Venderemo i cavalli di S. Marco per gualche litro di benzina?

Venderemo i cavalli di S. Marco per gualche litro di benzina? L'ITALIA INDIFFERENTE ALLA CRISI ENERGETICA Venderemo i cavalli di S. Marco per gualche litro di benzina? Tutte le mattine apro il giornale e leggo notizie allarmanti sull'andamento della nostra economia, sulla P2, sulla crisi di governo, sulla ascesa folle del dollaro e così via. A costo di sembrare banale, superficiale o peggio vedrei in questi avvenimenti una causa o almeno un fattore aggravante comune, la crisi energetica. Cosa si fa dunque in Italia per ovviare a detta crisi? Anche qui sarò banale, offensivo e qualunquista, ma in fondo chiunque abbia seguito le nostre vicende si deve pure rendere conto dell'assoluta mancanza di interventi coordinati e di una politica energetica che non sia quella scontata dell'aumento del prezzo della benzina. Guardiamoci attorno. L'Enel è nato dalla nazionalizzazione di circa 1100 società privale, spesso in contrasto tra di loro ed ancora più spesso in contrasto con l'interesse pubblico. Si poteva far meglio, ma nessuno negherà la necessità e la convenienza di una unificazione e razionalizzazione dei servizi. Purtroppo la inguaribile miopia dei nostri politici proibisce ai privati la produzione di energia elettrica con potenze superiori al chilowatt. Stiamo allegri, qualche zelante legislatore aveva forse in mente di mettere fuori legge anche le batterie delle auto, delle lampade tascabili onde proteggere più efficacemente il monopolio. Si parla moltissimo della possibilità di usare digestori per convertire liquami e rifiuti in inetano con notevoli vantaggi ecologici. Invece di incoraggiare questo tipo di ricerca la nostra legislazione la scoraggia o addirittura la proibisce, il melano casalingo non interessa l'Enel. Lo Slato impone tuttavia all'Enel di vegliare affinché i privali non si facciano l'elettricità in casa con fonti rinnovabili. In America alcuni laboratori sperimentano dei batteri per convertire rifiuti in petrolio. Guai a tentare lo stesso trucco in Italia! Sui poveri batteri calerebbe una tassa speciale i cui proventi andrebbero a favore degli sceicchi arubi sottosviluppati rendendo l'impresa antieconomica. In breve una legislazione arcaica miope e borbonica impedisce tutta una fascia di sperimentazione energetica e fa di tutto per aumentare la nostra dipendenza dai Paesi dell'Opec e da quelli che ci riforniscono di uranio. E lo slesso discorso potrebbe farsi per i sistemi termodinamici avanzati. In linea di principio le pompe di calore promettono sostanziali risparmi di combustibile per il riscaldamento rispetto ai normali bruciatori. Prospettive del genere si aprono anche per i sistemi integrali quali il Totem. L'indifferenza dello Stato verso queste applicazioni ha del sublime. Continuando così venderemo i cavalli di San Marco agli arabi per farci le vacanze in auto. Tullio Regge

Persone citate: Tullio Regge

Luoghi citati: America, Italia