Biogas dal letame di Bruno Pusterla

Biogas dal letame Biogas dal letame Il T Convegno sui risparmi energetici di Casale Monferrato, promosso dal Centro Studi Galileo in collaborazione con l'amministrazione cittadina, ha visto impegnati i maggiori esperti a livello nazionale del settore energetico, e l'autorevole presenza del ministro per la Ricerca scientifica. Romita. Al di là delle tesi contrapposte tra i sostenitori del -nucleare- e i suoi oppositori, un discorso a parte, per i riflessi verso l'agricoltura, merita lo studio presentato dalla Ses (Società di ingegneria costituita dalla Fiat e dalla Fime) che opera nel settore delle energie rinnoi'abili, dalla solare all'eolica, dalla cogenerazione al biogas. Lo studio presentato dall'ing. Pugnali è rivolto alla verifica della fattibilità tecnica ed economica, nell'ottica dello sfruttamento di piccoli salti d'acqua inutilizzati e del recupero di vecchie centrali dismesse, di un nuovo impianto idroelettrico alla traversa sul Po, esistente a circa un chilometro a monte della città di Casale. La centrale, secondo il progetto sarebbe priva di presidio fisso e completamente automatizzata, con un asservimento del funzionamento dei gruppi a livello del Po, a monte della traversa. Con ipotesi di finanziamenti agevolati e con i tassi attuali di inflazione e di aumento del costo dell'energia, l'impianto potrebbe essere ammortizzato in circa 9 anni. Data la sua specializzazione nel settore delle energie rinnovabili, abbiamo parlato con l'ing. Custodero, amministratore delegato della Ses, per conoscere le prospettive per il futuro degli impianti di produzione ed utilizzazione del biogas, particolarmente in campo agricolo e zootecnico. Tra le realizzazioni in questo campo — ci ha detto — vi è l'impianto dell'Azienda agricola Prella di Cussanio (Cuneo). Tale impianto è in grado di produrre, dalle deiezioni di 50 bovine da latte, un quantitatwo di 120 metri cubi di biogas al giorno — equivalenti a circa 70 kg di gasolio — che, mediante un gruppo Totem, consentono di produrre 15 kW elettrici e 33 mila chilocalorie/ora per i fabbisogni dell'azienda agricola, oltre alla disponibilità di utilizzare come fertilizzante i fanghi digeriti. Le economie di gestione realizzabili sono vari a circa 10 milioni annui-. Sempre in Piemonte la Ses sta curando la realizzazione di una fattoria energetica presso l'Istituto Agrario Bonafous di Chieri. -Nel progetto, finanziato dalla Ce.e e dalla Regione Piemonte — continua Custodero —, è in corso la realizzazione di impianti solari per serre, acquacoltura, essiccazione foraggi, oltre che l'installazione di un impianto per la produzione di 200 metri cubi/giorno di biogas, utilizzando le deiezioni di circa 130 capi bovini. Scopo del progetto è la dimostrazione di come un sistema integrato per utilizzazione di energie rinnovabili possa ridurre sensibilmente i costi relativi alla gestione di un'azienda agricola ad attività diversificata-. Bruno Pusterla

Persone citate: Custodero, Prella

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Chieri, Piemonte