Ricostruite in Sardegna le vicende della prima «base» fenicia in Italia di Mario Guerrini

Ricostruite in Sardegna le vicende della prima «base» fenicia in Italia Convegno di archeologi a,Monte Sirai e nel Sulcis Ricostruite in Sardegna le vicende della prima «base» fenicia in Italia L'insediamento, del 650 a.C, servì alla penetrazione nell'isola CAGLIARI — L'affascinante storia di Sirai, una fiorente cittadina fondata dai fenici lungo la costa sud occidentale della Sardegna è stata rivissuta per qualche giorno a Carbonia dove archeologi di tutta Italia si sono riuniti per ricostruire la vita e la fine della antica comunità. Sirai era un avamposto fortificato realizzato dai fenici 650 anni prima di Cristo perché diventasse una «testa di ponte» per le penetrazioni di Sulcis (altra cittadina fenicia molto importante) verso l'entroterra dell'isola. La sua storia è quella 'raccontata dalle pietre tirate fuori dai nostri picconi; ha affermato il prof. Ferruccio Barreca, sovrintendente archeologico delle province di Cagliari e Oristano. Come ha spiegato il professor Barreca, che è considerato un po' il padre putativo di Sirai, 'l'antichità tace sull'esistenza di Monte Sira, nessuna testimonianza antica storica o geografica è sicuramente riferibile a tale insediamento». La relazione del prof. Barreca è stata un po' il cardine attorno al quale hanno ruotato i lavori del convegno, anche se molto interessanti sono stati gli interventi del prof. Enrico Atzeni dell'Università di Cagliari, del prof. Carlo Tronchetti, della professoressa Serena Maria Cecchini, del prof. Sandro Filippo Bondi, della prof. Luisa Anna Marras e del prof. Renato Monticolo. Le relazioni hanno dato un notevole apporto al mosaico della storia di Monte Sìrai e di Sulcis, l'antica Sant'Antioco dalla quale l'insediamento fortificato ebbe origine. Sono stati contributi che sono serviti per fornire testimonianze, elementi di chiarezza nell'eterno conflitto che divide gli stessi esperti sulle origini della cittadina fortificata, sul suo ruolo, sui suoi rapporti tra fenici colonizzatori e popolazioni indigene. La tesi più accreditata è sembrata comunque essere quella sostenuta dal prof. Barreca nella sua relazione. Monte Sirai (sul quale peraltro sono state rilevate frequentazioni protosarde la cui origine si perde nella notte dei tempi) venne fondato dal fenici di Sulcis attorno al 650 a.C. Il suo ruolo originale fu quello di trampolino di lancio per le penetrazioni verso l'Iglesiente e il Campidano, oltre che linea di difesa della stessa Sulcis. Una linea di difesa impegnata a respingere gli attacchi dei nuragici se è vero, come ha affermato il prof. Barreca, che cento anni dopo la sua fondazione la fortezza venne espugnata proprio dagli indigeni per tornare in mano ai cartaginesi alla fine dello stesso secolo. I cartaginesi sono gli artefici probabilmente della trasformazione della fortezza in cittadella fortificata. Rimasero a Sulcis fino a circa il 240 a.C. quando cioè ebbe fine il loro dominio sulla Sardegna. Trascorsero alcuni anni bui sotto il dominio dei mercenari durante i quali Monte Sirai fu utilizzato come piccolo villaggio civile. Poi, a metà del secondo secolo a.C. la sua distruzione quasi totale ad opera dei romani che ne utilizzarono la posizione strategica durante le loro guerre civili. Seicento anni dopo la sua fondazione, nel 38 a.C. la cittadella di Monte Sirai venne definitivamente abbandonata. Perché fu lasciata dai suoi abitanti resta un mistero che gli studi e le ricerche non sono riusciti ancora a svelare. Mario Guerrini

Luoghi citati: Cagliari, Carbonia, Italia, Oristano, Sant'antioco, Sardegna