Washington imbarazzata fa generiche condanne

Washington imbarazzata fa generiche condanne Washington imbarazzata fa generiche condanne Inchiesta sulla possibile violazione degli accordi per l'uso di aerei americani nel bombardamento - Gli Usa avvertiti dopo il raid - Offerti aiuti all'Iraq in caso di fughe radioattive DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — .// governo americano condanna recisamente il raid d'Israele... il cui carattere sema precedenti aggrava di molto la tensione nell'area. Aerei di fabbricaeione Usa sembrano essere stati impiegati nel bombardamento della centrale irachena, in possibile violazione di accordi esistenti. Un'inchiesta è in corso, e un rapporto sarà presentato al Congresso come previsto dalla legge». Con queste parole, il portavoce del Dipartimento di Stato, Dean Fischer, ha riassunto ieri la dura reazione degli Stati Uniti all'attacco israeliano a Baghdad. Fischer non ha detto se e quali provvedimenti verranno presi nei confronti del governo Begln. Ma appare chiaro che la superpotenza non può lasciare passare sotto silenzio il drammatico episodio. Dando lettura di un breve comunicato emesso congiuntamente con la Casa Bianca, il portavoce ha aggiunto che l'incursione israeliana rappresenta .uno sviluppo molto grave, ed è motivo della più profonda inquietudine-,. .Le nostre valutazioni iniziali dell'effetto del raid — ha proseguito — è che le fughe di radioattività dalla centrale colpita sono minime, e toccano solo le sue immediate vicinanze-. 'Queste valutazioni — ha precisato — si basano su nostre informazioni preliminari concernenti la quantità e la qualità del materiale all'interno della centrale stessa». Il portavoce ha quindi annunciato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare l'Iraq 'Contro l'eventuale diffusione delle radiazioni nucleari, i problemi connessi, e per qualsiasi altra necessità». In risposta alle domande dei giornalisti, Fischer ha ammesso che Washington era stata informata del bombardamento da Gerusalemme già domenica, subito dopo che esso era avvenuto. 'Non ne eravamo però stati messi preventivamente al corrente — ha sottolineato —. Manchiamo tuttora di particolari... e abbiamo chiesto una serie di chiarimenti». Fischer ha inoltre smentito che il presidente Reagan avesse già protestato personalmente col premier israeliano Begin, facendo capire che una protesta potrebbe essere inoltrata tramite i normali canali diplomatici. Ha infine rifiutato di fare previsioni sulle possibili conseguenze dell'incursione sulle trattative di pace nel Libano. -Non sono in grado di far commenti — ha esclamato—è troppo presto». Il portavoce del Dipartimento di Stato si è dimostrato in contrasto con il giudizio israeliano, secondo cui l'Iraq si accingeva a produrre la bomba atomica. »Non abbiamo prove che l'Iraq stesse per violare il trattato sulla non proliferazione nucleare sottoscritto a suo tempo» ha dichiarato. Ha lasciato però adito al sospetto che Baghdad meditasse di crearsi un deterrente autonomo. «Noi — ha infatti aggiunto — siamo comunque preoccupati, perché la disponibilità di uranio arricchito e l'acquisizione di alte tecnologie accrescono il rischio della proliferazione nucleare in un'area cosi instabile come il Medio Oriente». Il portavoce non ha fatto alcun riferimento alle forniture atomiche franco-italiane. L'ambiguità delle osservazioni di Fischer ha avuto una spiegazione al Pentagono, il cui servizio segreto ha confermato che la centrale atomica irachena sarebbe entrata in funzione tra due settimane, e in futuro avrebbe potuto produrre il proprio deterrente. Il Pentagono ha indicato,che tecnici e consiglieri sovietici» che avevano aiutato gli iracheni nei lavori, e le cui installazioni sorgevano accanto alla centrale stessa, non sono rimasti feriti nel bombardamento. Queste installazioni comprenderebbero un piccolo reattore sperimentale, che sarebbe rimasto intatto. Comunicazioni segrete si sarebbero svolte tra Baghdad e Mosca negli ultimi due giorni, non si sa a quale scopo. Secondo il Pentagono (manca però una conferma ufficiale) gli israeliani avevano già condotto un raid lo scorso dicembre, durante la guerra tra Iran e Iraq. Appro¬ fittando dei combattimenti, due o più aerei di Tel Aviv avevano bombardato la centrale. L'Iraq aveva denunciato l'Iran, ma questi non aveva mai rivendicato l'impresa. I danni erano stati tuttavia minimi, e la settimana scorsa le riparazioni erano state ultimate. Sia Israele che l'Iran dispongono dei bombardieri F-4 che sarebbero stati usati nell'incursione. In entrambi i casi avrebbero scortato i bombardieri i modernissimi caccia F-16, dei quali solo Israele è dotato. Il Pentagono ha ricostruito l'itinerario seguito dagli attaccanti. Essi avrebbero sorvolato l'Arabia Saudita, si sarebbero fatti rifornire di carburante in volo, e sarebbero tornati subito indietro, sulla stessa rotta. Ai confini sauditi, desertici e montagnosi, le difese irachene sono pressoché inesistenti: poche guarnigioni, e pochi radar, tutti antiquati. Ennio Carette-

Persone citate: Begin, Dean Fischer, Ennio Carette, Fischer