Che batticuore ritornare sulla vecchia vaporiera di Francesco Fornari
Che batticuore ritornare sulla vecchia vaporiera Viaggio della nostalgia tra i vigneti del Barbera Che batticuore ritornare sulla vecchia vaporiera DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ALBA—Il più anziano ha 87 anni (ma ne dimostra venti di meno): è l'unico che si trova a proprio agio sugli scomodi sedili di legno del vecchio vagone, prodigo di consigli ai più giovani compagni di viaggio. Tenere i finestrini chiusi quando si entra nelle gallerie, non sostare a lungo sui terrazzini perché la polvere di carbone è dannosa. Giovanni Audano. commerciante in pensione, è uno dei 298 viaggiatori che hanno partecipato (sabato e domenica) all'escursione nel Monferrato e nelle Langhe su un vecchio treno a vapore. Un'iniziativa dell'assessorato regionale al turismo e del Gatt (gruppo amici del treno torinesi), affidata per la realizzazione all'agenzia di viaggi Franco Rosso International. Un gruppo composito ed eterogeneo quello dei partecipanti: pensionati delle ferrovie legati da un vincolo affettivo ai treni (ogni sbuffo di vapore della locomotiva mi ringiovanisce di veni 'anni-, dice Luigi Verzetti), giovani ex-dipendenti dell'amministrazione che sanno tutto sulle gloriosa vaporiera che traina — un po' a fatica, in verità, arrancando e sbuffando su ogni ben che lieve pendio — il traballante convoglio. Famigliole al gran completo, con nomi e nipotini, la banda del paese di Govone che a ogni stazione prende posizione sul marciapiede per suonare temi popolari del folclore piemontese. Un'anziana signora inglese, già annunciatrice delle Bbc, affascinata ed emozionata: un personaggio che sembrava uscito dalle pagine di un romanzo di Agatha Christie, complice anche l'atmosfera «fin-de-siècle» che si respirava sulle vecchie carrozze (entrate in servizio nel 1934 e accantonate in attesa della demolizione). Protagonista ed eroina dell'inusitato week-end ia locomotiva 640 .o3 sale accoppiate e sala portante anteriore., come spiega con aria saputa uno del Gatt). costruita nel 1911, ancora in grado di viaggiare a 45 chilometri orari, duemila chili di carbone per cento chilometri di percorso. Nera, luccicante, commovente fra gli sbuffi di vapore che la circondavano, amorevolmente guidata da Alfio Gandini, 40 anni, che sfiorava leve e volani con la tenerezza di un innamorato. -Ho viaggiato undici anni su queste vaporiere, ne conosco tutti i segreti, tutte le manie». Fra il macchinista e la sbuffante locomotiva si instaura un rapporto di complicità: l'uomo si sforza per captare ogni minima variazione nello stantuffare delle sue bielle, pronto a manovrare di conseguenza per sfruttare a fondo tutta la potenza. La macchina contraccambia queste attenzioni avanzando senza scosse mentre il pennacchio di fumo si perde nella campagna. Ho viaggiato per lungo tratto nella locomotiva, seguendo il lavoro del macchinista e del fuochista (Matteo Vanacore, 53 anni), impegnato a gettare palate di carbone nella caldaia fiammeggiante, un occhio ai manometri, l'altro alle leve di livello. Un lavoro duro, sfiancante, in mezzo alla polvere e ■ al fumo. «Ma per questo divertente: ogni locomotiva ha un carattere proprio, è molto meglio che guidare uno dei moderni locomotori, dove basta schiacciare dei bottoni e tutto il resto va da se.. Per i viaggiatori l'escursione è stata divertente, interessante, romantica. Nessuno si è lamentato per la durezza dei sedili o per il fumo che entrava dappertutto. Neppure la lunghezza del viaggio (tre ore da Torino a Canelli, con soste tecniche nelle stazioncine disseminate lungo il percorso per rifornire di acqua la locomotiva), ha provocato disagi o proteste. A Canelli, il sindaco Contratto, accompagnato dal grazioso assessore al bilancio Cristina Capra, attendeva la locomotiva con grandi mazzi di rose. Ma nessuno se n'è accorto: affannati, i gitanti, incolonnati dietro la banda, hanno percorso la strada principale diretti al ristorante e la cerimonia di saluto ha avute luogo più tardi, nel modo più consono alla scampagnata, fra brindisi e canti. Ad Alba, spettacolo folkloristico con majorettes, sbandieratoli, danze e cavalieri. Il viaggio della nostalgia si è concluso domenica sera, a Porta Nuova. Con qualche rimpianto e la promessa di ritrovarsi di nuovo, tutti insieme. Francesco Fornari
Luoghi citati: Alba, Canelli, Govone, Monferrato, Torino
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