Tre studenti accusati di omicidio ad Arona per una ragazza contesa

Tre studenti accusati di omicidio ad Arona per una ragazza contesa Un torbido intreccio di amori, di amicizie, di rancori e di morte Tre studenti accusati di omicidio ad Arona per una ragazza contesa Uno di loro, diciassettenne, è Fautore materiale del delitto: in un agguato notturno ha assassinato a coltellate il fidanzato della giovane - In carcere anche la madre della ragazza DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ARONA — Tre ragazzi in galera, accusati di aver ucciso il fidanzato di una biondina neppure diciassettenne che non piaceva alla madre (anche lei in carcere, da sabato, a Novara). « Volevamo dargli una lezione, non ammazzarlo', hanno confessato. Invece sei coltellate hanno trasformato questi rampolli di buona famiglia in candidati ad una non breve detenzione. I nomi degli arrestati: Giancarlo M., 17 anni, da Varallo Pombia, studente; Valerio P., coetaneo del primo e suo vicino di casa, e Andrea B., 15 anni appena, studente, abitante ad Arona, innamorato della sorella quattordicenne della vittima. Che strano, inquietante intreccio di amori e amicizie, di rancori e morte. Altri protagonisti, la ragazza contesa (vedremo in seguito perché), Sonia Silva, operaia presso un laboratorio di confezioni non molto distante dall'abitazione che è nel quartiere S. Carlo e la madre. Angela Cognati, 38 anni, casalinga. Infine la vittima: Massimo Scoccini, 20 anni, che abitava nella parte bassa della città, ossia in via Lago d'Iseo, con i genitori (il padre è un ex tipografo malato di cuore; la madre, Ivonne Massini, è operaia) e la sorella minorenne Vediamo da vicino i fotogrammi di questo cortometraggio di cronaca violenta. Per comprenderne la trama, va premesso che Scoccini, giovane irrequieto, amante delle armi e dei gatti randagi, abituato a far di testa propria, frequentava Sonia da circa un anno. Amore autentico, ma alla relazione si oppone Angela Cogliati: alla donna non va che la figlia frequenti -quel poco di buono di Massimo', pecora nera di una famiglia peraltro onesta e ineccepibile sotto tutti i punti di vista. Massimo lo conosce da tempo e a febbraio gliene ha combinata una grossa: ha «rapito» Sonia tenendola nascosta alcuni giorni presso amici; la donna lo denuncia infatti per sottrazione di minore. Ancora un particolare per capire che cosa c'è dietro il delitto: Sonia e Massimo, dopo la fuga, si lasciano e la ragazza «fila» un paio di settimane con Giancarlo M.: non a caso sarà proprio Giancarlo a sgozzare il rivale. Chiusa la parentesi Sonia-Giancarlo, Massimo torna a farsi vivo, non ce la fa a star lontano dalla fidanzata ma i rapporti tra il giovane e la Cogliati sono irrimediabilmente compromessi. Pare che a Massimo siano giunte minacce, forse un avvertimento pesante: fatto sta che da allora esce sempre armato. E lo è anche il 17 maggio, due giorni prima de! processo in cui dovrebbe comparire come imputato per la faccenda del «ratto». Quella sera esce alle 23. Incontra Sonia, mezz'ora dopo è di ritorno. Parcheggia la «127» in garage, fa per salire le scale di casa ma tre giovani lo circondano. Li conosce e intuisce le loro intenzioni. Estrae la pistola (con il colpo in canna) ma non fa in tempo a premere il grilletto né ad abbozzare la minima difesa: Giancarlo che gli è di fronte fulmineo brandisce un coltello dalla lunga lama e vibra il primo fendente con mano ferma ed esperta; un taglio profondo alla gola recide la carotide della vittima. Poi. con furia, il ragazzo affonda per cinque volte ancora la lama nel torace di Massimo che cade senza un grido. Gli aggressori fuggono correndo sul lungo lago, raggiungono un distributore di benzina alla periferia di Arona. montano sulle moto lasciate lì qualche minuto prima e rincasano: i genitori diranno di non avere colto nulla di sospetto nel comportamento dei figli. Certo è che uno di loro, appena dopo l'aggressione, telefona al «113» avvertendo che nel cortile di via Lago d'Iseo c'è un uomo ferito: arriva l'autoambulanza della Croce Rossa. Massimo Scoccini rantola e muore dopo pochi istanti. Le indagini per alcuni giorni languono: i carabinieri, agli ordini del capitano Verde, arrestano cinque persone amici della vittima tutt'ora in carcere ma non per il delitto bensì per detenzione d'armi e altri reati. Scoccini prima di spirare riesce a pronunciare qualche parola: -Cercate a S. Carlo». E' uno spiraglio: a S. Carlo abita Sonia. I carabinieri l'interrogano: emergono i retroscena, soprattutto l'incompatibilità tra la madre e Massimo. Poi vien fuori l'innamoramento di Giancarlo, escono i nomi degli amici Qua e là altre mezze ammissioni: -Abbiamo sentito Angela dire che a Massimo bisognava dare una lezione, farlo smettere di ronzare attorno a Sonia». Piccoli indizi, insomma, che alla fine portano ai tre minori e ad Angela Cogliati. I ragazzi fermati resistono all'interrogatorio qualche ora. poi ammettono. La madre di Sonia si dispera, nega di essere la mandante del delitto, dice soltanto che Massimo le era antipatico. Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Arona, Novara, Varallo Pombia