L'America si mette a dieta di Ennio Caretto

L'America si mette a dieta TRA I GRANDI BEST-SELLERS I MANUALI PER DIMAGRIRE L'America si mette a dieta Combattere la grassezza è diventato una mania collettiva - II «New York Times» la paragona all'ostilità dell'Inghilterra vittoriana per il sesso - Moniti da università e scienziati Una segretaria licenziata per obesità - Quali cibi (e rinunce) consigliano i libri del momento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Da qualche settimana, figurano in testa alla classifica dei best-sellers americani tre nuovi libri sulle diete. Uno. Il segreto dell'alimentazione, è di un famoso dietologo, il dottor Robert Atkins. Degli altri sono autori due celebrità hollywoodiane: Richard Simmons, ex interprete di caroselli televisivi in Italia e divo di Soap operas in America, ha scritto Non dire mai dieta. Judith Massi, ex modella e attrice di rivista, ha pubblicato La dieta di Beverly Hills. / tre libri hanno scavalcato lavori del calibro di II cosmo, del grande astronomo Sagan, sulla vita intelligente niello spazio extraterrestre: o della popolarità di Lo fanno anche le ragazze per bene, della Kassorla, sul costume sessuale femminile negli Stati Uniti. L'esplosione dei libri sulle diete è in America un fenomeno stagionale: avviene tutte le primavere, come lo sbocciare dei fiori, o l'arrivo delle rondini. Il dottor Atkins ne è protagonista da un quinquennio: i suoi due volumi precedenti, La rivoluzione dietetica e La superenergia dietetica, superarono i due milioni di copie di tiratura ciascuno in edizione tascabile. Non era però mai capitato che tre manuali s'insediassero insieme ai primi posti dei best-sellers, monopolizzando l'attenzione dei librai e dei lettori. Neppure nel 79, quando la storica Dieta di Scarsdale del dottor Herman Tarnower, poi ucciso in un ìmpeto di gelosia dalla sua amante, si era affiancata a un classico quale La dieta per vivere più a lungo dell'in- gegner Ndthan Pritkin, l'America si era lasciata cosi sedurre dall'arte del dimagrire. Sul New York Times, Jack Rosenthal, che accusa qualche chilo in più, definisce il fenomeno «il nuovo puritanesimo». Equipara l'attuale avversione americana alla grassezza a quella — vera o presunta — vittoriana verso il sesso. La moderna società statunitense, asserisce, considera la golosità, l'eccesso di peso, come l'Inghilterra dei puritani considerava la pornografia: ripugnante. Cita quali testimoni i «messaggi» della cronaca. Una segretaria di Providence viene licenziata perché obesa: alta 1,55, pesa oltre 100 chili. Due giovani coniugi non riescono ad adottare un figlio nel Wisconsin perché troppo grassi, entrambi passano i 110 chili. L'ispettorato scolastico a Los Angeles ordina agli insegnanti di snellirsi. Il regolamento della polizia newyorchese prescrive agli agenti dieta e ginnastica. Rosenthal non ha tutti i torti. Oggi, gli americani, il popolo più (e forse peggio) nutrito della Terra, sono bombardati da moniti continui. Il consiglio per l'alimentazione dell'Accademia delle scienze, composto da quindici luminari, avverte che almeno 40 milioni di persone sono sovrappeso, e suggerisce loro di «tagliare i grassi, lo zucchero e il sale, e non bere più di tre cocktail al giorno». La . commissione BreslowEnstronm dell'Università della California proclama «le sette regole di comportamento per la longevità»; non fumare, praticare sport, bere poco, dormire da 7 a 8 ore per notte, controllare il proprio peso, mangiare la prima colazione, non mangiare tra i pasti. Dalla prestigiosa Università di Harvard escono i risultati di un'inchiesta ventennale su 17 mila ex alunni, dai 35 ai 74 anni: quelli che si sono mantenuti magri, e hanno fatto nuoto, jogging e via di seguito, vivono 10anni in più. Si spiega così non solo il successo dei libri sulle diete, ma anche quello dei farmaci e delle «spa» o palestre per curare la nevrosi dell'obesità. Alla tv, l'interprete de L'incredibile Hulk, l'attore Bill Bixby, dichiara che «quarantotto milioni di americani prendono qualcosa per dimagrire», e propaganda pillole tipo dexatrim, o appendrine o control. Jane Fonda mescola alla battaglia per i diritti civili quella della linea, aprendo, non solo a titolo d'investimento, clubs nelle metropoli. Si propagano con rapidità impressionante associazioni dai nomi allusivi, come Weight Watchers (Guardiani del peso) e Overeaters anonymous (Anonima ghiottoni), fondate naturalmente da ex grassi convertiti al nuovo verbo, ciascuna con milioni di aderenti, anche ricchi e illustri. Su tutti i concorrenti, i libri delle diete hanno il vantaggio di consentire agli acquirenti di «fare da sé»; soddisfano cioè sia una passione tutta americana, sia la cautela di poter nascondere l'even- tuale fallimento. Per un editore, sono soldi sicuri. In hard cover, costano dai 10 ai 15 dollari ciascuno, ossia dalle 10 alle 15 mila lire. Vengono serializzati sulle riviste e sui giornali. Passano poi in • economica*. I tre di cui parliamo, Non dire mai dieta, La dieta di Beverly Hills e II segreto dell'alimentazione, appartengono a editori prestigiosi, la Warner Brothers, la MacMillan e la Morrow. rispettivamente, all'avanguardia nel settore delle scienze e delle lettere. La dieta di Beverly Hills si presenta come «la scoperta degli Anni Ottanta». La sua autrice, Judy Mazel, un'avvenente bionda di poco più di 50 chili, a Hollywood è chiamata il guru. Tra i suoi se- guaci. conta la stella dello sceneggiato televisivo Dallas, Linda Gray, e il cantante Engelbert Humperdinck. Judy Mazel definisce la sua formula «conscious combining», mescolanza consapevole. Il suo punto di partenza è la digestione. Studiosa di enzimi, ostile alle vitamine, ai surgelati, ai medicamenti e in genere «all'inquinamento chimico dell'organismo», pone questo postulato: è unicamente il cibo non digerito che ingrassa. Ma ne La dieta di Beverly Hills qualche proibizione c'è: concerne — ironia della sorte — le bevande dietetiche, te pillole vitaminiche, gli alimenti a basso contenuto calorifero o proteico, oltre ai latticini e naturalmente sale e zucchero. Il guru Mazel crede nella natura, e consegna ai posteri questo decalogo: 1) assaporate il cibo adagio, boccone per boccone: 2) pianificate i pasti in anticipo: 3) non cambiateli neppure se invitati fuori: 4) pesatevi quotidianamente; 5) quello che non mangiate oggi, lo mangerete domani; S) fate del cibo un sistema di vita; 7) pensate che esso è energia; 8) imparate a cucinarlo; 9) fissatevi obiettivi realistici nella dieta: 10) siate psicologicamente rilassati. Anni fa. conclude Judith Mazel, pesavo il doppio di adesso. Non dire mai dieta si presenta in modo ancora più spettacolare. Il suo autore, Richard Simmons, è una stella delle soap operas, ovvero i fumetti televisivi, che raccolgono davanti ai televisori, mattina e pomeriggio, tutte le massaie americane. E' anche il proprietario di un ristorante con annessa palestra a Hollywood, dall'emblematico nome di Asilo anatomico, frequentato da Paul Newman e Dustin Hoffman, Barbra Streisand, Henry Winkler (Fonzie) e così via. Nella mecca del cinematografo. Simmons è chiamato «il flauto magico» per l'ascendente che ha sugli attori. Dei tre libri, Non dire mai dieta è il meno scientifico e il più discorsivo. Il suo autore non crede che esistano «maniere veloci, indolori, miracolose p^r dimagrire». Piti che una dieta — solo inizialmente la si può definire tale — propina una regola di vita. Il suo è ini manuale contro le tentazioni della gola e per l'autodisciplina. Volentieri Simmons parla di cura correttiva degli abusi della psiche e del fisico. Lo stile del libro è quello del lavaggio del cervello. La sua prima parte è dedicata alla descrizione degli orrori mentali, sessuali, sociali sperimentati dagli obesi: alla critica degli «attentati alla salute», cioè i tradizionali breakfast di primo mattino, pranzi d'affari, cene al ristorante: alla demolizione delle diverse tesi sulle calorie, le fibre, i dimagranti, le cliniche che. in casi sia pure sporadici, hanno portato a gravi malattie oppure al decesso chi vi aderiva senza i necessari controlli medici. La seconda parte del volume è composta di un centinaio di fotografie circa, tutte su esercizi: dal respirare meglio, si finisce ai piegamenti e ai sollevamenti pesi. La terza parte, la più importante, è quella del menù e delle ricette, che devono essere tutte personali. Lo stile di Non dire mai dieta è tipicamente americano: i quiz si susseguono alle tabelle, con tanto di voto. Il segreto dell'alimentazione dì Robert Atkins è l'opera più massiccia. Il suo scopo è terapeutico: esso rappresenta il logico passo avanti di La rivoluzione dietetica e La superenergia dietetica. Alla sua base, sta la convinzione dell'illustre medico che il principio irrinunciabile della corretta alimentazione sia il controllo del livello zuccherino del sangue. Il dottor Atkins sostiene che non solo il peso è mantenuto «al punto giusto», ma molti mali sono anche curati da un adeguato dosaggio di vitamine e minerali somministrati col cibo anziché coi farmaci. Mal di testa e depressione, artrite e diabete, disfunzioni cardiache e persino il cancro possono essere sconfitti con una sana alimentazione, una serie di diete equilibrate. Fondamentalmente, il dottor Atkins distingue due tipi di dieta, quella per chi è sovrappeso, discussa nel suo primo libro, e quella per chi è di peso normale o sotto il normale. La prima poggia sulla riduzione dei carboidrati, fino al punto in cui l'eccesso di grasso del corpo del paziente viene gradualmente bruciato: da quel momento, scrive il medico, «sono di nuovo ammessi alcuni carboidrati, in genere legumi, di modo che si conservi l'equilibrio biochimico. Tale dieta, avverte, non deve essere vista come un mezzo per dimagrire, ma piuttosto come una alimentazione corretta in metabolismi che tendono a ingrassare. La seconda dieta fa perno sulle proteine e sui carboidrati e mira a depurare innanzitutto il sangue da eccessi di zucchero. Questo comporta l'eliminazione di latticini, frutta e altre sostanze dannose per il livello di insulina». Sta la Mazel che Simmons e Atkins ammoniscono che quanti sono in cura dimagrante devono consultare periodicamente il proprio medico. Le precauzioni non sono mai troppe. Innanzitutto, nessun organismo è identico all'altro. In secondo luogo, risultano facili gli errori. Per ultimo, l'efficacia e la sicurezza delle diete non sono scientificamente provate. Le polemiche tra un dietologo e l'altro hanno anzi una frequenza e intensità ancora maggiori di quelle politiche. Proprio Atkins è stato di recente coinvolto in una polemica particolarmente feroce con Nathan Pritikin, il quale lo ha accusato di predisporre i suoi clienti all'infarto. Il medico lo ha definito un bugiardo. Pritikin, hiosservato, si specializza nei ricchi: li fa andare nella sua clinica in California, fa spendere loro migliaia di dollari, e gli fa soffrire la fame. Ennio Caretto