Porta Nuova è andata in tilt di Angelo Conti

Porta Nuova è andata in tilt Lo sciopero degli autonomi ha paralizzato la stazione per oltre 24 ore Porta Nuova è andata in tilt Gravi disagi: viaggiatori lasciati a metà strada, pendolari impossibilitati a rientrare o a raggiungere il lavoro - Soppressi quasi tutti i treni locali (ieri 100) - Ritardi dal Sud fino a 12 ore I disagi per lo sciopero degli •autonomi», a Porta Nuova, sono cominciati 5 minuti prima delle 21 di giovedì quando 11 primo treno per il Sud è partito con mezz'ora di ritardo e senza assicurazioni di arrivare a destinazione. Poi, ancora confusione. L'ennesima protesta degli aderenti alla Fisafs ha ancora una volta sconvolto il traffico ferroviario. I convogli da e per il Meridione hanno accumulato ritardi dalle 3 alle 10-12 ore. Molti viaggiatori hanno subito pazientemente, altri hanno rinunciato a partire. I treni locali sono stati soppressi e solo raramente sostituiti con servizio di pullman. Lo sciopero è finito alle 21 di Ieri, ma solo nella notte la situazione è tornata normale. Questa la cronaca di 24 ore assurde, vissute dai cronisti nell'atrio di Porta Nuova e, appena possibile, a diretto contatto con i dirigenti dell'ufficio movimento dello scalo torinese. -Non è la prima volta che il personale autonomo crea difficolti, ma ieri l'adesione è stata più massiccia del solito, abbiamo avuto alcune stagioni completamente disabitate' dicono i dirigenti di Porta Nuova. Tra il personale in agitazione c'erano i caplstazione. Ha spiegato uno di loro a Chivasso: * Prendiamo 700 mila lire il mese comprese domeniche e notturno, poco meno di un macchinista, ma con una responsabilità e un disagio superiori.. Ed è stato anche per la carenza di capitazione in servizio che fin dalle 21 di giovedì si è registrato il primo ritardo nelle partenze. Il 669 per Bari ha lasciato Porta Nuova mez¬ z'ora dopo l'orario previsto (come quasi tutti gli altri a lungo percorso). Era sicuro di arrivare solo fino a Bologna, «ma non possiamo garantire nemmeno quando giungerà nel capoluogo emiliano, perché in alcuni tratti dovrà viaggiare a vista.. Ossia, a una velocità massima di 15 chilometri l'ora. Sulle banchine c'è smarrimento. «Si parte o no?, domanda qualcuno andando avanti e indietro con le valigie in mano. Anna Pace, due figli piccoli accanto: .E' già successo altre volte, ma i treni per il Sud arrivano sempre a destinazione.. Sdrammatizza e non e nemmeno spaventata dal sicuro e Immisurabile ritardo: .Siamo abituati.. E aveva ragione: prima o poi, tutti i 31 convogli a lungo per¬ corso sono partiti. Se buona parte del personale di stazione è latitante, macchinisti e controllori sono sommersi di domande. «Non sappiamo nulla, rispondono, sollevando comprensibili proteste. I «locali» e i treni dei pendolari non partono nemmeno. Al Lingotto (dove tre giorni fa c'è stato un sit-in di protesta per i ritardi e le ferrovie hanno promesso che non ci sarebbero più stati inconvenienti) gli operai Fiat non sanno se ridere (amaro), ricordando le assicurazioni dei dirigenti compartimentali oppure arrabbiarsi nuovamente. n capostazione promette l'arrivo dei pullman, ma ne giunge uno solo, utile a trasbordare un terzo dei lavoratori. «Fra cinque minuti ne ar¬ rivano altri due., rassicurano in stazione. Il disagio è stato grande. Non quantificabile il numero degli operai arrivati a casa a notte inoltrata e il numero dei pendolari giunti ieri mattina in ritardo al lavoro. Anche ieri, disagi (scarse le linee automobilistiche sostitutive) sono stati segnalati sulle linee per Bardonecchia, Carmagnola e Novara. Il treno proveniente da Trieste che doveva arrivare a Porta Nuova giovedì alle 22,15 è stato bloccato dallo sciopero alla stazione di Vercelli. Erano le 21, il convoglio era affollato, molti passeggeri avevano viaggiato in piedi, nessuno aveva previsto un blocco totale. Ci sono state scene indescrivibili. L'altoparlante ha invitato la gente a scendere, sul piazzale antistante la stazione di Vercelli c'era un solo pullman, subito preso d'assalto. Le zanzare tormentavano i passeggeri meno fortunati sotto le pensiline. .Sembra di essere nel Far West; arriveremmo prima a piedi.. Poi, una notizia confortante: si riparte, ma l'odissea del Trieste-Torino è ancora lunga. A 15 chilometri all'ora, viaggiando a vista, il convoglio ha attraversato lo scalo fantasma di Santhià (tutto buio, semafori rossi) rallentando ulteriormente ad ogni stazioncina. Chivasso è stata conquistata dopo mezzanotte. Porta Nuova quasi all'1,30. A ogni ora gran ressa all'ufficio informazioni di Porta Nuova, dove le risposte alle centinaia di domande erano: 'Seguite le indicazioni dei tabelloni e degli altoparlanti.. Ma a un certo punto tutto ha cessato di funzionare, come se Porta Nuova fosse diventata una piccola stazione di paese. Ieri la situazione non è migliorata, anzi. Per fortuna la maggior parte della gente ha rinunciato a mettersi in viaggio, n diretto da Roma delle 8,05 è arrivato alle 12,15 e quello da Trieste delle 11,10 alle 14,30; il «Tirreno», rapido da Roma delle 15,30 ha accumulato 4 ore di ritardo. Oli otto treni provenienti dal Sud (Reggio Calabria, Siracusa, Palermo, Napoli, Bari, Lecce) sono arrivati nel pomeriggio o a tarda sera con ritardi variabili tra le 4 e le 12 ore. In totale, dalle 6 alle 21 di ieri, sono stati soppressi un centinaio di treni locali e 96 convogli merci. Servizio di: Franco Badolato e Angelo Conti

Persone citate: Anna Pace, Franco Badolato, Porta