Con un volantino firmato sei terroristi annunciano che lasciano Prima Linea
Con un volantino firmato sei terroristi annunciano che lasciano Prima Linea Il documento a Torino, Bari e Napoli Con un volantino firmato sei terroristi annunciano che lasciano Prima Linea TORINO — A Torino, a Bari, a Napoli e a Milano sono stati fatti trovare volantini nei quali sei terroristi latitanti annunciano la decisione di uscire dall'organizzazione «Prima linea» e di impegnarsi nella costruzione del «partito comunista combattente». I firmatari del documento sono Francesco D'Ursi. Felice Maresca. Daniele Gatto. Silvio Stasiano. Raffaella Esposito e Chiara Vozza nonché -altri compagni- non meglio identificati. D'Ursi e la Esposito sono accusati di aver frequentato, a Taranto, il covo di via D'Alò Alfieri di «Prima linea», scoperto dalla polizia nel dicembre scorso in seguito alle rivelazioni del terrorista pentito Viscardi. La Vozza è nata a Taranto, ma è vissuta a Napoli, dove si presume sia en- trata in contatto e quindi abbia aderito a «Prima linea». La presenza dei tre nel gruppo spiegherebbe la diffusione del messaggio anche nelle duecittàdelSud. Il comunicato — sulla cui autenticità gli inquirenti pare non abbiano dubbi — -è stato scritto con lo scopo prioritario di informare i compagni prigionieri e tutto il movimento rwoluzionario delle motivazioni politiche che ci hanno portato — sotengono i sei — alla decisione di chiudere de ■ finitivamente il nostro rapporto con l'organizzazione comunista "Prima linea"-. Il loro operare -da subito sarà finalizzato a contribuire concretamente, rapportandoci al modello d'organizzazione marxista-leninista, alla costruzione del partito comunista combattente e degli organismi di massa rivoluzionari-. Nella seconda parte del documento i sei firmatari ricordano i fatti recenti che li hanno portati a questa decisione. -L'uscita di alcuni compagni al congresso di Senigallia (sett. '80), dato l'emergere di elementi di instabilità e debolezza politico-organizzativa che rendevano difficoltosa la possibilità di trasformazione e ripresa di questa organizzazione, non influiva né sull'evoli'ersi del dibattito interno, né sulla determinazione del restante corpo d'organizzazione di potersi rifondare. Tanto per cause oggettive quanto per la non volontà di costruire un cosciente e corretto percorso di autocritica di una parte di compagni, non è stato attuato il tentativo di trasformazione propostosi-. Dopo aver sottolineato che -la storia ha decretato la chiusura di "Prima linea" e delle realtà organizzate che an-vemo le loro matrici nel filone "operaista"-, i sei affermano: -Non rinneghiamo il nostro passato politico, ma ne usciamo con un dignitoso bagaglio politico-militare e con una profonda e concreta capacità di autocritica che tutti i comunisti dovrebbero possedere-. -Le nostre attuali posizioni politiche — si legge inoltre nel volantino ciclostilato — ci portano ed indicare ai compagni prigionieri l'apertura di un confronto costruttivo con i compagni dei comitati di lotta per la costruzione di un fronte interno-.
Persone citate: D'ursi, Daniele Gatto, Esposito, Felice Maresca, Francesco D'ursi, Raffaella Esposito, Viscardi, Vozza
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