Licenziare i P2 pubblici? I giuristi sono discordi di Giuseppe Zaccaria

Licenziare i P2 pubblici? I giuristi sono discordi Si profila una serie di ricorsi per il caso Gelli Licenziare i P2 pubblici? I giuristi sono discordi Nuvolone: sarà impossibile - Rodotà: si deve fare, ma senza giudizi sommari - Come adattare vecchie norme alia nostra Costituzione ROMA — Per il momento, c'è solo un punto sul quale tutti si dichiarano d'accordo: la vicenda «P2» scatenerà un contenzioso intricatissimo tra Stato e pubblici dipendenti che rischiano il licenziamento. I presunti «piduisti» annidati nei ministeri vanno sospesi subito, certo: ma guai a parlare di provvedimenti definitivi. Nessuna sanzione potrebbe passare senza lunghe inchieste amministrative, senza centinaia di ricorsi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) e al Consiglio di Stato, senza eccezioni di legittimità costituzionale. Nella patria del diritto, ogni certezza sfuma ancora una volta nel labirinto delle interpretazioni. La cosa, al profano, parrebbe semplice: non basta accertare caso per caso l'appartenenza alla Loggia e poi applicare le sanzioni? Troppo semplice, rispondono gli esperti: anzitutto, anche dopo il responso dei saggi, chi ci dice che la «P2» era segreta, anzi tanto segreta dall'apparire tale anche per la legge? E poi bisogna stabilire se le sanzioni — sanzioni fasciste — sono applicabili, se il pubblico dipendente non rischi più di ogni altro cittadino, se il militare non sia discriminato. Addentrarsi in questo intrico di argomentazioni non è facile: meglio farlo con le parole di due fra i maggiori stadiosi del diritto: Pietro Nuvo¬ lone e Stefano Rodotà. E' bene dire subito che le loro posizioni, pur simili su alcuni punti, sono opposte nelle conclusioni: il primo ritiene che licenziare i «piduisti pubblici» sarà impossibile, l'altro invece sostiene che lo si debba fare, sia pure senza giudizi sommari. Vediamo perché. «Per i dipendenti dello Stato — dice Nuvolone — l'articolo 212 del testo unico di pubblica sicurezza prevede la destituzione quando si scopre che appartengono ad associazioni "in tutto o in parte segrete". Ma lo stesso articolo, all'ultimo comma, dice che par le sanzioni ci si deve rifare alle leggi sullo stato giuridico di impiegati, funzionari e agenti*. I problemi, secondo Nuvolone, cominciano qui: lo statuto degli impiegati civili dello Stato è successivo di vent'anni al testo unico (porta la data del 10 gennaio '57). e questo salto è avvertibile nelle disposizioni. La destituzione del pubblico dipendente è prevista infatti solo «per atti i quali rivelino mancanza del senso dell'onore e del senso morale* o 'Che siano in grave contrasto coi doveri di fedeltà*. L'iscrizione alla «P2», di per sé. può essere ritenuta sintomo di mancanza del «senso dell'onore»? Secondo Nuvolone, no. E non basta. Lo stesso decreto del '57 ha abrogato tutte le norme con esso incompatibili: dunque, renderebbe inoperante la norma del testo unico, salvo naturalmente all'iscrizione non si siano aggiunti (e siano stati provati) altri reati specifici. Rodotà, su questo punto, è di parere esattamente opposto: *Forlani ha già chiesto al Consiglio di Stato un parere sull'applicabilità del 212: se la risposta sarà positiva, bisognerà immediatamente avviare le procedure di destituzione. E non si venga a dire che quella è una norma fascista: se non la si applicasse per questo, bisognerebbe abrogare l'intero testo unico di pubblica sicurezza, e numerose norme del codice. Questo scrupolo, di fronte alla vicenda P2 — continua Rodotà — è davvero singolare. Ma anche su un piano strettamente tecnico, mi pare che l'articolo non mostri contraddizioni con la Costituzione*. Già: ma la «P2» è un'associazione segreta? La domanda può stupire, ma quello che è vero per l'opinione pubblica e per i «tre saggi», potrebbe non esserlo per la legge. Dice infatti Nuvolone: 'Quello dei saggi è stato solo un parere, che non vincola nessuno e che fra l'altro ha trovato in disaccordo Vezio Crisafulli. L'associazione segreta va definita solo con riguardo alla Costituzione: Ecco una citazione dai lavori della «Commissione Ruini»: data, 10 dicembre 1946. Diceva Aldo Moro, componente la commissione: 'Il carattere della segretezza dev'essere essenziale alla natura dell'associazione, e non riguardare i particolari del suo funzionamento*. Ma poi. quale organo dello Stato dovrebbe stabilire se questa condizione si è verificata o no? -Neppure la magistratura potrebbe farlo — dice Nuvolone —. Occorrerebbe una legge ad hoc*. E Rodotà: .11 parere dei saggi non è sufficiente. La decisione resta alle amministrazioni dello Stato, che dovrebbero istituire giudizi autonomi e stabilire caso per caso se il dipendente era "piduista" o meno*. E allora? Forse la conclusione potrebbe essere quella che Rodotà immagina *sulla base del buon senso»: licenziamento per gli alti gradi, sanzioni minori per gli impiegati. 'E' vero o no che iscrivendosi alla P2 il capo del Sisde ha fatto più danno allo Stato di un funzionario di ragioneria?». Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Roma