Massacesi: troppe tensioni spostiamo tutto di sei mesi di Ettore Massacesi
Massacesi: troppe tensioni spostiamo tutto di sei mesi Massacesi: troppe tensioni spostiamo tutto di sei mesi ROMA — Ettore Massacesi. presidente dell'Intersind, ha dichiarato, in occasione di un convegno sulle «relazioni industriali», che si potrebbe spostare di sei mesi il termine della disdetta e della decadenza dell'accordo sulla scala mobile. In questi giorni, ha aggiunto Massacesi, ci troviamo in presenza di tensioni che tornano al sistema politico in conseguenza della incapacità di assorbimento delle stesse tensioni da parte delle imprese. Sulla disdetta dell'accordo sulla scala mobile (punto unico di contingenza, che risale al 1975) deve pronunciarsi la Confindustria il 24 giugno prossimo. Questa decisione, ha commentato Massacesi (che è anche presidente dell'Alfa Romeo), «è l'atto più fisiologico che si possa compiere in un sistema di relazioni industriali quando viene meno la convergenza dei consensi su una parte o su tutta la normativa relativa*. 'Il nuovo accordo* ha detto ancora Massacesi «può essere diverso, più o meno vantaggioso per l'una o l'altra parte, o uguale al precedente se le parti sociali non avranno saputo identificare soluzioni migliori o comunque capaci di aggregare un diverso consenso*. Massacesi ha tenuto a sottolineare che la disdetta dell'accordo del '75 ha un carattere tecnico e non politico. «Si dice ad esempio* spiega Massacesi *che questa decisione se assunta avrebbe un'incidenza sulla crisi politica e si giunge all'accusa di un'azione svolta consapevolmente con questo scopo. Niente di più falso: si tratta di una pura coincidenza cronologica. Del resto la frequenza delle crisi di governo in Italia s la lunghezza dei tempi di evoluzione rendono molto probabile qualunque coincidenza*. Parlando della contrattazione collettiva, Massacesi ha detto che questa, distribuendo al lavoro dipendente due j terzi del prodotto interno lor¬ do, è divenuta «un vero momento di politica economica* e tocca oggi gli interessi generali del paese. Essa tuttavia, ha concluso il presidente dell'Intersind, non è più in grado di governare la dinamica salariale e può minacciare, anche a causa degli automatismi, la stabilità monetaria. Sulla scala mobile è intervenuta ieri la Confapi (piccola e media industria) la quale intende pronunciarsi a favore della disdetta: lo farà ufficialmente oggi nel corso di una riunione del comitato direttivo. Contraria alla denuncia è invece la Confesercenti (una delle due maggiori associazio¬ ni del commercio) secondo la quale una decisione in tal senso non farebbe altro che aumentare la conflittualità. Il presidente della Confin dustria, Vittorio Merloni, in un intervento a Milano, dopo aver respinto le accuse di strumentalizzazioni politiche si è detto meravigliato *che oggi si drammatizzi l'ipotesi di una denuncia dell'accordo sulla contingenza dopo sei mesi di indifferenza*. «Il nostro vero obiettivo — ha detto — è quello di aprire un confronto costruttivo con il sindacato per discutere il complesso dei problemi del costo del la: >».
Persone citate: Massacesi, Vittorio Merloni
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