Bancarotta da un miliardo otto imputati in tribunale

Bancarotta da un miliardo otto imputati in tribunale Cominciato il processo per la truffa «Monfren» Bancarotta da un miliardo otto imputati in tribunale Tre sono detenuti - Nella prima metà del '79 attraverso la ditta di Cambiano raggirarono oltre 50 fornitori e sparirono con la merce Processo per una bancarotta da un miliardo alla quinta sezione penale. Un gruppo di spregiudicati affaristi ha attuato, secondo l'accusa, un progetto semplice ed efficace allo stesso tempo per truffare una cinquantina di ditte. L'obiettivo scelto è una ditta di Cambiano, la 'Monfren* che commercia in ricambi per autocarri e i cui proprietari Dino Zamboni (ora imputato) e la moglie Romana Cadario navigano in cattive acque finanziarie. Secondo l'accusa gli abili truffatori sfruttarono il nome della •Monfren* sul mercato per ottenere dalle ditte della zona forniture di merce che poi non pagarono. I due coniugi cedettero le loro quote nella piccola azienda di Cambiano nel gennaio '79 a Mario Franceschi ed ai suoi partners. Il Franceschi e soprattutto chi gli stava dietro (cosa che non è emersa però al dibattimento) avrebbero programmato lucidamente il fallimento della •Monfren* dopo essersene serviti come un paravento per ottenere merce dai fornitori, merce regolarmente fatta poi sparire. La piccola società, passata nelle mani del gruppo di affaristi, si lanciò infatti in una serie di acquisti dei tipi più svariati di merce per importi di decine di milioni. Gli uffici lussuosi, i titoli altisonanti degli addetti ai lavori, le prospettive fasulle di una inarrestabile espansione commerciale ingannarono decine di ditte fornitrici. Nel giro di 6 mesi, dal gennaio al luglio '79 la spericolata conduzione del Franceschi e soci accumulò un passivo di un miliardo. Quando i creditori cominciarono a protestare le cambiali che avevano incautamente accettato, gli amministratori della 'Monfren* pensarono bene di scomparire dalla circolazione. Negli uffici rimasero soltanto i muri: mobili, arredamenti, merce, documentazione contabile, tutto sparì nel giro di pochi giorni. Il giudice istruttore Acordon accusò otto persone di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e una serie impressionante di truffe. Ieri mattina alla quinta sezione del Tribunale (pres. Pempinelli, pm Saluzzo, cane. Giordano) sono comparsi in quattro: Mario Franceschi, Gaetano D'Onofrio, Dino Zamboni, Amedeo Croveri. Assenti Benedetto Casi, Francesco Migni, Romano Montresor, Cario Gallizio. Franceschi, ritenuto il «capo» dell'organizzazione, difeso dall'avv. Almondo, non ha negato le sue responsabilità per le truffe e la bancarotta. Ha contestato l'associazione per delinquere e non ha fatto i nomi delle persone che, secondo l'accusa, hanno manovrato da Milano l'intera operazione. Gli altri imputati (difensori gli avvocati Piovano. Siliquini, Mittone, Longhetto, Colaleo di Milano, Ciafardo) hanno cercato di sminuire la loro partecipazione alla truffa. • Eseguivo gli ordini di Franceschi* ha detto ad esempio D'Onofrio. Il processo continua oggi con le testimonianze di dipendenti della -Monfren* A Colto da malore in casa. Domenico Ronchietto, 45 anni, Pont Canavese, frazione Faiallo, è morto mentre lo portavano al pronto soccorso Mario Franceschi e Dino Zamboni all'apertura dell'udienza

Luoghi citati: Cambiano, Milano