«La corsa del dollaro ancora lunga» prevedono i governatori a Losanna

«La corsa del dollaro ancora lunga» prevedono i governatori a Losanna Le banche centrali sono però divise sulle strategie d'intervento «La corsa del dollaro ancora lunga» prevedono i governatori a Losanna ROMA — L'ennesimo record raggiunto ieri dal dollaro sembra destinato durare a lungo. Questa l'impressione più diffusa raccolta tra i banchieri internazionali riuniti a Losanna per l'annuale Conferenza monetaria intemazionale organizzata dall'Associazione bancaria americana. Dalla conferenza è anche emerso che i tassi di interesse, nel maggiori Paesi industrializzati, resteranno elevati, in termini reali, per il resto dell'anno. Ma vediamo quali sono le opinioni e le strategie dei maggiori banchieri occidentali. n presidente della Bundesbank, Karl Otto Poehl, ha dichiarato che la banca centrale tedesca continuerà nella sua politica di intervento sui mercati nonostante la recente decisione delle autorità monetarie americane di ridurre al minimo la loro presenza. "Siamo tutti d'accordo che una presenza massiccia non rappresenta una risposta ai problemi di fondo posti dall'inflazione. Ma l'intervento costituisce uno strumento e qualche volta addirittura un'arma e non abbiamo nessuna intenzione di rinunciarvi: Da parte sua, il governatore della Riserva Federale Usa, Paul Volcker, ha difeso la politica americana sostenendo che più che di «non-intervento, si dovrebbe parlare di intervento contenuto e con un velato tono di critica ha aggiunto: •Non so se si può dire che i mercati abbiano guadagnato in stabilità negli ultimi set mesi grazie agli interventi delle banche centrali. La scelta politica deve essere quella della lotta all'inflazione e alle sue cause, altre scelte possono servire a perdere di vista fo¬ bie ttivo principale-. •Il fatto incontestabile degli ultimi anni è che tutte le valute si sono indebolite a causa dell'inflazione; per questo scopo primario degli Stati Uniti resta quello di consolidare il dollaro agendo sui fattori dell'economia: Il governatore della Banca d'Inghilterra, Gordon Richardson, ha cercato di sdrammatizzare la debolezza che ha colpito la sterlina in questi giorni sui mercati valutari e ha lasciato capire che Londra non intende ricorrere a rimedi di urgenza. Parlando con i giornalisti in occasione della conferenza monetaria internazionale, Richardson ha affermato che •l'importante è di non perdere il senso delle proporzioni ed è questo quello che abbiamo intenzione di fare-. Dopo essere salita di valore per diversi mesi di seguito non sorprende, ha detto, che per la sterlina sia sopraggiunta una fase di ridimensionamento, anche se ha fatto rilevare il facile gioco degli speculatori in un mercato valutario instabile e l'effetto negativo per la sterlina della notizia di un probabile ribasso dei prezzi del petrolio inglese. Sangue freddo e prudenza: questo il consiglio di Fritz Leutwiler, governatore della Banca Nazionale Svizzera, ai colleghi europei di fronte alla tempesta che ha investito i mercati delle valute. • C'è sempre la tentazione di modificare la politica monetaria- quando ci si trova davanti a situazioni del genere, ma la Svizzera «non ha nessuna intenzione di ricorrere a provvedimenti restrittivi- e la stessa cosa dovrebbe fare la Germania: è bene che la Bundesbank non si lasci prendere la mano dalle circostanze. Leutwiler ha notato che l'attuale debolezza del franco svizzero nei confronti del dollaro è stata in parte compensata dalla forza dimostrata sul marco, cosa della massima importanza vista l'entità dell'interscambio tra Svizzera e Germania. Inoltre, ha detto, la media ponderata del valore di cambio del franco svizzero non è variata molto nel corso dell'anno. Ad essere convinto che la corsa del dollaro proseguirà ancora per lungo tempo è anche il presidente del Forex, Tripepi. 'Non ci sono ragioni — ha affermato il presidente dell'associazione degli agenti di cambio — perché la valuta statunitense inverta rotta. Lo stesso governatore della Riserva Federale americana, Volcker, ha affermato che la politica della Fed resta ancorata agli aggregati monetari, mentre i tassi di interesse in Usa hanno ripreso a salire, con il "prime rate" ritornato al 21 per cento. La situazione in Europa, d'altra parte, non appare certo stabilizzata. Non vedo quindi — sostiene Tripepi — cosa possa fermare la corsa del dollaro-. La lira dall'inizio dell'anno Nella tabella le parita delta lira net confront! del dollaro e delle principal! monete europee cosl come si sono modificate dall'inizio dell'anno ad oggi, tenuto conto della svalutazione decisa il 22 marzo. 2-l-'81 20-3-'81 23-3-'81 5-6-'81 (prima della svalut.) (dopo la svalut.) Dollaro 936,5 1010,4 1040 1208 Sme Marco tedesco 474,45 488,10 498,525 497,325 Franco francese 204,70 207,075 211,825 210,575 Fiorino olandese 436,65 411,29 450,885 447,125 Franco belga 29,47 29.773 30,438 30,518 Corona danesc 154,59 155,435 159,00 158,31 Stcrlina irland. 1765,50 1782,05 1822,375 1818,375 Sterlina inglese 2233,25 2291,85 2341,10 2330,90 Franco svizzero 521,70 537,31 548,075 563,915

Persone citate: Fritz Leutwiler, Gordon Richardson, Karl Otto Poehl, Paul Volcker, Richardson, Tripepi, Volcker