La Cee propone al Cremlino conferenza su Afghanistan di Renato Proni
La Cee propone al Cremlino conferenza su Afghanistan Aperta al governo Karmal e ai ribelli antirussi La Cee propone al Cremlino conferenza su Afghanistan DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LUSSEMBURGO — I ministri degli Esteri della Comunità europea hanno deciso di sostenere una proposta britannica per una conferenza internazionale sull'Afghanistan. Ieri, l'ambasciatore del Regno Unito a Mosca, a nome del suo governo ma con il consenso dei dieci Paesi europei, ha avanzato questa proposta al Cremlino. Da questa conferenza, che potrebbe tenersi in novembre, la Cee si propone di ottenere il ritiro degli 85 mila soldati sovietici dall'Afghanistan e di assicurare la sovranità e la neutralità del Paese. Alla conferenza dovrebbero partecipare i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu. cioè Stati Uniti, Urss, Inghilterra, Francia e Cina, oltre a Pakistan, Iran e India. La conferenza si dovrebbe svolgere in due fasi. Nella prima si dovrebbero discutere gli aspetti dell'intervento esterno in Afghanistan, n-lla seconda i proble¬ mi dell'assetto politico interno del Paese. A questa seconda fase potrebbero partecipare anche il governo afghano di Karmal e i delegati dei combattenti antisovietici. Una conferenza sull'A-' fghanistan trova giustificazione nella volontà della Cee di mantenere viva la questione afghana ma anche nel desiderio di non voler veder peggiorare i rapporti Est-Ovest a causa dell'occupazione sovietica. Per esempio, si nutrono timori per l'ormai aperto appoggio di Washington ai patrioti afghani che si battono contro le truppe di occupazione, come hanno dichiarato ufficialmente fonti americane. Il progetto sarà discusso dai capi di governo della Cee lunedì prossimo a Lussemburgo. L'America è già stata consultata e sarebbe d'accordo. In attesa delle prime reazioni di Mosca, si ritiene che la Russia potrebbe essere indotta a partecipare alla conferenza al fine di non apparire inflessibile e chiusa al dialogo di fronte all'Europa e ai Paesi non allineati, che sono stati fortemente critici dell'invasione sovietica dell'Afghanistan. La Cee ha ormai concluso anche i sondaggi presso Israele e i Paesi arabi in vista del progetto di una iniziativa di pace europea in Medio Oriente. I ministri degli Esteri ne hanno parlato anche ieri e hanno espresso la convinzione che la loro iniziativa è ormai un punto di riferimento anche per le nazioni arabe e che quindi va sviluppata. In realtà il presidente di turno del Consiglio della Cee, l'olandese Vari Der Klauw, ha già pronte alcune proposte concrete. Non sono invece previste altre visite nelle capitali del Medio Oriente da parte di un emissario europeo. Intanto il governo polacco, per una temporanea scarsità di fondi di tesoreria, ha chiesto all'Italia, alla Francia, alla Germania e all'Inghilterra un aiuto finanziario a sei mesi di 500 miliardi di lire. Questa somma è necessaria a Varsavia per ottenere altri prestiti internazionali con cui sorreggere la sua economia disastrata. In linea di massima i ministri europei sono favorevoli a concedere questo prestito ma la decisione sarà presa dai capi di governo il 29 e il 30 giugno. La concessione di un altro aiuto finanziario alla Polonia, infatti, riveste un carattere di particolare delicatezza in vista del congresso del partito comunista polacco il, 14 luglio e delle rinnovate minacce di Mosca. E' evidente che la presidenza inglese della Cee, che s'inizierà il I" luglio, dovrà sviluppare vari discorsi di cooperazione »! di iniziative in politica estera di importanza senza precedenti nella storia della Comunità. Mentre langue l'integrazione economica, la migliore prospettiva di unità europea sembra essere quella politica. Renato Proni
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