Il Papa decide il dopo-Wyszynski Domani si affaccia alla finestra

Il Papa decide il dopo-Wyszynski Domani si affaccia alla finestra I vescovi polacchi sono a Roma per l'assemblea ecumenica di Pentecoste Il Papa decide il dopo-Wyszynski Domani si affaccia alla finestra Con un collegamento radio pronuncerà due discorsi ai vescovi e ai rappresentanti di altre Chiese riuniti, il mattino, in San Pietro e, nel pomeriggio, a Santa Maria Maggiore UITTA' DEL VATÌCANO — Il Papa non scenderà doma-li, festa di Pentecoste, in San Pietro fra i 400 vescovi di tutto il mondo e i rappresentanti di altre Chiese, ma commemorerà con due discorsi trasmessi In diretta i 1600 anni dal primo Concilio di Costantinopoli e, nel pomeriggio a S. Maria Maggiore, i 1550 anni dal Concilio di Efeso. Patriarchi, cardinali e vescovi, però, potranno unirsi a Giovanni Paolo II quando egli si affaccerà, a mezzogiorno, per la recita dell'angelus alla finestra su piazza San Pietro, come viene confermato. I due discorsi sono definiti «importanti» perché svilupperanno, sul piano ecumenico, le dottrine dello Spirito Santo, definita nel 381 a Costantinopoli, e di Maria «Madre di Dio», sancita ad Efeso nel 431, come logica conseguenza del dogma sulla natura umana e divina unite nella persona di Cristo, in contra¬ sto con l'eresia di Ario. L'incontro di Pentecoste a Roma, voluto da Papa Wojtyla, è la maggior riunione di vescovi ed esponenti ortodossi, protestanti e anglicani dopo la conclusione del Concilio per rafforzare, soprattutto, il dialogo teologico in corso fra la Chiesa romana e 14 Chiese ortodosse. Vi sarà, in seguito, un grande Congresso teologico, sempre a Roma. Per queste ragioni, il pontefice teneva molto a presenziare fisicamente ad una parte della messa che sarà concelebrata domattina in San Pietro, sotto la presidenza del cardinal decano Carlo Confalonieri, in nome del Papa. A S. Maria Maggiore, nel pomeriggio, la processione e il rito saranno guidati dal cardinale messicano Ernesto Compio Ahumada. Le celebrazioni vengono aperte oggi pomeriggio dai Vespri di Pentecoste, in San Pietro, presieduti dal cardi¬ nale inglese Basii Hume, mentre il metropolita ortodosso Damaskinos, che rappresenta il Patriarca ecumenico Dimitrios, terrà un discorso e guiderà la preghiera. Se il pontefice rispetta, con sacrificio personale, il riposo impostogli dai medici, deve occuparsi però della successione del card. Wyszynski alla guida della Chiesa polacca, specialmente ora che gli attacchi sovietici acuiscono la crisi in Polonia. Ieri sono giunti a Roma il card. Francesco Macharski, che per il momento sostituisce il defunto primate, mons. Bronislaw Dabrowski, segretario della Conferenza episcopale, e una ventina di altri vescovi per le celebrazioni dei due Concilii. La loro presenza consentirà al Papa contatti decisivi alla vigilia dell'assemblea dell'episcopato polacco che, la prossima settimana, dovrebbe presentare a Giovanni Paolo II una terna di nomi. Il problema centrale è se conservare unite le cariche di primate e di presidente dell'Episcopato, come lo erano con Wyszynski. Il doppio incarico rinsalda, da un lato, il prestigio e l'autorità del capo della Chiesa in Polonia, ma dall'altro era possibile grazie alla personalità carismatica di Wyszynski. Risulta che questi con Paolo VI si era opposto allo sdoppiamento per evitare che la Santa Sede gestisse direttamente i rapporti con lo Stato, passando sopra l'Episcopato, attraverso la nomina di un Nunzio e di un ambasciatore polacco in Vaticano. Cosi, Varsavia inviò un ministro pe/ le relazioni speciali con la Santa Sede che, a sua volta, nominò mons. Luigi Poggi «Nunzio con incarichi speciali», cioè ambasciatore itinerante nell'Est europeo, con preferenza in Polonia. Lamberto Fumo

Luoghi citati: Costantinopoli, Polonia, Roma, Varsavia