Petroselli: a confronto dello Sfato «Roma è modello di efficienza» di Marco Tosatti

Petroselli: a confronto dello Sfato «Roma è modello di efficienza» POVE SI VOTERÀ* PER LE AMMINISTRATIVE DEL 21 e M GIUGNO Petroselli: a confronto dello Sfato «Roma è modello di efficienza» «Ce l'abbiamo messa tutta — dice il sindaco — per garantire cinque anni di stabilità e eli onestà» - «I cinque prossimi anni saranno decisivi per stabilire la qualità del Comune nei decenni a venire» - La fantasia di Nicolini e l'apparato del pei ROMA — « Vivere a Roma è ancora difficile, anche molto difficile, ma oggi Roma comincia a sentirsi più città: può guardare al futuro con speranza-. Luigi Petroselli, sindaco di Roma dal novembre del '79, comunista, lascia cadere con cura le parole, una dopo l'altra. C'è il desiderio di calibrare bene la frase, trovare un equilibrio fra cose dette, e quelle non dette ; ma c'entra anche la stanchezza legata a un incarico stressante, tanto più stressante negli ultimi giorni prima del voto. I sondaggi, più o meno segreti, e l'opinione di molti addetti ai lavori danno per probabile una conferma della giunta di sinistra: pei, psi, psdi. Chiediamo al primo cittadino di Roma se pensa di essersi meritato un'eventuale rielezione. «JVon parlerei in termini individuali. Ce l'abbiamo messa tutta, una corsa al cronometro, contro il tempo e contro il maltempo. E' stata un'impresa difficile, e non solo per l'eredità passata. Abbiamo garantito al governo della capitale d'Italia cinque anni di stabilità, di onestà e di efficienza'. La sinistra è andata al potere in Campidoglio nel '76: trenta consiglieri pei. 6 psi e 3 psdi. I repubblicani declinarono l'invito a dare alla capitale il primo sindaco laico, dalla liberazione, e la scelta cadde su un indipendente nelle liste del pei, Giulio Carlo Argan, accademico di grandissimo prestigio. Un fiore all'occhiello per la città, ma forse non altrettanto soddisfacente da un punto di vista operativo. «/ due anni di Argan ci sono serviti per capire — dicono a Botteghe Oscure —. Stare all'opposizione è una cosa, ma governare è un'altra storia-. E così, nel novembre del '79 avviene il cambio di cavallo. Esce il sindaco definito dalla base «il poeta», entra Luigi Petroselli, non romano di anagrafe ma profondamente calato nei problemi di una città dalle caratteristiche particolarissime. Come bagaglio si porta una lunga esperienza organizzativa nei quadri del pei, e la fama di «duro». Qual è stato l'impatto su un'amministrazione comunale dalle tradizioni certo non chiarissime, in tema di efficienza? L'impressione è che i conti siano tutt'altro che chiusi. • Voglio essere schietto, a costo di apparire impopolare. L'apparato amministrativo e tecnico del Comune di Roma — dice Petroselli — se lo confrontiamo con gli apparati amministrativi e tecnici di qualunque altro settore dello Stato, è un modello di produttività e di efficienza. Va subito però aggiunto che il sistema clientelare della de ha corroso anche l'amministrazione comunale. Quindi l'opera di moralizzazione deve proseguire; i prossimi cinque anni saranno decisivi per stabilire quella che sarà la qualità del Comune di Roma nei decenni a venire-. Galloni su La Stampa di ieri ha accusato la giunta di non aver stroncato forme di corruzione, come il pagamento di tangenti per servizi dovuti... .Deve andare dal procuratore, non dichiarare queste cose alla stampa, se è una persona seria; cosi ci aiuta a scoprire qualche caso di corruzione Non un solo scandalo ha investito il Comune negli ultimi 5 anni, e non c'è nessun potere, occulto o palese, che possa oggi in qualunque modo condizionare il sindaco o la giunta. Noi abbiamo dato e diamo una garanzia fondamentale, che consiste nella denuncia, e possiamo dire nella rottura di ogni impunità per chiunque operi con scorrettezza. Chi denuncia questi fatti ha sempre trovato, e troverà sempre nella giunta comunale il più sicuro e principale alleato-. A Botteghe Oscure l'atmosfera è di fiducia: l'impegno profuso nelle borgate, con l'eliminazione dei «borghetti», cioè degli ammassi di baracche, e con l'allacciamento di elettricità, acqua e impianti fognari per centinaia di migliaia di abitanti, dovrebbe sanare le ferite aperte dalle regionali 1980. Dall'altra parte, si conta molto sul l'atout Nicolini: il giovane assessore alla Cultura, promotore di iniziative popolari ora lodate, ora criticate («Edonismo straccione-), ma di sicuro effetto: l'estate romana, i fe¬ steggiamenti barocchi in onore del Bernini. Orizzonte tranquillo, allora, sul doppio binario della fantasia nicoliniana e della solida tenuta da «apparato» di Petroselli? Il sindaco è prudente. -L'ostacolo principale, che stava, e sta ancora davanti a noi, è il rischio di un clima di sfiducia dei cittadini, e in particolare dei giovani, nella democrazia. Le difficoltà maggiori sono venute dalle conseguenze, e dalle persistenze di un sistema di potere qual è quello creato in questi anni dalla de. Queste conseguenze si possono chiamare, qualche volta, residui del centro-sinistra, ma sostanzialmente si tratta del sistema di potere e dei propositi di rivincita. La democrazia cristiana comprende che o la rivincita avviene ora. quando il processo è appena avviato, e se ne intravvedono i risultati, ma non è ancora compiuto; oppure sarà difficile nei prossimi anni chiudere quest'esperienza di sinistra al governo nella capitale del Paese-. Può essere interpretata co¬ me un'ammissione indiretta del fatto che la macchina della giunta ha cominciato a funzionare ben dopo il suo insediamento, nel '76; e che c'è qualcosa di fondato nelle critiche mosse all'amministrazione capitolina di non aver saputo guardare abbastanza lontano. Così affermano le opposizioni, de in testa. Petroselli si indigna: .E'l'esatto opposto di quello che fanno dire all'on. Galloni. Sono stati proprio i primi elementi di programmazione della spesa e degli investimenti ad elevare la produttività complessiva del Comune-. E per il futuro? .Bisogna completare quest'opera di trasformazione di Roma in città, dotandola di strutture moderne che rendano possibile alla capitale offrire servizi adeguati al Paese. Un punto cruciale, sul quale non si fa mai abbastanza, è la lotta contro la droga-. Un'ultima notazione: non ci sono segnali di interventi nelle elezioni da parte della Chiesa. Una «neutralità» che il pei valuta con favore. Marco Tosatti

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