E Craxi oggi si incontrerà con Spadolini di Luca Giurato

E Craxi oggi si incontrerà con Spadolini E Craxi oggi si incontrerà con Spadolini ROMA — Il «tornado» socialista si è spostato in poche ore dalla Francia all'Italia e il successo del psi di Craxi nelle elezioni amministrative spicca come dato costante e uniforme, dal Nord alla Sicilia, di un «test» che ha riservato molte sorprese amare alla de e al pei. L'equilibrio bipolare dc-pci ha subito una forte scossa mentre i socialisti hanno guadagnato ovunque, in voti e in seggi; a Bari hanno quasi raddoppiato i voti; a Roma hanno superato per la prima volta il msi, diventando il terzo partito della capitale dove la «giunta rossa» potrà essere confermata. Il balzo in avanti del psi ha superato anche le più ottimiste previsioni di Craxi: dal 4 al 5 per cento come media nazionale. L'elettorato italiano si sta lentamente orientando verso una cauta ma precisa svolta laica»: ha premiato, infatti, il psdi di Longo nonostante i duri attacchi del pei, il pli di Zanone ormai diventato un partito progressista e, sia pure in misura minore, il partito che si prepara ad assumere la massima responsabilità dell'esecutivo: il pri di Spadolini. Un monito al nuovo presidente incaricato a non ripetere gli errori di tanti suoi predecessori? Vedremo. Per ora, Spadolini tira dritto per la sua strada, sulla quale, presto, si prevede troverà ostacoli soprattutto da parte del psi. La de, nonostante le gravi perdite (la frana di Bari si è però bloccata in Sicilia), rimane il più forte partito italiano; il calo a livello nazionale è sensibile (3-4 per cento) anche se va precisato che le amministrative sono tradizionalmente avare con lo scudo crociato, che in 35 anni di vita democratica ha quasi sempre recuperato con le politiche quanto perdeva in Comuni e Province. Stavolta, però, «il risultato fa riflettere' come ha ammesso, con franchezza, il vicesegretario De Mita. Accostamenti e riflessioni legate a vecchi schemi sembrano superate, comunque logorate dalle mille contraddizioni che rendono complesso e difficile il «rapporto» tra la de e la società italiana, soprattutto da Roma al Nord, dove il calo è più sensibile e uniforme. Non c'è stato il «cambiamento» reclamato dalla maggioranza dei giovani parlamentari del partito e da gran parte della base; le conseguenze di questo e di altri fattori cominciano a farsi sentire. Anche il pei ha molte ferite da curare dopo questo «test» elettorale, malgrado il successo a Roma, che Cossutta ha definito 'Splendido* e Petroselli -eccezionale*. C'è il calo di Genova e il nuovo crollo nel profondo Sud. Da un problema grave, il voto nel Meridione si è trasformato, per il pei. quasi in un dramma politico. I dirigenti delle «Botteghe Oscure», dal '76 ad oggi, hanno impegnato gran parte della loro formidabile macchina organizzativa nel Sud, dove, con sostituzioni a catena tra i dirigenti, si è fatto di tutto per rovesciare una situazione che contìnua a rivelarsi ingrata e, in centri come Bari e Palermo, addirittura di «rifiuto politico». Da Cossutta a Berlinguer, i leaders del pei hanno esposto senza mezzi termini questi problemi davanti alla tv con l'eccezione, ormai tradizionale, dell'esponente che per primo viene mandato allo scoperto, vera «vittima sacrificale», quando le cose vanno male. Ieri, l'ingrata sorte è toccata al deputato siciliano La Torre, al quale anche i cronisti più passivi hanno fatto notare -alcune contraddizioni*. Il commento di Berlinguer è stato secco e deciso. Dopo aver ammesso il voto negativo di Bari e della Sicilia, il segretario comunista si è detto convinto che «in questo voto si è manifestata una esigenza di cambiamento politico che, anche laddove non assume il segno da noi indicato, sollecita alla costruzione di una alternativa democratica agli schieramenti di alleanze imperniati sulla de*. Secondo il segretario de Piccoli, -il pei, che era alleato di democrazia proletaria, è la forza che ha subito, in queste elezioni, la più grave sconfitta amministrativa e politica insieme. Gli elettori hanno sconfitto l'obbiettivo politico del pei, che era quello dell'alternativa di sinistra, affermata e proposta da altre forze politiche-. Sul suo partito. Piccoli ha ammesso, sia pure con giudizi articolati da centro a centro," «te difficoltà che si erano registrate da tempo*. Umori personali e generali, tono e sostanza dei commenti cambiano nettamente se si passa, con una rapida «carrellata», dalle sedi di due «superpotenze» in crisi a quelle dei gruppi minori, dove imperversano soddisfazione ed euforia. -Più si tenta di cacciarci indietro e più andiamo avanti-, ha detto Craxi mentre sul balcone centrale di via del Corso venivano innalzate ■la bandiera del partito e il tricolore. I risultati cambieranno i rapporti tra de e psi? «C'è una modifica nei rapporti di forza. E' chiaro che, più è incoraggiato dal consenso elettorale, più un partito è in grado di portare avanti la sua linea politica-. Oggi Craxi si incontra con Spadolini, al quale ribadirà che « la linea socialista rimane Luca Giurato (Continua a pagina 2 in ottava colonna) Comuni con più di 5000 abitanti ìS&sr ppART|T| COMUNALI'81 CAMERA '79 COMUNALI'76 VOTI % SEGGI % VOTI % SEGGI DC 801.123 30,6 34,7 1.207.519 33,6 1015 PCI 853.586 32,6 — 30,8 1.238.689 34,5 834 PSI 373.344 14,3 — 9,5 359.739 10,0 326 PSDI 155.210 5,9 — 3,4 160.090 4,4 126 PRI 98.185 3,8 — 3,1 139.608 3,9 60 PLI 73.009 2,8 2,4 58.274 1,6 9 DP 24.146 0,9 — 1,0* 48.834 1,3 10 MSI-DN 160.872 6,1 7,6 301.117 8,4 113 AltriO) 78.369 3,0 — 7,5 77.231 2,3 104 * NSU — (1) Partito Radicale: Camera '79 5,7%; Comunali '76 47.103 voti, 1,3%, 2 seggi