Legge urbanistica richiede revisioni

Legge urbanistica richiede revisioni La Regione ha deciso le modifiche Legge urbanistica richiede revisioni Simonelli: «E' buona, ma troppo difficile» - Tra le norme da rivedere quella sui centri storici Un anno e mezzo di applicazione della legge urbanistica 56 ha convinto di due cose: è una legge buona di alto valore culturale e scientifico, ma ha anche molte cose da migliorare. «Non è uno straccio da buttar via — dice l'assessore Simonelli che l'ha ereditata — ma contiene alcuni nodi da sciogliere'. Cosi la giunta regionale ha approvato ieri mattina il •Documento di orientamenti' con le modifiche proposte. «Abbiamo tenuto presente — dice il presidente Enrietti — anche i progetti di legge e i documenti che sono già stati presentati dall'opposizione e da altre forze politiche. Su tutti i documenti apriremo un dibattito in Consiglio in modo da arrivare poi a una legge efie abbia il più ampio consenso possibile.. La legge 5S è stata oggetto di accuse feroci, come quella di aver bloccato lo sviluppo edilizio, ma Simonelli afferma invece che ha avuto un -Alto indice di applicazione: E cita: prima della sua entrata in vigore (un anno e mezzo fa) su 1209 Comuni, ben 723 erano privi di strumento urbanistico e 286 anche di perimetrazione. Oggi «il 25% dei Comuni ha una strumentazione aggiornata e 707, sugli 855 obbligati hanno il piano pluriennale di attuazione approvato. Inoltre approvato un piano intercomunale (11 Comuni nell'area Casale-Valenza), due adottati, uno approvato e uno adottato di comunità montane, 25 in formazione: I Comuni l'hanno accolta favorevolmente, aggiunge, «perché gestire l'urbanistica è un mestiere difficile e i sindaci vogliono avere la certezza della legge; la 56 gliela dà: Anche se è molto difficile da interpretare. .In ques ti giorni a baiamo preparato una circolare con spiegazioni: Tra le modifiche più significative proposte: la suddivisione dei Comuni in almeno due categorie, sopra e sotto i 20 mila abitanti, per il rapporto abitante-superficie. Un'altra: un minor potere dei comprensori Spieghiamo : la legge prescrìve che gli strumenti urbanistici devono essere approvati prima dal Comprensorio, poi dalla Regione. E se il Comprensorio non lo fa, i termini si allungano. Anzi, la Regione non può nemmeno iniziare la procedura perché, teoricamente, 1 ignora l'esitenza del piano. Ora si dice : il piano va presentato contemporaneamente ai due enti e se il Comprensorio non agisce, la Regione ha il sopravvento. Sembra un articolo fatto apposta per il Comprensorio di Torino, bloccato dall'impossibile costituzione delia presidenza e commissioni. Standard urbanistici. Sono ritenuti eccessivi, specie quelli relativi a «aree per attrezzature al servizio degli insediamenti produttivi: Soprattutto nelle aree di recupero dei centri storici dove, dice Simonelli, «le zone adibite a servizi sono prescritte al 100 per cento di quelle ristrutturate. Proponiamo una riduzione mantenendo quella proporzione solo per le modifiche di destinazione d'uso: Su queste proposte è chiaro che in Consiglio si scatenerà una grossa battaglia. «Ma la modifica della legge 56 — dice il vicepresidente Sanlorenzo — è uno dei punti del programma di questa giunta e uno degli 84 progetti anticrist Impegni da rispettare: a. garb.

Persone citate: Enrietti, Sanlorenzo, Simonelli

Luoghi citati: Torino