Il processo ai neonazisti di Quex rischia di non essere mai celebrato di Vincenzo Tessandori

Il processo ai neonazisti di Quex rischia di non essere mai celebrato Il «manipolo» intorno alla rivista accusato di apologia di reato Il processo ai neonazisti di Quex rischia di non essere mai celebrato DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Dunque, processo ai cosiddetti redattori della rivista nazifascista Quex non si deve fare, ciò che è nelle carte dovrebbe rimanere nascosto perché è difficile per la difesa spiegare che cosa si intenda per «stragismo» come ha scritto in un documento Angelo Izzo, l'assassino del Circeo; e non è facile continuare a chiamare •questi ragazzi- come ha affettuosamente fatto l'avvocato Franco Alberini, di Venezia, omicidi come Mario Tuti, Edgardo Bonazzi, o •camerati che forse hanno sbagliato, come Mario Guido Maldi, Fabrizio Zani, Giovanna Cogoli!, Sergio Latini e Maurizio Murelli. Il manipolo è accusato di apologia di reato; al gruppo, sostiene l'accusa, si è arrivati battendo una strada che ha portato ad una precisa conclusione anche nell'inchiesta per la strage. L'udienza ieri è durata un'ora e la difesa si è aggiudicata il nuovo round •ai punti»: ha chiesto «tempo cospicuo* per studiare gli atti, che sono 732 pagine, la Corte ha deciso il rinvio a lunedi 29. Molti ormai sono dubbiosi che il processo venga celebrato. Ha detto il pubblico ministero, dott. Claudio Nunziata, che questo dibattimento «è un po' la cartina di tornasole», di quanto vien fatto nelle inchieste sul neofascismo. C'è chi accusa di immobilismo i giudici dell'Ufficio Istruzione che indagano sul massacro d'agosto. Ma si lavora. L'altro giorno, a Milano, per ordine del consigliere aggiunto Aldo Gentile si è tentato di perquisire l'abitazione di Giuseppe Bellasio, 25 anni. «C'era il sospetto che ai'esse in casa qualcosa che fosse attinente alla strage., ha spiegato il magistrato. Cioè poteva avere dei documenti. Bellasio era in Versilia e nella sua casa di via Carducci al Lido di Camaiore la polizia ha trovato armi. Il giovane ha dichiarato di essere collezionista ma qualcosa non aveva denunciato e ieri mattina, al tribunale di Lucca, l'hanno condannato a sei mesi e 100 mila lire di multa. Ma niente carte. «/ documenti non si trovano mai alla prima perquisizione., ha commentato, deluso, il dott. Gentile. Ma a che punto è l'inchiesta sull'attentato? Gli imputati sono sempre tre: Dario Pedretti, Sergio Calore e Francesco Furlotti. Gli stessi indicati neppure un mese dopo lo scoppio dai magistrati della Procura. «Stiamo lavorando, si fanno interrogatori, assicura Gentile. Poi con ironia discutibile aggiunge: «Siamo a buon punto, entro alcuni anni finiremo.. L'altro giorno a Firenze, i giudici hanno avuto un incontro con i colleghi fiorentini e un nuovo summit si terrà a Bologna, venerdì. La traccia iniziale sarebbe ora affiancata da un'altra e molti indizi si dice condurrebbero all'inchiesta sulla setta segreta che si faceva chiamare «Loggia Propaganda 2» o «P2». Molte inchieste per troppi delitti in un solo ambiente. Il consigliere istruttore Angelo Velia che ha la responsabilità delle indagini sull'assassinio del collega Mario Amato, ucciso un anno fa a Roma, sostiene di avere quasi concluso il lavoro. Dieci gli imputati: Giusva Fioravanti, suo fratello Cristiano, i latitanti Gilberto Cavallini, Francesca Mambro e Giorgio Vale, indicati come gli esecutori materiali; poi, con altre imputazioni, gli avvocati Andriani, Cambi. Caroleo Grimaldi e De Nardellis. Infine il procuratore della Repubblica di Roma Giovanni De Matteo accusato di rivelazione di segreto d'ufficio in concorso con Andriani e di calunnia. Processi che si preparano, processi che non si fanno. Il 3 novembre davanti alla corte d'assise dovrebbero essere giudicati gli assassini che nell'agosto '74 fecero l'attentato sul treno Italicus. Dall'inchiesta sulla P2 sono emerse novità non secondarie che riconducono anche a questo capitolo di sangue. Il consigliere istruttore Velia lamenta che forse una buona occasione non fu allora colta al volo per arrivare a tutta la verità. Lui ricorda che definì laP2come .il più dotato arsenale, di cui una certa area a quei tempi poteva disporre. •Avrei forse dovuto ordinare uno stralcio, ma gli strumenti mancavano per andare più a fondo. Intanto ora sarebbe importante arrivare a una condanna degli imputati. Indizi di colpevolezza esistono.. Vincenzo Tessandori

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