Accordo Iveco con la Rockwell International

Accordo Iveco con la Rockwell International La nuova società euro-americana produrrà ponti per veicoli industriali Accordo Iveco con la Rockwell International Previsti investimenti per 150 milioni di dollari - Lo stabilimento di Canteri verrà «riattrezzato» e ci sarà la possibilità di aumentare l'occupazione - La produzione avrà inizio nel 1983 e sarà destinata agli autocarri Fiat, Lancia, Unic e Magirus Deutz - Successivamente i ponti verranno venduti a costruttori europei, africani e mediorientali TORINO — Altra grossa novità per l'Iveco, dopo il prestito firmato a Londra la scorsa settimana destinato ad allargare la base azionaria della società e ad avviare forti investimenti nell'ambito del Gruppo Fiat. Questa volta si tratta di un accordo, produttivo e commerciale, con un colosso americano, la Rockwell International. L'intesa, firmata ad Amsterdam (sede dell'Iveco B.V.) e che dovrà poi essere ratificata dai consigli d'amministrazione delle due società e dalle rispettive autorità governative, riguarda la formazione di una joint venture per produrre e commercializzare in Europa, Africa e Medio Oriente i ponti dei veicoli industriali. Il disegno di questi ponti (che trasmettono i giri del motore attraverso l'albero) è della Rockwell. La nuova società, Rockwell Cvc Omevi spa, acquisisce lo stabilimento Iveco di Cameri (45 km a Ovest di Milano, nel Novarese) la cui produzione sarà «riattrezzata». I nuovi ponti usciranno dalla fabbrica nel 1983. Nella fase iniziale si produrranno ponti Rockwell per le cinque marche raggruppate nell'Iveco (Fiat. Lancia. OM, Unic e Magirus Deutz), successivamente, quando lo stabilimento girerà a pieno regime, i ponti saranno venduti ad altri costruttori europei, africani e mediorientali. La Rockwell, che tra l'altro è il principale fornitore del programma «Space Shuttle» (navetta spaziale) degli Usa. avrà nella nuova società una partecipazione di minoranza: nell'83 diventerà di maggioranza. L'accordo tra l'Iveco e la società americana è di notevole importanza soprattutto se si tiene conto dell'ammontare dell'investimento congiunto: esso supererà i 150 milioni di dollari (oltre 150 miliardi di lire). Inoltre c'è la possibilità, come ha dichiarato l'amministratore delegato dell'Iveco, Giorgio Manina, che il numero degli occupati nello stabilimento di Cameri (attualmente mille persone) aumenti «quando la produzione andrà a regime». Manina haaggiunto: «/ nostri partner americani sono rimasti colpiti ed entusiasti della professionalità dei tecnici e delle maestranze di Cameri-. I ponti Rockwell sostituiranno gradualmente quelli Iveco. La nuova società euro-americana avrà poi il diritto di commercializzare il ponte della Magirus Deutz a dop¬ pia riduzione laterale. Il management di Cameri. che rimarrà a maggioranza italiana, sarà formato da un grup¬ po di tecnici internazionali molto qualificati, forniti dall'Iveco. dalla Rockwell e da altre case europee. Manina. commentando l'accordo, ha dichiarato che i piani della Rockwell di espandere la loro offerta di prodotto in Europa hanno coinciso con il desiderio dell'Iveco sia di avere delle risorse disponibili per altri progetti, sia di allearsi con importanti costruttori internazionali di componenti per veicoli industriali. Ed ha aggiunto: -La strategia di lungo periodo dell'Iveco è di entrare in joint venture con i componentisti più forti per essere più forti». -Formeremo nuove società» ha precisato Manina, «con quote Iveco di maggioranza o anche di minoranza purché quote importanti e determinanti ai fini dello sviluppo industriale e delle garanzie occupazionali». Martin D. Walker. presidente delle Automotive Operations. divisione della Rockwell International, dopo aver detto che l'obiettivo della società è di dedicare le risorse tecniche allo sviluppo, al disegno e alla progettazione di componenti per l'industria europea dei veicoli industriali, ha dichiarato: «La joint venture consente alla Rockwell dì disporre di una solida base per introdurre in questo mercato la tecnologia dei ponti a semplice riduzione con rapporto veloce: produrremo per le richieste dei flottisti (grosse società di trasporto, ndr) e dei costruttori di veicoli nello stabilimento di Cameri e nei nostri attuali impianti di produzione a Maudsley, in Inghilterra». Walker ha aggiunto infine che i disegni della Rockwell si conformeranno alle richieste europee. Per la fine degli Anni Ottanta si ritiene che la produzione di ponti raggiungerà le 100 mila unità l'anno. La direzione progettazione di Cameri sarà responsabile del controllo di qualità e dell'ingegneria del prodotto, in stretta collaborazione con i tecnici della Automotive Operations di Troy. Michigan. L'Iveco. nata nel '75. raggruppa tre società europee, la Fiat Veicoli Industriali in Italia, la Unic in Francia e la Magirus Deutz in Germania, rappresenta il 20 per cento circa dei veicoli industriali pesanti in Europa, ha 48 mila dipendenti. 14 stabilimenti (di cui otto in Italia) e 33 fabbriche di montaggio in 20 Paesi. L'Iveco. che ha registrato buoni risultati nei primi mesi di quest'anno, è avviata a conseguire l'utile e si appresta, come disse poco tempo fa Manina, a «collezionare guadagni», dopo anni un po' difficili. Il recente prestito internazionale con banche arabe ed europee ha rilanciato sul piano internazionale l'immagine di questa società, alla quale hanno accordato fiducia i mercati finanziari arabi. La Rockwell è una delle più grosse società americane, è un'azienda «multi-prodotto» che applica avanzate tecnologie nel settore aerospaziale, autoveicolistico, elettronico e in quello dell'industria in genere. Nell'80 ha fatturato 6,9 miliardi di dollari, ha venduto, all'estero, per 1.5 miliardi di dollari, pari al 22 per cento del totale. Gli stabilimenti Rockwell sono 140. i dipendenti 110 mila, negli Stati Uniti e in altri 26 Paesi. Metà dei trattori stradali con ponte tandem (doppio ponte posteriore) in Nord America utilizzano prodotti Rockwell così come metà dei veicoli industriali usano i freni di questa società. Questi componenti sono venduti a più di 800 costruttori di veicoli e attrezzature nel mondo. Pier Mario Fasanotti Principal, quote di mercato dell'Iveco 1979 1980 % % ITALIA Autocarri leggeri 74,9 7^7 Autocarri medi 88,9 85,1 Autocarri pesanti 68,1 66,5 GESMANIA OVEST Autocarri leggeri 6,3 5,4 Autocarri medi 19,5 20,5 Autocarri pesanti 11,1 n,0 FBANCIA Autocarri leggeri 5,2 5,2 Autocarri medi 21,6 19,3 Autocarri pesanti 14,6 13,1 REGNO UNITO Autocarri leggeri 14,1 19,5 Autocarri medi 3,8 3,4 Autocarri pesanti 3,9 3,3 NORD AFRICA 21,0 21,0(•) MEDIO ORIENTE 1,7 1,7<«) AFRICA (eseluso 11 Nord Africa) 6,8 6,8(«) OCEANIA 0,8 0,8(«) ASIA o,Z 0,2(*) (*) Datiprovvisori

Persone citate: Canteri, Giorgio Manina, Manina, Martin D. Walker, Maudsley, Novarese, Pier Mario Fasanotti Principal, Rockwell Cvc, Space