Borsa, domina la paura Bruciati 6 mila miliardi di Marco Borsa

Borsa, domina la paura Bruciati 6 mila miliardi Crollo sotto il peso del caso Calvi e della ccP2» Borsa, domina la paura Bruciati 6 mila miliardi In un mese - Ieri rinviati 35 titoli su 163 per eccessivi ribassi - Un provvedimento deciso d'urgenza dalla Consob per bloccare le speculazioni al ribasso MILANO — Con 35 titoli su un totale di 163 rinviati ieri per eccessivo ribasso la Borsa ha segnato un nuovo record negativo degli ultimi dieci anni, da quando cioè vige l'obbligo di rinviare la chiamata di un titolo quando il rialzo o il ribasso superano il 10 per cento. In un mese il mercato azionario ha polverizzato circa 6.000 miliardi, di cui si calcola che quasi la metà siano perdite effettive subite dagli investitori, mentre l'altra metà sono perdite per il momento segnate solo sulla carta (finché non si vende, infatti, la perdita è solo teorica). Non si tratta di un ribasso di natura esclusivamente o anche solo prevalentemente speculativo, gli oltre 200 miliardi di titoli passali di mano dall'inizio della settimana sono in larga parte vendite effettive provenienti da tutti gli investitori, grandi e piccoli, al centro de! mercato finanziario o alla periferia. I motivi sono tanti e tutti noti: il processo Calvi-Bonomi, la crisi di governo, il risultato delle elezioni francesi (che alcuni temono riporti il pcf nella maggioranza di governo), le difficoltà economiche. Eppure so no motivi che valevano anche 15 giorni fa, prima cioè che la frana si trasformasse in una valanga inarrestabile. Il fatto è che a tener testa alla marea delle vendite non c'era più nei giorni scorsi un potente schieramento come quello che ha alimentato e sostenuto tre anni di rialzo praticamente senza interruzioni. I gruppi coinvolti nello scandalo giudiziario Calvi-Bonomi hanno dovuto rinunciare al tentativo di sostenere le quotazioni dei propri titoli perché le vendite si sono fatte troppo insistenti. Altri gruppi che avrebbero potuto comprare in questi giorni approfittando del calo delle quotazioni, sono stati colti di sorpresa senza adeguate strategie , d'intervento. Ma i veri varchi nelle possibili difese del mercato sono stati aperti, inaspettatamente, dallo scandalo della P2 in cui sono rimasti coinvolti vertici di grosse banche piut tosto attive in Borsa in questi ultimi mesi e dotate delle risorse e della clientela necessari ad arginare la valanga. La Banca Nazionale del Lavoro ha messo in ferie obbligate il suo capo servizio titoli Mario Diana, un protagonista della Borsa. Al Banco di Roma, dove due amministratori delegati risulterebbero appartenere alla P2, l'ufficio titoli ha le mani legate dalla paralisi del vertice, una situazione analoga a quanto si sta verificando nel gruppo Monte dei Paschi - Banca Toscana, dove l'amministratore del gruppo, Giovanni Oresti, è un altro presunto appartenente alla loggia di Licio Gelli. Prima che lo schieramento rialzista possa riordinare le fila, coordinare gli interventi, scegliendo magari i titoli più interessanti da sostenere nel medio-lungo periodo, ci vorrà qualche tempo. Il principale fattore di sostegno della Borsa, comunque, resta nel periodo la marea dei Buoni del Tesoro che continua a ricordare agli investitori l'elevato tasso di inflazione italiano, l'insostenibile ritmo dell'indebitamento pubblico, la parziale copertu ra che le azioni offrono alla perdita di valore della mone ta. Nonostante il salasso di questi giorni la Borsa conserva rispetto ad un anno fa un rialzo nell'ordine del 150 per cento. Questa rivitalizzazione del mercato azionario ha permesso l'anno scorso di collocare presso i risparmiatori tremila miliardi di aumenti di capitale da parte di imprese che hanno fame di finanziamenti a buon mercato per ristrutturarsi e svilupparsi. Il riavvicinamento dei risparmiatori alle imprese è proseguito quest'anno in forme ancora più massicce, incoraggiato dalle autorità monetarie, dal sistema bancario, dal mondo politico e finanziario, oltreché, naturalmente dai maggiori gruppi industriali. Non c'è da meravigliarsi, quindi, che la Consob, l'organo che vigila sulle Borse e le società, abbia ritenuto di dover intervenire obbligando le contrattazioni di azioni e obbligazioni soltanto per 'Contanti». Marco Borsa

Persone citate: Bonomi, Licio Gelli, Mario Diana

Luoghi citati: Milano