«Siamo pompieri senza mezzi: né pile, né elmetti, né radio»
«Siamo pompieri senza mezzi: né pile, né elmetti, né radio» Polemica conferenza stampa dei vigili del fuoco a Roma «Siamo pompieri senza mezzi: né pile, né elmetti, né radio» ROMA — «Nessuno di noi si sente un eroe. Vogliamo semplicemente essere messi in condizione di operare bene». Questo il senso degli interventi che ieri mattina sono stati fatti a una conferenza stampa indetta dal Coordinamento nazionale dei Vigili del Fuoco. Partendo dalla tragedia di Vermicino, si è voluto mettere in luce il «disastroso disservizio» del Corpo. Fra i primi a parlare, Maurizio Bonardo, il vigile che per primo si calò nel -pozzo di servizio' per scavare il tunnel attraverso cui raggiungere il piccolo Alfredo. Ha raccontato episodi agghiaccianti. «A partire dalle 0,20 di mercoledì notte, abbiamo svegliato tutta Roma per trovare una trivella e una telecamera. E' stata un'impresa durissima. Polizia e carabinieri hanno setacciato la città alla ricerca di ingegneri minerari che non sono previsti nel corpo, cosi come non sono previsti i medici anche se ci sono in dotazione le autolettighe. Siamo sforniti delle cose più elementari. Per calarci nel pozzo abbiamo chiesto agli speleologi i loro elmetti, perché i nostri non hanno la luce. Mancavano le pile e siamo dovuti andare a comprarle a Roma. Le nostre corde sono quelle vecchie di cana¬ pa: ci siamo fatti prestare dagli speleologi le loro, di plastica. Un privato ci ha dato i walkie-talkie: noi, quando scendiamo, usiamo il sistema tradizionale degli strattoni alla corda, due colpi per andare giù. tre colpi per ritornare su». Un altro vigile. Marco Gulinelli. ha detto: «In una città come Roma, di tre milioni di abitanti, ogni turno viene coperto da 117 uomini. Abbiamo 55 automezzi, vecchi almeno di dieci anni, ma solo 32 possono funzionare contemporaneamente per mancanza di organico. Non siamo attrezzati per intervenire nei vicoli di Roma, né per palazzi che superano i dieci piani. Le autopompe dislocate a Fiumicino non passano sotto le rampe dell'aeroporto». Guglielmo Maccione ha incalzato: «Sono anni che facciamo presente questa realtà. Non cambia mai niente. Nel '79 venne approvato un piano quinquennale per il potenziamento del Corpo. Furono stanziati 295 miliardi. Finora non è stata utilizzata una lira. Né per le attrezzature né per adeguare il nostro trattamento economico alle esigenze della vita. Ma ribadiamo che questo secondo non è l'aspetto primario della questione». 1. m.
Persone citate: Guglielmo Maccione, Gulinelli, Maurizio Bonardo
Luoghi citati: Roma
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