Un verbale accusa Cappugi «Ho sbagliato a scriverlo»

Un verbale accusa Cappugi «Ho sbagliato a scriverlo» Come si difendono i finanzieri del caso Invest-Centrale Un verbale accusa Cappugi «Ho sbagliato a scriverlo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Esce uno strano ritratto di alcuni fra i più quotati finanzieri italiani dagli interrogatori condotti dal sostituto procuratore generale Gerardo D'Ambrosio nei confronti di Roberto Calvi e degli altri accusati di avere esportato valuta attraverso operazioni di compravendita di pacchetti azionari. Cosi ad esempio Aladino Minciaroni. 69 anni, una fortuna realizzata nel difficile mondo dei palazzinari romani, tanto poco ingenuo da capire che gli conveniva anche iscriversi alla P2. davanti al magistrato assume l'atteggiamento di un bambino. Ac- cettai di fare parte del consiglio di amministrazione della Centrale perché era una società che in quel momento andava molto bene: la carica mi avrebbe quindi dato un certo prestigio. A propormi di entrare... fu Roberto Calvi, in quanto allorché ci presentarono in occasione di un "premio Campiello" simpatizzammo immediatamente. Anche io come Calvi, tra l'altro, sono ed ero Cavaliere del lavoro.. Dopo avere precisato di non avere mai posseduto azioni della Centrale, Minciaroni aggiunge candidamente: 'Tengo a precisare che sono stato nominato presidente della Sparfin solo perché non sapevano come giustificare una macchina e un autista che mi avevano attribuito'. Per il resto nega dì avere mai dato ascolto in consiglio alla lettura dei verbali e di avere firmato senza controllare. Ma se al limite questa versione potrebbe anche essere credibile lo è molto meno quando si appiattisce su posizioni simili anche Roberto Calvi e non solo lui, ma anche Giorgio Cappugi. considerato una delle menti finanziarie più brillanti d'Italia. L'accusa è che quando la Centrale decise di comperare dalla Invest di Bonomi il pacchetto azionario del Credito Varesino, l'operazione venne compiuta per 2.400.000 titoli mentre altri 900.000 hanno fatto un lungo giro dalla Invest alla Banca Commerciale, da questa a una finanziaria svizzera e di qui infine alla Centrale lasciando però in questo modo un guadagno di qualche miliardo all'estero. Ad appoggiare la tesi del magistrato c'è un verbale del consiglio di amministrazione dal quale risulta che la Centrale ha deciso di comperare tutto il pacchetto Bonomi e cioè 3.300.000 azioni, .Mai più', dice in interrogatorio Giorgio Cappugi che pure quel verbale redasse. • Ho sbagliato a scrivere, è la sua tesi, ma il magistrato contesta: .Resta pur sempre da spiegare il perché della indicazione "tutta la partecipazione posseduta dalla Invest nel Credito Varesino che, guarda caso, era proprio di 3.300.000 azioni", e qui la risposta di Cappugi non è solo brillante. • Quel che posso dire è che con l'espressione tutta la partecipazione... intendevo fare riferimento a 2.400.000 azioni., cioè, in soldoni, scriveva .tutta, per dire «una parte». Ma di questo cosa dice Calvi? Riferendosi a un direttore generale di cui tanto si fidava da affidargli un libretto con i .fondi neri» (lo ammette Cappugi in altra parte dell'interrogatorio) Ca'vi gli attribuisce in stesura di verbale qualche errore tanto importante da alterare il senso dell'operazione. Per Calvi è però in attesa la classica buccia di banana impersonata dai consiglieri Valeri Manera e Tonello i quali hanno riferito di avere capito anche loro che il passaggio riguardava tutti i titoli Credito Varesino. Non solo: lo stesso hanno confermato al magistrato Bonomi e Cigliana della Invest. E allora? Calvi stavolta gioca pesante: l'acquisto era nei poteri del presidente e l'allora presidente Canesi lo segui passo passo. Canesi ha 87 anni, è gravemente malato m. f, Il 11 II 11 II 111 II 11111111111 II 11 II I II 1111 II 11111111111111 lì I

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