Forlani invita i ministeri a sospendere le misure contro i dipendenti affiliati di Stefano Lepri

Forlani invita i ministeri a sospendere le misure contro i dipendenti affiliati Forlani invita i ministeri a sospendere le misure contro i dipendenti affiliati Il presidente del Consiglio dimissionario ha chiesto che si attenda il parere del Consiglio di Stato - I funzionari pubblici che figurano iscritti nella Loggia di Gelli sono trecento, di cui oltre la metà militari ROMA — In attesa del verdetto del Consiglio di Stato, l'organo addetto a interpretare le norme amministrative, non si prenderanno provvedimenti definitivi contro i funzionari pubblici inseriti nelle liste della loggia massonica segreta P2. La presidenza del Consiglio ha mandato ieri per telegramma una circolare di spiegazione a tutti i ministeri. La circolare ricorda che i tre «saggi» nominati da Arnaldo Forlani hanno definito «società segreta» la P2. aggiunge che *gli organi competenti avvieranno accertamenti preliminari» per accertare l'appartenenza alla loggia dei funzionari pubblici. Prima del parere ('richiesto con urgenza») del Consiglio di Stato, i ministeri sono invitati ad astenersi dall'adozione di provvedimenti*: e lo stesso vale per gli enti pubblici che da essi dipendono. I funzionari pubblici civili e militari di grado più elevato che erano nella lista P2, come è noto, sono stati mandati in vacanza o in licenza. In tutto, i presunti membri della P2 nelle pubbliche amministrazioni sono circa trecento, di cui oltre la metà militari. Per ora. non avviene nessun mutamento: chi era in vacanza ci resta c chi è rimasto al suo posto non è rimosso. C'è chi osserva, fra l'altro, che se qualcuno fosse stato sospeso prima del giudizio del Consiglio di Stato, avrebbe potuto ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale) e bloccare tutti i provvedimenti di questo genere. Una volta che il Consiglio di Stato avrà emesso il suo giu- dizio. i problemi non saranno affatto finiti. I sospetti membri della P2 appartengono a branche molto diverse dell'amministrazione pubblica e degli enti. E diverso è il grado con cui. allo stato attuale dei fatti, ciascun personaggio appare implicato nella vicenda. Militari — E' ovvio che i più esposti a provvedimenti sono i militari, legati allo Stato da un giuramento di fedeltà. Si tratta del Capo di stato maggiore delle Forze Armate, am¬ miraglio Giovanni Torrisi. del comandante della Guardia di Finanza generale Orazio Giannini, dei capi dei due servizi segreti generali Giuseppe Santovito e Giulio Grassini. di 21 alti ufficiali della Finanza. 36 dei Carabinieri, 34 dell'Esercito. 5 dell'Aeronautica e 45 della Marina. Dirigenti statali — Per i funzionari dello Stato avrà particolare valore il tipo di interpretazione delle norme che sarà fornito dal Consiglio di Stato. I nomi più di rilievo sono quelli di alcuni direttori generali di ministero: Michele Pizzullo della Difesa, Mario Zaccaginì della Marina, Raffaele Albano dell'Interno. Fanelli delle Partecipazioni statali, e soprattutto il direttore generale del Tesoro (numero due dopo il ministro) Felice Ruggiero. C'è, in una posizione molto delicata, al centro della diplomazia italiana, il segretario generale del ministero degli Esteri Francesco Malfatti di Montetretto, e forse in un posto più delicato ancora il responsabile del Cesis (Coordinamento servizi di sicurezza) prefetto Walter Pelosi. E ancora 2 prefetti, Muccione e Cordiano, 5 questori, il direttore della polizia di frontiera Federico D'Amato: 2 provveditori agli studi. Vestri e Santoro, funzionari di vario grado, commissari di polizia. A parte, i magistrati (sedici), appartenenti a una categoria che si governa da sé. terzo potere dello Stato. Enti pubblici — Se per gli enti direttamente dipendenti o vigilati dai ministri (ad esempio La Sace. con il direttore Ruggero Firrao) il problema è analogo a quello dei funzionari ministeriali, altri casi sono dubbi. Più semplice è il caso degli amministratori di nomina governativa, come il vicepresidente dell'Eni Leonardo Di Donna, il provveditore del Monte dei Paschi Giovanni Creti, Eni. Iri. Montepaschi, Bnl sono enti di diritto pubblico; ma alcuni dei presunti membri della P2 hanno rapporti di lavoro dipendente regolati da contratti diversi da quelli del pubblico impiego. K811 Ci sono la Rai-tv e le sue consociate, aziende di diritto privato del gruppo Iri, ma nello stesso tempo sottoposte a vigilanza parlamentare: qui fra i sospetti si trovano il vicepresidente della Rai Giampiero Orsello e il presidente della Sacis Giampaolo Cresci. Sono nella lista anche giornalisti, come i direttori del Tg-1 Franco Colombo e del Gr-2 Gustavo Selva. C'è infine il caso a sé della Banca d'Italia, ente anomalo dotato di larga autonomia, dove però gli implicati hanno cariche di non grande rilievo: il più importante è Giuseppe Catalano, capo servizio per i rapporti con l'estero. Cariche varie — Un caso particolarmente intricato può essere quello di personaggi chiamati a svolgere incarichi per nomina governativa, ma non strettamente pubblici: per esempio Eugenio Carbone, commissario straordinario del gruppo Liquigas. Posizioni personali — La circolare . di palazzo Chigi sembra fare accenno a distinzioni fra gli implicati del caso P2. a seconda del grado di responsabilità personale nelle attività della loggia massonica segreta. A titolo di cronaca, nei documenti pubblicati ieri a cura della commissione parlamentare, risultano in regola con il pagamento delle quote associative, fra i personaggi nominati: Sicouri, Giasolli, Corbi, D'Amato, Carbone, Cresci, Principe, Alessandrini, Di Donna, Selva, Grassini. Graziadei. ' Stefano Lepri

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