I tessili: «Più controlli sull'import della Cee»

I tessili: «Più controlli sull'import della Cee» Le richieste per il nuovo contratto I tessili: «Più controlli sull'import della Cee» BRUXELLES — Il nuovo accordo Multifibre (Amf) dovrà consentire in particolare una più stretta vigilanza delle importazioni nella Cee, in accordo con le mutate condizioni che si registrano rispetto alla formulazione iniziale rimasta invariata dal 1973. Tale è la principale rivendicazione avanzata da «Mailleurop», comitato delle industrie della maglia della Cee, in vista dell'inizio — il mese prossimo — dei negoziati per il rinnovo dell'Ami che scade alla fine di quest'anno. In una conferenza stampa, ieri a Bruxelles, i rappresentanti di «Mailleurop» hanno ricordato che l'industria della maglia della Comunità comprende circa quattromila aziende che occupano 450.000 persone — donne in prevalenza — e forniscono quasi un terzo degli impieghi dell'industria tessile comunitaria. Essi hanno quindi sottolineato che fra il 1977 e il 1980 le importazioni di maglia nella Cee sono aumentate del 45 per cento (il tasso d'aumento delle importazioni In provenienza dai Paesi in via di sviluppo è dell'83 per cento), mentre le esportazioni Cee sono aumentate di appena 115 per cento, ed hanno attribuito questo stato di cose alla mancanza di reciprocità di comportamento, di fronte al mercato dei tessili, da parte dei Paesi extracomunitari. In sostanza, mentre la Cee accorda un sistema di preferenze generalizzate senza di¬ ritti doganali per sostanziose quantità di prodotti provenienti daile industrie tessili-abbigliamento dei Paesi terzi, i mercati esteri sono praticamente chiusi alle industrie della Comunità, sìa da diritti doganali proibitivi (dal 50 al 230 per cento), sia da una politica d'autarchia — è il caso in particolare dei Paesi a economia pianificata — che costituisce di fatto una chiusura delle frontiere. L'Amf, che doveva permettere di stabilizzare il livello delle importazioni in funzione del consumo, non ha cosi realizzato il suo obiettivo: di qui la richiesta, nell'ambito del suo rinnovo, di misure di riequilibrio. Fra tali misure debbono figurare, secondo «Mailleurop», il mantenimento dei contingenti regionali, la revisione delle preferenze tariffarie generalizzate, la facilitazione dell'accesso della produzione europea ai mercati esterni.

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