L'avanzata del psi e dei laici non intacca la conferma ottenuta dalla dc in Sicilia di Francesco Santini

L'avanzata del psi e dei laici non intacca la conferma ottenuta dalla dc in Sicilia Rosario Nicoletti, il segretario regionale della de, sembra il vero personaggio vincente L'avanzata del psi e dei laici non intacca la conferma ottenuta dalla dc in Sicilia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — Vivono i partiti in Sicilia ore difficili di riflessione e un dato prevale sugli altri: l'avanzata di Craxi e il rafforzamento dei partiti laici non intaccano la grande riconferma democristiana nell'isola. Rosario Nicoletti, segretario della de siciliana, legato da un'amicizia consolidata al ministro della Pubblica Istruzione Bodrato. è considerato a Palermo l'.uomo del giorno». Il risultato del 41,44 per cento è il frutto di una politica intelligente, puntata sul rinnovamento all'interno della democrazia cristiana per cancellare, proprio in Sicilia, l'immagine dello schieramento «logorato e compromesso-. Nicoletti è il politico che con Piersanti Mattarella resse la Sicilia nelle ore più difficili della sua storia. Ucciso Mattarella. tutti gli uomini dell'ex presidente sono usciti allo scoperto e, in queste ore, festeggiano la grande affermazione di Momo Giuliana, il pupillo di Piersanti, che sino a ieri, nella Sicilia che conta, era dato come «perdente». Giuliana, a Palermo, ha avuto 55 mila preferenze, è risultato eletto al secondo posto. Per lui si sono impegnati i collaboratori più stimati di Mattarella, da Salvatore Butera. economista di gran nome, ad Orlando, docente di Diritto pubblico; dallo statistico La Rosa all'esperto di problemi sanitari Nuccio. Se la Sicilia ufficiale ha dimenticato il sangue di via della Libertà, un elettorato attento ha premiato Giuliana, nel ricordo del presidente assassinato. Altri nomi, altri gruppi, appaiono in difficoltà. Ciancimino, potentissimo un tempo, non è riuscito a far eleggere il suo delfino Mazzara. Irritato, si prepara, per questo motivo, a dare battaglia a Salvo Lima, che in queste ore mostra grande prudenza e sembra prendere le distanze dal presidente uscente D'Acquisto. L'andreottiano Lima appare tormentato. A chi gli domanda un nome per la presidenza del governo regionale risponde con meditazione: «Per me il problema del nome è assolutamente secondario-. Lima continua: •Noi democristiani rilanciamo l'appello per la formazione di un governo autonomista: chiamiamo a raccolta tutti i partiti democratici per risolvere i problemi concreti della Sicilia-. — Pc compreso? 'Comunisti compresi-, conclude Lima, che smentisce un nuovo accordo con il f anf amano Gioia. «i4 me — dice — questo accordo non risulta-. — Ma lo ha detto D'Acquisto... «Io sono stato sempre in buoni rapporti con Gioia, ecco che cosa posso rispondere-. A parte il presidente uscente D'Acquisto, che sembra allontanarsi da Lima, gli uomini del potentissimo padrone di Palermo non sono usciti bene dalle urne. Arturo Ferrara occupa, nelle preferenze, il nono posto sui dieci deputati espressi da Palermo. Sebastiano Purpura, che molto è stato aiutato da Lima, invece non è stato eletto. C'è invece, in tutta l'isola, una pattuglia di nomi nuovi: con Giuliana a Palermo c'è Canino a Trapani. Alaimo a Ca/tanissetta, Brancati a Siracusa e Nicolosi che a Catania è il primo eletto. Ottima, a Messina, la terza posizione di Giuseppe Campione, legato a Gullotti, 51 mila preferenze e un buon futuro politico. •L'elettorato siciliano — dice l'economista Butera — ha dimostrato con il voto che nell'isola è ancora possibile fare politica-. Scompare di scena il potente Mario Fasino: dopo sei legislature non è stato rieletto. Ottime le prospettive per Calogero Lo Giudice, capogruppo democristiano a Palazzo dei Normanni e per lo stesso Nicoletti che ha saputo tenere il partito nei delicatissimi equilibri dell'ultima legislatura, sia nel periodo splendido della presidenza Mattarella sia in quello più opaco degli ultimi due anni. Aristide Gunnella, padrone indiscusso del partito repubblicano in Sicilia, è esultante. Proietta su dimensioni nazionali il voto di domenica e afferma: «La prospettiva per il Paese è quella di un futuro basato sulla convergenza psi-pri quale punta avanzata di tutto lo schieramento laico e socialista-. Per Gunnella le urne dell'isola hanno dato una lezione chiara: l'elettorato ha dimostrato che vi è un movimento verso la sinistra democratica, laica e socialista, e una «non accettazione» di una sinistra comunista in grande crisi. Per i vertici regionali si confermano le previsioni dei giorni scorsi: Lauricella alla presidenza dell'assemblea di Palazzo dei Normanni; un democristiano dal volto nuovo alla presidenza del governo, a Palazzo d'Orléans, dopo un tentativo del presidente uscente Mario D'Acquisto. Francesco Santini