Nei fogli di Gelli abbondano storie di titoli e di consigli di Marzio Fabbri
Nei fogli di Gelli abbondano storie di titoli e di consigli Il processo a Milano contro Calvi, Bonomi e 8 finanzieri Nei fogli di Gelli abbondano storie di titoli e di consigli MILANO — Non sono tutti di facile comprensione i fogli sequestrati a Licio Gelli ad Arezzo che erano contenuti nelle buste con l'intestazione «Calvi-Anna Bonomi», e «Calvi Roberto informazioni Soc. Danlelac Panama». Solo adesso, alla luce di alcuni avvenimenti e anche di quanto è emerso nel corso del processo contro Calvi, Carlo Bonomi e altri otto finanzieri accusati d'esportazione di valuta in relazione a due operazioni su azioni «Toro Assicurazioni» e «Credito Varesino», appaiono in parte chiari. Ma nel pacchetto rimane molto d'incomprensibile come un elenco di 11 professionisti milanesi esperti in materia commerciale e societaria o come il seguente appunto: «Telefonata del sig. Cinquini a Peppo - conto Gioia 3 senza interessi sig. Marinoni - conto titoli 0,6 senza interessi - Fingest(Bisaglia)-. Più immediato, se inqua¬ drato nelle difficoltà che il gruppo Bonomi ha attraversato qualche anno fa. ma comunque sorprendente se lo si riferisce a una donna del mondo dell'alta finanza come Anna Bonomi Bolchini, un abbozzo di accordo vergato su carta intestata dell'Amalia: «...Anche nel mio interesse faccio premura di assicurare che sarò pronta a seguire fedelmente ogni consiglio da voi proveniente per il conseguimento dei fini che mi propongo e che vi sono noti cioè il ripianamento di alcune mie pendenze finanziarie...». A chi lo scrivente si affidasse importa tutto sommato poco. Quel che interessa rilevare è come ci si impegni a seguire consigli di estranei da parte di quello che dovrebbe essere uno dei maggiori imperi finanziari italiani. Molto chiara è invece l'interpretazione che dà l'accusa dell'appunto stilato da Gelli che sarebbe, in estrema sinte¬ si e con approssimazione nelle cifre, l'operazione oggetto d'imputazione. Vi si indica infatti che il costo per l'acquisizione (da parte del gruppo Calvi) della maggioranza di controllo del Credito Varesino e di 31.000 azioni Toro è di 40 miliardi. Cifra — giudica l'accusa — - che non si raggiunge se non si include anche il passaggio di 900 mila titoli Credito Varesino che Calvi sostiene di avere acquistato in un secondo tempo non dal gruppo Bonomi e che l'accusa afferma essere state vendute invece proprio dalla Invest Altra acqua al mulino dell'accusa porta, secondo questa, una lettera scritta da Anna e Carlo Bonomi da Lugano il 23 febbraio '72 alla «Cimafin Finanz Anstalt» di Vaduz. una «anonima» pesantemente attaccata dall'agenzia A di Luigi Cavallo, quando questi condusse una campagna diffamatoria contro Calvi per conto di Sindona in relazione all'operazione Pacchetti-Zitropo. Dalla lettera l'accusa ricava la convinzione che la Invest si servisse di fiduciarie estere per intestare titoli e che. queste fiduciarie estere facessero capo alla Invest se Anna e Carlo Bonomi si impegnavano per conto di queste. Ancora, dicono i giudici, è quanto meno singolare che Gelli avesse un appunto dattiloscritto in cui si anticipa, con precisione, la linea di difesa assunta dagli imputati del gruppo Bonomi, per quanto riguarda la vendita della coda di 900.000 azioni del Credito Varesino. Infine, un'altra considerazione dei magistrati. L'esistenza di una cambiale estera di oltre 5 milioni di dollari firmata dalla signora Anna Bonomi nel novembre '75 rende necessario che i « titoli depositati da e su società prestanome» di cui all'appunto Gelli, siano anch'essi all'estero Marzio Fabbri
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