Prezzi del cacao, crollo improvviso

Prezzi del cacao, crollo improvviso II Brasile decide di non sospendere le esportazioni Prezzi del cacao, crollo improvviso PARIGI — I prezzi del cacao, come quelli del caffè, hanno toccato il livello più basso degli ultimi cinque anni e mezzo. In un'agitata seduta sulle Borse di Parigi, Londra e New York I corsi del cacao sono scesi violentemente. Alla base del movimento c'è la decisione del Brasile di non sospendere le autorizzazioni all'esportazione, presa mercoledì notte. Alcuni osservatori, però, non escludono che il Brasile possa invece fissare un prezzo minimo all'esportazione. Comunque, I prezzi del cacao brasiliano restano sempre relativamente cari (110 dollari la tonnellata di premio rispetto alle quotazioni sulla Bona di New York) se comparati a quelli del cacao proveniente dai Paesi francofoni centro-africani. In effetti, il Brasile ba un accordo con I Paesi del Comecon (ses¬ santa milioni di sterline solo con l'Unione Sovietica) per esportare cacao e derivati. Quindi i Paesi centro-africani (Ghana, Costa d'Avorio, Camerari e Nigeria principalmente 1 si trovano spiazzati sul mercato e sono costretti a vendere quantità importanti della loro produzione «vecchia campagna e nuova campagna». Per contro, i consumatori non sono all'acquisto perchè ormai I loro fabbisogni sono largamente coperti fino al prossimo dicembre e parzialmente fino alla prossima primavera. E per queste ragioni la discesa dei corsi degli ultimi giorni non ha attirato altri acquisti. L'Organizzazione Internazionale del Cacao (ICCO) si trova impotente davanti alla situazione del mercato su cui pesano degli stocks che rappresentano circa sei mesi di consumo. Il nuovo accordo doveva entrare in vigore il 31 marzo scorso, però la Costa d'Avorio e alcuni Paesi consumatori (fra cui gli Stati Uniti) non avevano accettato di firmare l'accordo. L'ICCO ha quindi ritardato la firma al 31 maggio, ma senza sue cesso. Il 2 giugno la Costa d'Avorio ha confermato di non aderire all'accordo ed ha chiesto di ritirare i cinquanta milioni di dollari versati nel fondo dell'Organizzazione per stabilizzare I corsi. L'ICCO ha ancora ritardato la data limite per accettare l'accordo al 30 settembre, ma, sembra, senza successo. E' prevista una riunione a Ginevra a fine mese per discutere le possibilità operative dell'Organizzazione, però il pessimismo regna sul mercato. Alessandro G fraudo