Tanta voglia di sentirsi vivi

Tanta voglia di sentirsi vivi Tanta voglia di sentirsi vivi Si è chiuso l'anno accademico dell'Università della Terza età: ottantamila presenze alle 840 lezioni - Interesse per medicina e botanica Chiuso ufficialmente ieri il terzo anno accademico della Università della terza età. All'ultima lezione è intervenuto il cardinale Ballestrero per parlare, a un lotto uditorio raccolto nel Teatro Valdocco. sulla dimensione cristiana dell'uomo. Dire che l'iniziativa continua a trovare un incredibile successo è un luogo comune che tuttavia rispecchia con esattezza il fenomeno. Perché di fenomeno bisogna parlare: più di ottantamila presenze alle lezioni che sono state 840 con 33 docenti e 52 corsi di insegnamento. Inoltre conferenze, gite, audizioni. Un programma vario cui gli iscritti hanno partecipato con attenzione e impegno. Lezioni, sia chiaro, impostate con molta serietà e quindi utili allo «studente»: non occasione per passare il tempo, ma momento culturale nel vero senso del termine. Tanto che a dar vita ai corsi si sono prodigati fior di docenti, il prò. Sughera di medicina, il prof. Tosco di botanica, la prof.ssa Elena Bruno per la lingua inglese, il prof. Campra per psicologia. E tri i conferenzieri nomi illustri: Giovanni Arpino, Primo Levi. Attilio Levi, l'industriale Pininfarina, Frutterò e Lucentini, Luigi Firpo. Il prossimo anno accademico avrà come conferenziere per la prolusione il giornalista Indro Montanelli. Quali i corsi più frequentati? Medicina con 250 studenti: poi. psicologia, botanica, panie medicinali, filosofia, pronto soccorso, diritto, civiltà del Piemonte, arte piemontese (docente d'eccezione il prof. Carducci), pittura, dizione e altri ancora. Metti dunque papà o il nonno sul banco di scuola. Cosa significa? Vuol dire che le parole vecchio, anziano, terza età sono convenzioni puramente anagrafiche dettate dalla presunzione di chi immagina un uomo e una donna privi di interessi appena questi hanno oltrepassato soglie di esclusiva contabilità burocratica. L'Università libera e dinamica che sta incontrando tanto successo è la risposta eloquente alla banalità delle convenzioni e nel contempo un punto di riferimento per chi non vuole sentirsi emarginato, messo in un canto, per via di un semplice scatto anagrafico. La vivacità e la curiosità che sono una caratteristica comune dei frequentatori dei corsi confermano che fantasia e interessi culturali, voglia di sapere e approfondire non sono patrimonio esclusivo dei giovani. Ecco quindi una iniziativa volta ad utilizzare con intelligenza il tempo libero degli anziani: che sia iniziativa promossa dal «privato» e portata avanti da volontari è un altro elemento di riflessione su cui dovrebbe soffermarsi il «pubblico» non solo di Torino. Le previsioni indicano per il prossimo anno una ulteriore crescita di frequentatori. Proprio ieri è stato annunciato che sull'esempio collaudato saranno avviate iniziative analoghe ad Avigliana e ad Aosta: è la conferma della vitalità di un progetto che tende a coinvolgere una larga fetta del contesto sociale, una parte di popolazione destinata, col trascorrere degli anni, ad aumentare e quindi a porsi come fenomeno e problema di ampia dimensione. p.p. b.

Luoghi citati: Aosta, Avigliana, Piemonte, Torino