Sorrisi e un po' di paura a parma per una profezia di Guerrino Cavalli
Sorrisi e un po' di paura a parma per una profeziaEsaurite in città le pubblicazioni di Nostradamus Sorrisi e un po' di paura a parma per una profezia Si è diffusa la voce che il veggente francese avrebbe previsto per oggi una catastrofe - Nessuno ammette di crederci, però il dubbio si è insinuato e sono stati in molti ad anticipare il weekend PARMA — Nessuno ci crede o, almeno, nessuno lo ammette, però... Il dubbio si è insinuato sottile a scavare perplessità nell'opinione pubblica fino a determinare una specie di psicosi collettiva che. pur senza scadere a manifestazioni di paura, sta dando origine a fatti concreti e inoppugnabili. La storia è cominciata una settimana fa quando, soprattutto fra le scolaresche, si è diffusa, come una parola d'ordine che però non aveva nulla di concordato, la dicerìa di una catastrofica profezia di Nostradamus. secondo la quale il 6 giugno, vale a dire oggi, su Parma dovrebbe abbattersi una sciagura alla quale sono stati ben presto trovati anche connotati precisi: terremoto. Dai ragazzi, tornati da scuola il discorso è passato alle, famiglie e ben presto non si è parlato di altro. Le librerìe hanno esaurito in un lampo tutte le pubblicazioni riguar¬ danti il famoso .veggente" francese vissuto 406 anni fa. Pagine e pagine sono state sfogliate freneticamente alla ricerca del passo incriminato, a volte addirittura ricavato dalle pieghe del linguaggio di incomprensibili profezie. In effetti — come dimostra il torinese Renuccio Boscolo. autore di numerose pubblicazio- ni sull'argomento, che di Nostradamus si definisce l'unico, autentico interprete, nelle «centurie, del veggente d'Oltralpe, il nome di Parma ricorre più volte, ma mai per predire catastrofi o rovine. Nemmeno un accenno allo scudo rotorno degli antichi romani, dal quale Parma avrebbe preso il nome (ma anche questa teoria è contestata da alcuni studiosi) riesce a fornire connessioni plausibili. Ma si sa come vanno queste cose. Una volta diffusa la diceria, la gente ha finito per convincersi a prudenziali contromisure, spesso camuffate da pretesti, non privi di logica. C'è chi sostiene che da tempo aveva programmato un weekend in campagna, chi improvvisa inderogabili appuntamenti per le imminenti vacanze al mare e organizza frettolose partenze. Negozi che preannunciano immotivate chiusure, tende e sacchi a pelo andati a ruba, conti in banca o cassette di sicurezza ritirati, appuntamenti del sabato disdetti dalla pettinatrice o dal medico, baby-sitter che rinunciano a incarichi già concordati, alberghi e ristoranti della provincia che si ritrovano con un .tutto esaurito» in largo anticipo sulle abituali scadenze. Insomma, c'è tutto un campionario di eventi sopravvenuti a smentire tradizioni e consuetudini. «Non si sa mai», è la battuta più ricorrente. Non è escluso che qualche tendopoli sorga come d'incanto negli spazi aperti, vicini alla città e che Parma si ritrovi oggi semideserta: con qualche preoccupazione per le forze dell'ordine, già all'erta per prevenire le imprese di qualche topo d'appartamento. Una storia, tutto sommato, che sa tanto di grottesco. Guerrino Cavalli
Persone citate: Renuccio Boscolo
Luoghi citati: Parma
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