La Borsa fa i conti dopo il grande boom l'indice è tornato ai livelli di novembre

La Borsa fa i conti dopo il grande boom l'indice è tornato ai livelli di novembre Un'altra giornata burrascosa in Piazza degli Affari, ma la corsa è davvero finita? La Borsa fa i conti dopo il grande boom l'indice è tornato ai livelli di novembre Rinviati per ribasso numerosi titoli-guida MILANO — Gli indici hanno registrato ieri la perdita maggiore degli ultimi tre anni, da quando cioè la Borsa ha iniziato il nuovo ciclo del rialzo. 81 va da un meno sette per cento circa dell'indice Comit a un meno otto per cento di quello Mib. In un mese la capitalizzazione complessiva della Borsa è scesa di almeno 6000 miliardi dai 40 mila miliardi di metà maggio. Nel corso di una seduta convulsa (sicuramente superiori ai cento miliardi gli scambi) che era iniziata con un tentativo di recupero sono stati rinviati per eccessivo ribasso ben 35 titoli fra cui spiccano nomi di prima grandezza come la Montedison, la Fiat, Tifi, la Banca Commerciale, il Banco di Rema, la Ras, la Sai, la Centrale, le Toro, la Smi, la Standa ecc. Le vendite non hanno risparmiato praticamente nessuno travolgendo qualsiasi argine a difesa. Secondo gli operatori non si tratta tanto di vendite allo scoperto che restano relativamente contenute, ma di un massiccio smobilizzo di posizioni al rialzo costituite nei mesi scorsi sotto la spinta di una serie di fattori ribassisti che vanno dal processo Calvi-Bonomi alla crisi politica e quella economica, fino al coinvolgimento di grandi istituti pubblici nello scandalo P2. La libertà provvisoria concessa lunedi a Carlo Bonomi e a Giorgio Cigliana ha consentito parziali recuperi alla scuderia Bonomi, una delle pochissime relativamente al riparo da quest'ultima bufera. L'atmosfera del mercato è estremamente nervosa al punto che il presidente del comitato direttivo degli agenti di cambio milanesi, Aloisio De Gaspari, non ha trovato di meglio che accusare la stampa di bombardare i risparmiatori con notizie terroristi che Ribasso chiama ribasso è il commento di filosofica rassegnazione che ha accompagnato ieri la nuova caduta delle quotazioni, che ha falciato centinaia di miliardi lasciando comunque i prezzi su livelli ancora superiore del 40 per cento rispetto all'inizio dell'anno. L'unico rimasto a difendere le quotazioni è stato ieri Luigi Palermo, il responsabile dell'ufficio titoli del Credito Italiano, sulle cui spalle si è riversato il peso degli interventi a sostegno. Paralizzate le banche coinvolte nello scandalo P2, in crisi il gruppo Ambrosiano-Pesenti che non riesce più a convincere la clientela a comprare i propri titoli, in difficoltà gruppi tradizionalmente poco liquidi come quello Cabassi o che possono concentrare le difese solo su una rosa limitata di propri ti toh, come nel caso del gruppo Ferruzzi, la Borsa ha ricevuto il colpo dell'ondata di vendite senza aver preparato le trincee di resistenza con il risultato di incoraggiare le vendite di schiere di risparmiatori spaventati. m. bo

Persone citate: Aloisio De Gaspari, Bonomi, Cabassi, Carlo Bonomi, Giorgio Cigliana, Pesenti

Luoghi citati: Milano, Palermo