Sbarcano i «Lagunari» e liberano il Veneto
Sbarcano i «Lagunari» e liberano il Veneto La manovra militare Gabbiano 81 Sbarcano i «Lagunari» e liberano il Veneto VENEZIA — Da un elicottero dell'esercito, che vola rasente le onde dell'Adriatico, si lanciano alcuni subacquei, ufficiali e sottufficiali dei «Lagunari», che raggiungono nuotando la spiaggia, per far saltare una stazione radar e aprire cosi la via al resto delle truppe. ■ E' cominciata in questo modo, a Punta Sabbioni, l'esercitazione «Gabbiano 81». che. ha visto impeganti circa 600 uomini delle truppe anfibie «Serenissima» e alla quale hanno assistito il ministro, della Difesa, Lelio Lagorio, e il capo di stato maggiore dell'esercito, gen. Eugenio Rambaidi. L'operazione simulava uno sbarco sul litorale del Cavallino, una striscia sabbiosa larga alcuni chilometri, che divide il mare dalla Laguna di Venezia. I «Lagunari» — eredi dei «Fanti da mar» della Repubblica di Venezia — sono arrivati a terra in varie ondate, protetti da dieci elicotteri e da quattro aerei «Fiat G91», con lo scopo di sorprendere al fianco un eventuale nemico che avesse conquistato il Veneto. Dopo che i subacquei avevano fatto esplodere il radar e segnato il corridoio di sbarco, e dopo che un plotone di rinforzo aveva conquistato la spiaggia, sono arrivati i mezzi anfibi e i militari sono avanzati nel retroterra. Mentre i «G91» del secondo stormo bombardavano il nemico, è giunto il grosso dei Lagunari che, tra gli sbuffi bianchi dei mortai, è entrato nella boscaglia, oltre la spiaggia. Sono, quindi, scesi a terra dai mezzi da sbarco alcuni cingolati «Mi 13-: l'ultima ondata della fase d attacco. Sei elicotteri, infine, hanno sbarcato i rinforzi per consolidare le posizioni. L'esercitazione, diretta dal colonnello Benito Pochesci. comandante dei Lagunari, si è svolta senza incidenti.
Persone citate: Benito Pochesci, Eugenio Rambaidi, Lelio Lagorio
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