile. e. c. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il negoziatore americano in Medio Oriente, Habib, ha abbandonato ieri Beirut, interrompendo la sua mediazione tra Siria e Israele, e fatto ritorno a Washington. Riprenderà la missione agli inizi di luglio, dopo le elesioni israeliane e la riunione della Lega Araba. In una dichiarazione rilasciata dall'ambasciata Usa a Beirut, Habib ha asserito che «la tensione per i missili è diminuta... e si è allontanato il pericolo di una immediata azione militare». Ha chiesto però a «tutte le parti interessate» di continuare a esercitare «11 massimo autocontrollo». Il rientro di Habib a Washington è venuto a coincidere con l'annuncio dell'accordo tra Stati Uniti, Egitto e Israele sulla forza di pace per il Sinai a sei mesi dall'inizio delle trattative. La forza sarà composta di 2000 uomini, di cui 800 americani. Essa entrerà in funzione entro l'aprile dell'anno venturo, data in cui israele completerà il suo ritiro dal Sinai. Per la prima volta dal 70, quando Gheddafi chiuse la base presso Tripoli, militari Usa torneranno cosi stabilmente in Medio Oriente. Della forza di pace faranno parte anche Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Ecuador e Uruguay. Il comando sarebbe affidato o agli australiani o ai neozelandesi. Il Sinai doveva essere pattugliato dall'Onu, ma il veto dell'Urss lo ha reso impossibile.

Persone citate: Gheddafi, Haig