I negoziati Salt slittano al marzo del 1982 «L'Urss è un pericolo, dobbiamo armarci»

I negoziati Salt slittano al marzo del 1982 «L'Urss è un pericolo, dobbiamo armarci» Secondo gli Usa occorrono nuovi approcci: «I precedenti governi ci hanno indeboliti» I negoziati Salt slittano al marzo del 1982 «L'Urss è un pericolo, dobbiamo armarci» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Gli Stati Uniti non saranno in grado di incominciare i negoziati con l'Urss per la limitazione delle armi strategiche (nel cui ambito dovrebbero svolgersi quelli sugli euromissili), prima del marzo 1982. Lo ha dichiarato il nuovo direttore dell'agenzia per il disarmo e il controllo degli armamenti. Eugenc Rostow. che fu già sottosegretario di Johnson. In una deposizione al Congresso. Rostow ha asserito che. mentre i preparativi per le trattative sulle cosiddette armi di teatro — quelle che più interessano l'Europa, procedono regolarmente, gli altri non possono neppure incominciare. Rostow, un celebre professore dell'Università di Yale, non ha voluto dire se ciò porterà o no a un ritardo negoziale per gli euromissili. In teoria, il segretario di Stato americano Haig e il ministro degli Esteri sovietico Gromyko dovrebbero decidere a settembre, in un incontro all'Onu. la data dell'avvio formale dei negoziati. L'impegno assunto è prima della fine dell'anno, la lontananza dei negoziati sulle armi strategiche potrebbe rallentare tutto. Il presidente della Commissione Esteri del Senato, Percy. facendosi inteprete delle preoccupazioni europee, ha sollecitato Rostow «a stringere i tempi su tutti i fronti». Il direttore dell'agenzia per il disarmo e il controllo degli armamenti ha promesso di farlo, ma ha ammonito che •esistono gravi ostacoli». Discutendo delle armi strategiche, che condizionano anche gli accordi europei. Rostow ha indicato che il governo Reagan' introdurrà due principi. Il primo è che le trattative sulle armi strategiche avranno luogo solo se gli alleati praticheranno insieme con gli Stati Uniti una politica di contenimento dell'Urss. •Essa — ha anzi detto — è una condizione indispensabile. Noi e gli alleati dobbiamo ritornare alla strategia in vigore dai tempi di Truman al nostro ritiro dal Vietnam. Se non lo facessimo, le trattative sulle armi strategiche non avrebbero senso». Il secondo principio è che l'obiettivo deve essere non la limitazione ma la riduzione dell'arsenale nucleare. 'Pro¬ pongo un nuovo termine» ha dichiarato Rostow. «/Von Salt ma Start». Salt significa trattato sulla limitazione delle armi strategiche. Start colloqui sulla riduzione delle armi strategiche. Rostow ha insistito che, riarmandosi a dismisura. l'Urss si è messa nella posizione migliore «per conquistare un enorme vantaggio o colpendoci per prima o minac- dando di farlo». E' indispensabile perciò, ha proseguito, che gli alleati a loro volta si riarmino, e collaborino alla sicurezza delle aree calde, dal Medio all'Estremo Oriente. E' anche necessario che esistano adeguati sistemi di verifica degli accordi sul disarmo. Rostow ha manifestato gravi dubbi sulla verificabilità del Salt II firmato da Carter e Breznev a Ginevra nel giugno del '79. «Per questo — ha concluso — il governo Reagan non lo presenterà alla ratifica del Senato... Ma cercherà di conglobarlo in un futuro trattato limitatamente ad alcuni aspetti». Il nuovo approccio, ha ammesso Rostow. è denso di incognite, sia perché l'Urss potrebbe volere la limitazione, ma non la riduzione degli arsenali nucleari, sia perché nei prossimi mesi la tensione internazionale potrebbe aumentare. Ma la responsabilità, ha aggiunto, è dei prece¬ denti governi, che hanno indebolito la posizione americana. ^Abbiamo bisogno — ha terminato — di parecchi mesi per programmare i nostri obiettivi». La dichiarazione di Rostow era stata anticipata in parte dal ministro della Difesa Weinberger, che i giorni scorsi aveva accennato a una 'profonda revisione degli accordi esistenti con l'Urss». Riemerge qui in maniera indiretta il contrasto che esiste tra il Pentagono e il dipartimento di Stato non sulla sostanza, ma sui tempi delle trattative con l'Urss. Il Pentagono è per un rinvio, il dipartimento di Stato per una loro accelerazione. La rivista Time, pubblicando un'intervista del ministro degli Esteri francese Cheysson. ha sottolineato che l'Europa chiede alla superpotenza una conferma della distensione. Cheysson ha ribadito l'opposizione europea all'invasione dell'Afghanistan, a un'eventuale occupazione della Polonia, all'installazione dei supermissili SS 20 ai confini con la Germania e a tutte le altre iniziative «aggressive* dell'Urss. Ma ha insistito che proprio esse impongono di negoziare. e.c.

Persone citate: Breznev, Gromyko, Haig, Johnson, Start, Weinberger