Non parlano i Br arrestati due persone fermate a Biella

Non parlano i Br arrestati due persone fermate a Biella Le indagini dopo la cattura di Maino e Marina Premoli Non parlano i Br arrestati due persone fermate a Biella BIELLA — Dopo l'arresto su un autobus di linea di Cesare Maino, 40 anni, e di Marina Premoli, sua coetanea, ritenuti esponenti di rilievo dei movimenti eversivi che fanno capo alle Brigate rosse, altre due persone — Renato Cornacchia e Daniele Tarasco — sono state fermate l'altra sera. Le indagini tendono ad accertare se fra questi ultimi e la coppia di terroristi esistano rapporti diretti. Renato Cornacchia. 21 anni, anarchico, circa due anni fa venne coinvolto nel rinvenimento, da parte dei carabinieri, di un notevole quantitativo di materiale esplosivo di vario genere e di munizioni, nascosto nella cappella funeraria della sua famìglia. Condannato dal tribunale di Biella a 4 anni di reclusione per concorso nello stesso reato, il giovane, che ha sempre sostenuto di essere estraneo alla costituzione dell'arsenale, ottenne una sensibile riduzione della pena in appello, e la sospensione condizionale. Daniele Tarasco, 27 anni, di Occhieppo Inferiore, è un operaio dello stabilimento meccanico Lancia di Verrone attualmente in cassa integrazione. Anche lui appartiene all'ambiente anarchico biellese, che ha tuttavia sempre te nuto un comportamento ineccepibile, sul piano democratico, e si è distinto in varie occasioni sul piano dell'attivismo sindacale. E' stato fra i protagonisti di varie azioni di picchettaggio, nei momenti «caldi» delle lotte in difesa del posto di lavoro, ed è stato denunciato ripetutamente all'autorità giudiziaria. Il «fermo» dei due giovani è stato determinato, secondo quanto si è appreso indirettamente, dal fatto che uno di essi aveva nella propria auto la targa di una vettura rubata. Cesare Maino e Marina Premoli, rispettivamente evaso dal carcere di Parma, dove stava scontando 15 anni di reclusione per la partecipazione alla banda «XXII Ottobre di Genova» e colpita da un man dato di cattura emesso dal giudice istruttore di Torino per appartenenza a banda armata, come è noto si sono subito definiti «prigionieri politici». Da Torino ieri sono giunti alcuni magistrati per interrogarli. Nulla è trapelato nemmeno a proposito dell'atteggiamento di Renato Cornacchia e Daniele Tarasco. Entrambi, a Quanto risulta, avrebbero negato qualsiasi legame con le Brigate rosse. Rimane l'incognita costituita dalla targa rubata. p. in

Luoghi citati: Biella, Genova, Occhieppo Inferiore, Torino, Verrone