Il virus del Papa non è grave ma non c'è terapia specifica

Il virus del Papa non è grave ma non c'è terapia specifica I medici: infezione da «citomegaìovirus»; decorso benigno Il virus del Papa non è grave ma non c'è terapia specifica CITTA' DEL VATICANO — Il Papa è affetto da un'infezione virale dovuta al Cytomegalovirus, il cui andamento appare benigno; non presenta complicazioni addominali, che erano le più temibili dopo l'imponente intervento riparatore; in generale registra segni di graduale ripresa. Sono le principali notizie del primo bollettino medico emesso dopo quattro giorni di indagini cliniche al «Gemelli» per scoprire il misterioso virus. Il testo, letto ieri pomeriggio ai giornalisti dal portavoce della Santa Sede, padre Romeo Panciroli, dice: «Il S. Padre, che il 3 giugno era stato dimesso dal Policlinico Gemelli, dopo un periodo di miglioramento delle condizioni generali, ha presentato un movimento febbrile, riferibile ad un processo infiammatorio pleuropolmonare destro. Tale processo è regredito rapidamente con terapia adeguata-. Prosegue: -Persistendo però il rialzo termico, il 20 giugno si è ravvisata l'opportunità di un nuovo ricovero allo scopo di effettuare ulteriori indagini diagnostiche in ambiente ospedaliero. L'esame clinico, integrato dalle indagini radiologiche ed ecografiche e dalla tomografia assiale computerizzata, non ha evidenziato la presenza di reperti patologici addominali, che potessero giustificare la persistenza dello stato febbrile-. •Per contro — continua il bollettino — il quadro ematologico, le indagini bioumorali e gli esami microbiologici hanno documentato l'esistenza di una recente infezione da Cytomegalovirus, il cui andamento appare benigno. Nella giornata odierna (cioè ieri, n.d.r.) la temperatura corporea del S. Padre è normale. Le condizioni cardiocircolatorie sono soddisfacenti. Regolare è la funzione dell'apparato digerente. Lo stato generale registra i segni di una graduale ripresa-. Il prof. Emilio Tresalti, direttore sanitario del «Gemelli», ha spiegato successivamente che il Cytomegalovirus si può trasmettere in moltissimi modi e attraverso moltissime vie, fra le quali anche la trasfusione di sangue e plasma-. Ha escluso, però, che il virus possa essere stato provocato dalle pallottole, dal trauma o che sia connesso all'intervento chirurgico. Il virus di solito non ha una localizzazione precisa, ma in genere si instaura nei bronchi, polmoni o vie respiratorie superiori. Nel caso del Papa, secondo il prof. Alberto Ugolini, specialista in malattie infettive all'Università di Roma, è possibile che il Cytomegalovirus, annidato anteriormente all'attentato, sia entrato in azione quando le difese immunitarie del pontefice si sono allentate in conseguenza della emorragia, dell'imponente operazione, dell'anestesia e dell'indebolimento generale. Il prof. Ugolini non ha potuto escludere che il virus abbia provocato anche i fatti pleuropolmonari che il bollettino definisce ormai rientrati. Il documento è firmato da nove specialisti anziché i consueti sei che hanno sinora curato il Papa: a Breda, Castiglioni, Crucitti, Manni e Manzoli dell'Università Cattolica, e al prof. Renato Buzzonetti, medico pontificio, si sono aggiunti i professori dell'Università di Roma Giuseppe Giunchi, direttore della Clinica medica e malattie infettive. Gianfranco Pegiz, chirurgo gastroenterologo, e Luigi Ortona, direttore del reparto malattie infettive del «Gemelli». Se il quadro è nel complesso rasserenante, il prof. Carlo Alberto Boggiano, primario della divisione malattie infettive all'ospedale di Siena, ha dichiarato: « il virus si contrae in genere con le trasfusioni, si localizza principalmente nel fegato, può provocare varie forme di epatite, con o senza itterizia, non ha una terapia precisa ma, di solito, ha decorso benigno-. Ci ha detto il cardinal decano Carlo Confalonieri, reduce dal «Gemelli» dove non ha insistito per visitare il Papa: -L'atmosfera è serena, nessuna apprensione, il S. Padre è tranquillo. Dopo l'intervento previsto andrà a Castelgandolfo per riposarsi davvero-. Naturalmente la plastica intestinale potrà farsi dopo il completo ristabilimento del pontefice. Ieri sono state annunciate le nomine di due vescovi brasiliani, dopo molti giorni di inattività del Papa, al quale Mitterrand e Juan Carlos hanno inviato auguri tramite i rispettivi ambasciatori recatisi al «Gemelli». Lamberto Fumo

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