«Barbagia rossa» spara a un maestro per errore?
«Barbagia rossa» spara a un maestro per errore? Ucciso a colpi di mitra davanti alla porta di casa «Barbagia rossa» spara a un maestro per errore? Parlava con un brigadiere dei carabinieri ad Orane - L'organizzazione eversiva ha rivendicato la sparatoria - Dubbi degli inquirenti NUORO — Un insegnante elementare della colonia penale di Mamone, Nicola Zidda, 52 anni, è stato falciato da una raffica di mitra davanti alla porta della sua abitazione a Orune. Vicino a lui c'era il vicecomandante della locale stazione dei carabinieri, brigadiere Salvatore Zani, dal quale la vittima si stava congedando. Poche ore dopo uno sconosciuto ha telefonato alle redazioni dell'Ansa e della Rai di Cagliari per attribuire l'omicidio all'organizzazione eversiva «Barbagia Rossa». 'Abbiamo cominciato noi ad Orune — ha spiegato — la campagna contro le forze di repressione. Purtroppo c'è stalo un errore. Seguirà un comunicato: Ma gli inquirenti non credono autentica questa telefonata. 'Un errore di persona era impossibile — dicono — perché la vìttima era allo scoperto e perfettamente visibile. Se avessero voluto sparare al brigadiere, non avrebbero sbagliato bersaglio perché anche lui spiccava nella cornice della porta L'episodio è accaduto l'altra sera verso le 22,30, in corso Vittorio Emanuele, alla periferia del paese. Nicola Zidda si era incontrato con il sottuf • fidale e quest'ultimo lo aveva accompagnato a casa, poi sa rebbe rientrato anche lui nel la sua abitazione. I due si sono fermati un attimo davanti alla porta dell'insegnante, il tempo di stringersi la mano. Davanti alla casa c'è un muretto a secco di pietre e i killers (pare che fossero in due) erano nascosti dietro. Hanno quindi avuto il tempo di mirare con cura il bersaglio prima di far partire la raffica. Nicola Zitta è stato raggiunto in pieno petto e qualche pallottola gli è finita sul volto. E' morto all'istante. Il brigadiere Zaru si è gettato a terra e ha impugnato la pistola. Ma davanti c'era solo buio e silenzio. Il sottufficiale è rimasto qualche minuto immobile, poi strisciando è entrato nella casa dell'insegnante da dove ha telefonato in caserma per dare l'allarme. Pochi minuti do-\ po attorno al paese venivano istituiti posti di blocco, ma gli assassini si erano già allontanati attraverso i campi. Nicola Zidda è stato portato all'ospedale, i medici non hanno potuto far altro che stilare il certificato di decesso. Qualche ora dopo, la telefonata di «Barbagia Rossa» alla quale gli inquirenti non danno molto credito. Potrebbe essere considerata credibile se l'organizzazione — come ha detto lo sconosciuto al telefono — farà avere, non si sa a chi, il comunicato dove spiega chi era la vittima designata, forse il brigadiere Zaru. Ma dovrebbe anche spiegare come mai i killers abbiano confuso il bersaglio da cosi pochi metri. L'insegnante Nicola Zidda era considerato una brava persona, senza nemici. Svolgeva il suo lavoro nella colonia penale e sembra che mai nessun detenuto abbia avuto da dire con lui o l'abbia minacciato. Le indagini della polizia e dei carabinieri tentano di allacciarsi a un altro fatto di cronaca accaduto il 31 luglio del 1978 a Orune: l'uccisione, sempre davanti alla porta di casa di un consigliere comunale del pel, Giovanni Pittalis, cognato dell'insegnante Zidda. Ma in questo caso i due omicidi sono da inquadrare nella sanguinosa faida (decine di assassinati) che da anni insanguina il paese. Non viene escluso che l'insegnante fosse* venuto a sapere, durante la sua attività quotidiana alla colonia penale, qualcosa sull'omicidio del parente. a. p.
Persone citate: Giovanni Pittalis, Mamone, Nicola Zidda, Salvatore Zani, Zidda
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