Smantellata nuova colonna torinese delle Br volevano rapinare le banche, sette arrestati

Smantellata nuova colonna torinese delle Br volevano rapinare le banche, sette arrestati Operazione della Digos, durata dieci giorni, fa scoprire un «covo» nella zona di Mirafiori Smantellata nuova colonna torinese delle Br volevano rapinare le banche, sette arrestati La base del gruppo (tre sono ancora latitanti) era in via Cercenasco 17, in un residence - Il fermo di una casalinga primo anello della catena - Catturati Maino e la Premoli nel Biellese, si scoprono due valigie da loro consegnate a due complici e sotterrate in un campo, con pistole, cartucce, documenti e materiale ritenuto «molto importante» Stava sorgendo una nuova «colonna» torinese delle Br: i terroristi avevano già un covo, molte armi e munizioni, un archivio, del denaro. E un programma dettagliato per autofinanziarsi. in tempi brevi, rapinando banche. Di almeno un centinaio di Istituti di credito della città e della provincia erano in possesso di -informazioni e dati — dicono gli inquirenti — ricavabili solo dopo lunghi appostamenti.. Gli uomini della Digos hanno bloccato sul sorgere la banda: 7 gli arrestati, 3 ì latitanti. In parte l'operazione era già nota (La Stampa ha pubblicato nei giorni scorsi la notizia della cattura di alcuni componenti la «colonna»), ma l'inchiesta nel suo insieme, i collegamenti, gli sviluppi sono stati illustrati solo ieri dal dott. Fiorello, capo della Digos torinese. .Da tempo seguivamo una donna, Teresina Colonna, 37 anni. Casalinga, abita in via Pacini 1 con il marito, Felice Duo. Una sera la scorsa settimana, l'abbiamo fermata. E' stato il primo anello di una catena, che ha portato alla scoperta del covo e all'arresto dell'intero nucleo. Mercoledì 10 — Sono le 21,30 quando gli uomini della iDigos bloccano la Colonna. E' uscita da un bar, con un giovane: Paolo Fogagnolo. 22 anni, ricercato per partecipazione a banda armata, e sequestro di persona. Lui è armato, una calibro 7,65, colpo in canna, due caricatori in tasca, assieme a circa 2 milioni e mezzo. Ma ha anche un biglietto, con un numero di telefono. Si scopre che è di Firenze. Difficili indagini in quella città, due giovani sono fermati. Alcuni elementi rimandano l'inchiesta a Torino. Con un indirizzo: via Cercenasco 17. un ■«residence, a neppure 600 metri dalla Fiat. LI, nell'appartamento numero 49 forse c'è una base sicura, per il Fogagnolo. Gli uomini della Digos sorvegliano la casa e l'appartamento per due giorni. Non accade nulla. Sabato 13 — Sono le 24 quando gli agenti decidono di abbattere la porta. Era un «covo» Br. abbandonato fret¬ tolosamente dopo la cattura del Fogagnolo. Ma si trovano cose interessanti. Quattro brandine, un armadio, due divise rubate nel giugno '79 ad un vigile urbano di Collegno, documentazione ideologica, carte d'identità in bianco. E, in una valigia, un vero .studio scientifico, con schedature, su molti istituti bancari di Torino e provìncia.. In sostanza? •Di ogni banca annotato, a parte l'ubicazione, se è provvista o meno di vetri antiproiettile, se c'è o meno un servizio di vigilanza, il numero delle persone che vi lavorano, addi- _ rittura giorni e ore in cui ci so- ' no movimenti e flussi di capitali. Tutto questo con uno scopo, compiere rapine.. Domenica 14 — Nel tardo pomeriggio si identificano le persone che hanno affittato e sono state viste girare nell'appartamento n. 49 del residence di via Cercenasco. Sono quattro: Michela Sciarra, una pettinatrice di 19 anni, via Nicomede Bianchi 28; Mauro imimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiiiiiiiiiiiiiiiii Marchetto, 23 anni, carpentiere, Rivoli, corso Francia 85; Raffaele De Blasi, 32 anni, studente lavoratore, Collegno e Felice Duo, 33 anni, marito di Teresina Colonna, arrestata quattro giorni prima. Tutti scomparsi, solo il Marchetto verrà catturato, tre giorni dopo dagli agenti della Digos. Il dott. Fiorello: •Temevamo che l'inchiesta finisse II. Il covo era stato abbandonato, il materiale più importante certamente portato via. E invece, un colpo di fortuna Lunedi 15 — Verso le 11 una pattuglia della ps ferma, nel Biellese, poco dopo Magnano, un uomo e una donna, su un pullman diretto a Vercelli. Hanno documenti falsi. Sono stati visti poco prima mentre consegnavano a due giovani, due grosse borse-valigie. Sono armati, una 7,65 lei, una calibro 9 lui. Vengono identificati: Cesare Maino e Marina Premoli, quarantenni, ori-; ginari di Genova. Lui del' gruppo -XXIII Ottobre., condannato a 15 anni per il sequestro Gadolla, evaso nel febbraio scorso dal carcere di Parma. Lei, ricercata per un mandato di cattura del tribunale torinese, per banda armata. Il Maino ha in tasca qualcosa che conduce al covo torinese di via Cercenasco 17. Cosa avevano in quelle due valigie? Il materiale più importante della base torinese abbandonata frettolosamente? A chi le hanno consegnate? Sabato 20 — Cinque giorni hanno lavorato gli uomini della Digos torinese, con gli agenti della mobile di Vercelli e Biella. Sono riusciti a fermare quasi subito i due giovani ai quali il Maino e la Premoli avevano consegnato le valigie. Sono Daniele Tarasco, 27 anni, originario di Santhià, residente a Occhieppo, operaio della Lancia dì Verrone e Roberto Cornacchia, 21 anni, condannato a 4 anni perché nella cappella funeraria della sua famiglia erano state trovate delle armi. I due viaggiavano su una ■Renault 4», sporca di terriccio. A bordo una pala. Aveva-, no sotterrato in qualche campo le borse? Era probabile, ma dove? Il dott. Fiorello: •Abbiamo fatto un buon lavoro, tutti assieme. Analizzando il terriccio della vanga si sono localizzate alcune zone. Finalmente sabato 20, nel primo pomeriggio, abbiamo trovato la fossa.. C'erano le due valigie, con due pistole, 3 mila cartucce di vario calibro, molte carte d'identità in bianco, il resoconto dettagliato sui movimenti di un agente di ps della questura torinese e di un agente della Mondialpol (dott. Fiorello: • Volevano aggredirli per disarmarli.) e .altro materiale, importante, del quale per ora nulla possiamo dirvi. Ma è molto, molto interessante.. Ezio Mascarino ^^^iJ^p^ ^^^^ ^Marina Premoli e Teresita Colonna, la prima a cadere nella rete tesa dagli agenti della Digos -1 presunti complici Paolo Fogagnolo e Mario Marchetto'