Gelli, raccomandazioni e affari di Sandra Bonsanti

Gelli, raccomandazioni e affari Gelli, raccomandazioni e affari (Segue dalla 1* pagina) sco di dire al Commendator Ivo Miele che sarebbe opportuno che si rivolgesse ad una sezione della Banca Nazionale del Lavoro, aprendo una pratica ordinaria e facendomene avere notizia in modo che io la possa seguire-: in quella Banca. Gelli aveva almeno tre fratelli «piduisti». Sempre con carta intestata alla «Euroconsult» di Livorno il fratello Giorgio scrive a tal Francesco Cravero di Milano: -Ti allego le lettere dei fratelli Carlo Rimeo e Antonio Marrapodi, relative a possibili insediamenti turistici in Calabria. Appena avremo definito la questione Sicilia-Vulcano troveremo modo per un viaggio nel Sud...-. A Milano la Montedison sta trattando la vendita della Fingest e Gelli, il tre novembre '78. manda un espresso al capogruppo Giunchiglia: -Mi riferisco al colloquio odierno per pregarti di voler interve¬ nire nuovamente sull'on. Danesi per avere, entro il 12 prossimo, le notizie nella forma già concordata, riguardanti la Fingest. Le notizie hanno carattere di estrema urgenza-. Cinque mesi più tardi Giunchiglia può annunciare al -N.H. Licio Gelli-: -Ti rendo noto, ma spero tu lo abbia già saputo almeno dai giornali, che il grosso affare di Milano è ormai alla conclusione, quindi ti prego di tenermi di gran conto ed informarmi perché l'amico di cui sopra sembra già molto contento-: l'amico è l'onorevole Emo Danesi (P2), segretario dell'allora ministro delle Partecipazioni Statali, Antonio Bisaglia. Cosa si nasconde dietro la «contentezza» del parlamentare e che vuol dire -tienimi di gran conto-? Il 10 novembre '79, Luigi De Sanctis, capo gruppo a Roma, scrive a Gelli: -Bernasconi, in contatto con Franco per eventuale collaborazione con il Sisde-. Chissà come sia finita questa pratica. La loggia serve per una serie infinita di piccole «raccomandazioni»: in una lettera di Gelli a De Sanctis ne sono elencate diverse -per Masini, la sua sistemazione resta veramente dif-. ficile... Pelli: è staio fatto tutto il possibile per quanto riguarda il tribunale di Montefiascone. Per Condiglietta è stato svolto adeguato interessamento-. A un certo Felici, capo del personale di qualche azienda. Gelli raccomanda cinque persone. Poi. tra le pagine, c'è anche la storia dell'organizzazione della P2 e dei suoi rapporti col Grande Oriente. -Con l'elezione del G.M. Battelli nulla è cambiato nei confronti del G.O. Ci sono inoltre quattro cartelle strane, dal titolo -Fratello mangia fratello-, una specie di analisi delle lotte interne alla Massoneria, quasi un articolo di giornale. Ma scritto da chi? Partendo dalle di¬ chiarazioni di Pìccoli contro la Massoneria il testo parla delle operazioni -discusse- di Battelli (come l'acquisto di Villa Medici del Vascello), di Licio Gelli la cui loggia avrebbe raccolto «alcune migliaia di aderenti, tutti nomi di prima grandezza- e termina prevedendo una -non rielezione del Gran Maestro-. Rispondendo a Roberto Gervaso che gli ha dedicato • La mosca al naso-, Gelli scrive: -Il tuo atto non rimarrà limitato nel tempo, ma risuonerà nei secoli dei secoli-. Il primo marzo del 1980, il capo gruppo Giunchiglia ricorda al Venerabile che a Fauglia (Pisa), il 22 marzo alle 13 lo aspetta un appuntamento importante: una colazione per la quale ha già iniziato -a invitare i fratelli, i quali sono tutti entusiasti perché finalmente potranno vederti...»: l'ultima frase è sottolineata nel testo. Sandra Bonsanti

Luoghi citati: Calabria, Fauglia, La Loggia, Livorno, Milano, Montefiascone, Pisa, Sicilia