Spadolini: un governo a 5 psi d'accordo, incerta la dc di Luca Giurato

Spadolini: un governo a 5 psi d'accordo, incerta la dc Il presidente incaricato comincia oggi le consultazioni Spadolini: un governo a 5 psi d'accordo, incerta la dc I comunisti sembrano propensi a un'opposizione morbida - Pertini ha conferito un mandato larghissimo - D leader del pri disposto anche a rinunciare a psdi e pli ROMA — Per Spadolini, che oggi comincia le consultazioni come presidente Incaricato, l'obbiettivo politico ideale sembra essere un pentapartito aperto, In Parlamento, ad un rapporto costruttivo con il pei. Un governo a cinque guidato da uno statista laico dovrebbe sapersi meritare una opposizione benevola da Berlinguer e un «si» stiracchiato dalla de, che alla fine potrebbe anche accettarlo come «il male minore». Ma il cammino del nuovo presidente sarà difficile e irto di ostacoli. Nella «lunga marcia» laica verso Palazzo Chigi, che la de cercherà comunque di ostacolare, Spadolini potrebbe anche perdere per strada, senza molti rimpianti, l'appoggio del psdl e del pli. Da cinque, la maggioranza si ridurrebbe a tre; un dc-psl-prl avrebbe, forse, dall'opposizione comunista, un atteggiamento ancora più benevolo, sempre che le sue linee programmatiche non si scontrino troppo con le esigenze delle «Botteghe oscure». Va poi ricordato che ogni mini-apertura del pei provoca reazioni negative nella de. Per un nuovo governo, a Spadolini si chiedono, oltre che doti di statista, anche di consumato equilibrista. Se riuscirà nel suo tentativo, non sarà né il cavallo di Troia del pei nel governo né un presidente laico che ricalcherà passo per passo il cammino tracciato dai suol predecessori de. Spadolini vuol essere un presidente diverso, di tutte le forze politiche fedeli allo spirito e alla lettera della Costituzione. Dalle dichiarazioni rilasciate al Quirinale dopo l'incarico, par di capire che il nuovo presidente non intende puntare né all'alternanza contro la de né a una riedizione pura e semplice della linea Forlani. «71 presidente Pertini mi ha dato un mandato larghissimo, senza nessun vincolo», ha detto Spadolini dopo aver sottolineato la 'doppia emergenza» che incombe sul Paese: quella morale e quella economica, sullo sfondo della 'rinnovata minaccia terroristica, che pesa sulla Repubblica come una sfida mortale». Il colloquio tra il Capo dello Stato e il nuovo presidente è durato 50 minuti, tutti tirati sul filo del concreto e dell'essenziale. «Cerca di fare presto e bene un governo, con chi ti pare e come ti pare», ha detto Pertini. Spadolini gli ha ricordato le 'gravissime difficoltà» che ha di fronte e 11 Capo dello Stato gli ha risposto che sono difficoltà che conosce meglio di lui. Non a caso, la scelta è caduta sull'erede di La Malfa, sul segretario laico di un partito minore che da quando si è aperta questa crisi ha svolto un'azione costante di mediazione tra le forze della sinistra storica e la de. Nella sinistra storica, il nuovo presidente ha in Craxi un alleato prezioso. 'Appoggeremo Spadolini sino all'ultimo. Ce la farà senz'altro», ci hanno detto, quasi in coro, i due delfini del leader socialista, Martelli e Formica. E se la de gli vota contro? «Non credo. Se lo farà, si andrà alle elezioni come a un referendum prò o contro il diritto della presidenza del Consiglio alla de», ha risposto Martelli, con Formica d'accordo. «La de — ha poi dichiarato ieri mattina a Montecitorio il ministro dei Trasporti — è, in questo momento, una specie di sacco afflosciato. Non riesce ad avere un colpo d'ala. Non possiamo, comunque, stare dietro ai veti della de e del pei. Dai comunisti, ora, ci aspettiamo una attenuazione della loro polemica. Con l'incarico a Spadolini, piuttosto che a Craxi, sarà piU facile migliorare i rapporti fra noi e ilpci». Dei rapporti con il psi, ieri i comunisti non hanno parlato. Il loro summit ha espresso grande soddisfazione per la caduta di Forlani e per il cambio della guardia con un laico, che Berlinguer giudica un successo politico del suo partito. La soddisfazione per la caduta di Forlani sembra essere, per ora, il presupposto essenziale della cauta benevolenza verso Spadolini. Ma la crisi sarà lunga e in Parlamento potrebbe anche riservare al presidente incari¬ cato sorprese positive. Di certo, il pei non ha nessuna intenzione, con mosse intempestive, di bruciare il nuovo candidato. E la de? Piccoli ha già visto Spadolini. Lo rivedrà stamani, proprio all'Inizio del primo giro di consultazioni, che andranno avanti sino a domani. La de è frastornata, divisa, combattuta tra la difesa ad oltranza di Palazzo Chigi e il timore che il nuovo presidente, se le cose andranno male, si presenti alle Camere con un suo governo, chiedendo un voto di fiducia anche senza una maggioranza precostituita. Spadolini non vuole fare a meno della de. Però vuole anche fare il governo che Pertini gli ha chiesto, «con la precisa consapevolezza della gravità dell'ora». Luca Giurato

Luoghi citati: Roma, Troia