All'università di Lecce si vota il nuovo rettore di Salvatore Gentile

All'università di Lecce si vota il nuovo rettore Con molto anticipo sulla scadenza elettorale All'università di Lecce si vota il nuovo rettore I candidati sono tre - Si recheranno alle urne 178 docenti LECCE — Tra qualche giorno l'Università degli Studi di Lecce (7 mila studenti, tre facoltà) avrà il nuovo rettore. Con più di un anno di anticipo sulla scadenza elettorale, 178 docenti verranno chiamati alle urne, dal 24 al 25 giugno, con eventuale ballottaggio fissato per il 27 dello stesso mese. Il ricorso alle urne, con tanto anticipo, è dovuto al fatto che il prof. Mario Marti, terzo rettore nella giovane storia dell'ateneo leccese, ha presentato il 6 aprile scorso al ministro della Pubblica Istruzione Bodrato 'irrevocabili dimissioni per motivi di salute». Ma nella lettera inviata al ministro, il prof. Marti denunciava chiaramente le difficoltà a presiedere un'istituzione dai tanti problemi senza una dirigenza aministrativa. Il prof. Marti, autorevole studioso di letteratura italiana, era subentrato, nell'ottobre del 1979, al prof. Saverio Mongelli, già preside della facoltà di Scienze, il cui rettorato era stato caratterizzato da un alto grado di efficienza. Il prof. Mongelli, a sua volta, era stato in carica scio per un triennio ed era stato eletto nell'ottobre del 1976, al posto del prof. Giuseppe Codacci-Pisanelli, rettore per vent'anni (vale a dire dalla fondazione della libera Università). Codacci-Pisanelli, più volte deputato democristiano e per un brevissimo periodo anche ministro, aveva ricoperto anche la carica di commissario straordinario, non essendo insediato un regolare consiglio di amministrazione. Dalla gestione Mongelli, però l'attività amministrativa dell'ateneo leccese subì sostanziali innovazioni e soprattutto ebbe un consiglio di amministrazione. Lo stesso prof. Mongelli riuscì a far ottenere un corso di laurea in scienze biologiche che completava, in un certo senso, la facoltà di Scienze. Nei giorni scorsi, in una riu nione d'interfacoltà, pubbli camente tre docenti si sono autocandidati, cosi come vuo le la prassi, presentando i ri' spettivi programmi. Il primo a proporre una certa disponi' bilità è stato il prof. Alberto Sobrero, piemontese, nato ad Alessandria ma formatosi presso l'Università di Torino. Da qualche anno è a Lecce e durante la gestione Mongelli gli fu affidata la delega per la presidenza dell'Opera universitaria. Oltre al «potenziamento delle strutture ed all'attivazione di nuove facoltà e nuovi corsi di laurea», il prof. Sobrero ha indicato nel suo pro¬ gramma anche l'esigenza di nuovi e validi rapporti con il territorio e la necessità di risolvere al più presto il problema dell'edilizia. Il secondo candidato, il prof. Orazio Bianco, e attuale preside della facoltà di Magistero e pro-rettore che sta sostituendo il prof. Marti da quando quest'ultimo ha annunciato le dimissioni. Nel programma il preside Bianco ha elencato una serie di iniziative per rilanciare l'Università di Lecce, non trascurando i problemi del personale non docente con gli inquadramenti in qualifiche funzionali e corsi di aggiornamento professionale. Un particolare certamente singolare è il fatto che il prof. Bianco, democristiano ed ex sindaco di Massafra (in provincia di Taranto), è concittadino del prof. Cosimo Damiano Fonseca, il terzo candidato, che è preside della facoltà di Lettere e Filosofia. Il preside Fonseca, che è un sacerdote, ha legato il suo nome all'istituzione dell'unica scuola di specializzazione presso l'ateneo di Lecce: quella in archeologia classica e medievale. La facoltà di Lettera, con la gestione del prof. Fonseca, ha dato vita a numerose collane di pubblicazioni, quaderni di ricerca, campagne di scavo archeologico nel Salente Salvatore Gentile

Luoghi citati: Alessandria, Filosofia, Lecce, Taranto, Torino