La dc attacca in Puglia l'«isola rossa» di Foggia

La dc attacca in Puglia l'«isola rossa» di Foggia La Provincia è governata da una giunta di sinistra La dc attacca in Puglia l'«isola rossa» di Foggia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BARI — Com'è ormai tradizione, a chiudere la campagna elettorale per la democrazia cristiana è stato Vito Lattanzio, non più ministro ma ancora indiscusso leader del partito in Puglia. A Poggia, l'altro grosso Comune pugliese nel quale oggi e domani si voterà per le amministrative, il comizio conclusivo è stato tenuto dinanzi a migliaia di persone dal «numero uno» della de della Capitanata. Vincenzo Russo. E' la dimostrazione di quanto poco gli scandali, la vicenda «P2», l'incarico di formare un governo, affidato per la prima volta con buone probabilità di successo a un laico, abbiano mutato le abitudini degli elettori in Puglia. Come sempre dal dopoguerra, anche questa tornata elettorale sembra destinata a risolversi in un fatto interno alla de. Dalla morte di Aldo Moro, i suoi orfani sembrano aver ricavato, anziché motivi di smarrimento, la spinta per abbandonare definitivamente i grandi temi, puntando sempre meno sul meridionalismo e sul riscatto del Sud. A Bari, la campagna elettorale della de ha proposto solo argomenti concreti: il nuovo centro direzionale, che nonostante polemiche sugli appalti dovrebbe liberare il eentro storico da un abbraccio sempre più soffocante; l'aeroporto, da anni in attesa di una degna sistemazione; perfino il lungomare: per trent'anni monumento all'attività politi- ca di Araldo di Crollalanza (ministro dei Lavori Pubblici durante il fascismo, e per quell'opera, da sempre rieletto a Bari nelle liste del msi) e oggi riscoperto come problema centrale dello sviluppo cittadino dal sindaco democristiano Luigi Farace. Lo slogan sul quale il sindaco ha impostato la campagna sulla sua riconferma parla da solo: -Far fare Farace-, esortano migliaia di manifesti affissi in tutti gli angoli della città. Lasciate al sindaco il compito di affrontare, con pragmatismo tutto barese, i problemi di Bari. In questa campagna elettorale, Farace vede in pratica un solo avversario, che appartiene al suo stesso partito: il segretario cittadino della de Di Staso, l'unico teoricamente in grado di contendere all'attuale sindaco il ruolo di uomo-guida della città. Agli altri partiti, psi compreso, resta il ruolo di comprimari: privati di Rino Formica (capolista alle comunali di Roma) i socialisti affidano al sottosegretario alla Giustizia Claudio Lenoci il compito di incrementare quel 12,6 per cento che è stato raggiunto alle comunali del '76. Nelle regionali dello scorso anno, i socialisti hanno toccato il «massimo storico» del 17,5 per cento: le speranze, sono di avvicinarsi quanto più possibile a quest'ultimo dato. E' a Foggia, invece, che i comunisti si apprestano a combattere la battaglia più dura. Se il Comune è saldamente in mano a una giunta di centrosinistra, la Provincia è «rossa» da cinque anni e ultimamente è riuscita ad aggregare intorno al suo piano di sviluppo dell'agricoltura i consensi di numerosi imprenditori. In città, la de governa con oltre il 42 per cento dei suffragi; in provincia, sono i comunisti a prevalere con più del 37 per cento. Attraverso Francesco Khnutze, capo della giunta «rossa» dal '76. i comunisti ripropongono il loro progetto di industrializzazione. La de ha rilanciato la sfida con Vincenzo Russo: in discussione è il rafforzamento, o la scomparsa, dell'unica isola «rossa» in una regione nella quale la de sopravvive immutabile da trent'anni. g. x.

Luoghi citati: Bari, Foggia, Poggia, Puglia, Roma