Padova: grande mostra dedicata a Sant'Antonio e il suo tempo

Padova: grande mostra dedicata a Sant'Antonio e il suo tempo Nel quadro delle celebrazioni per il 750° anniversario della morte Padova: grande mostra dedicata a Sant'Antonio e il suo tempo S'inaugurerà il 12 giugno e avrà due sezioni: la prima sarà allestita nell'ex archivio della basilica e comprenderà tutto il materiale custodito nel museo Antoniano; la seconda, al Palazzo della Ragione, ospiterà una serie di capolavori dedicati al santo PADOVA — La sera del 13 giugno 1231, mentre veniva trasportato da Camposanpìero a Padova, su un carro trainato da due buoi, moriva all'età di circa 40 anni il frate francescano Antonio di Padova. La notizia si diffuse in città in un baleno, e i fanciulli che giocavano nelle piazze andavano dicendo: .E' morto il Santo! E' morto S. Antonio!». A soli undici mesi di distanza dalla morte, Papa Gregorio IX lo elevava agli onori degli altari. La città contava allora appena 10.000 abitanti, e viveva momenti difficili: nel 1222 era stata fondala l'Università, e il tiranno Ezzelino III da Romano premeva alle porte dopo la conquista di Verona, di Vicenza e Bassano; nel 1237 Ezzelino III eleggeva Padova capitale del suo impero. Pochi mesi prima di ritirarsi nella quiete di Camposanpiero, ospite del conte Tiso, che vi costruì una piccola cella di fronte ad un secolare noce, frate Antonio si era recato a Verona a chiedere ad Ezzelino la liberazione del conte Rizzardo di S. Bonifacio e di altri notabili di parte guelfa. Il culto e la devozione per S. Antonio si diffusero rapidamente non solo nel Veneto e in Italia, ma anche in Europa e in tutto il mondo. A 750 anni dalla sua. morte, nel quadro delle celebrazióni dell'Anno Antoniano, Padova dedicherà a S. Antonio una grande mostra dal titolo: «5. Antonio, il suo tempo, il suo culto, la sua città (1231-1981)». L'iniziativa vuole essere una testimonianza verso il Santo che ha portato in tutto il mondo l'immagine di Padova, la città che lo ama devotamente, e al quale ha dedicato una delle più belle basiliche della cristianità. La grande mostra e anche un grosso tentativo di ricostruire il mondo in cui S. Antonio di Padova è vìssuto, le condizioni sociali e culturali della città di quel tempo. La mostra «S. Antonio e il suo tempo», che sarà aperta il 12 giugno prossimo, alla vigilia del 750° anniversario della morte del Santo, si articolerà su due grandi sezioni. La prima sarà allestita nell'ex archivio della Basilica, e comprenderà tutto il materiale custodito nel museo Antoniano che da decenni era chiuso anche agli studiosi oltre che ai normali visitatori. Si tratta di opere d'arte che serviranno a dare non solo l'immagine del Santo dei miracoli, ma anche l'immagine storico-culturale dell'epoca. Il ricupero del Museo Antoniano vuole essere anche un invito affinché non venga ulteriormente rinviata la sistemazione entro il complesso della Basilica e diventi un museo stabile. Accanto all'esposizione delle opere d'arte custodite nel Museo Antoniano, tra cui figurano i capolavori di artisti come Piazzetta, Pellegrini e Ceruti, sarà allestita anche una mostra della devozione popolare, in cui saranno esposti gli ex voto raccolti nel corso dei secoli. La seconda parte della grande mostra sarà sistemata nel Palazzo della Ragione, e sarà dedicata al culto di S. Antonino nel territorio padovano e all'iconografia del Santo. Accanto alle opere padovane sarà presentata anche una scelta antologica di capolavori dedicati a S. Antonio, sparsi in Italia e all'estero, e che consentirà di esemplificare certi particolari momenti del culto antoniano, la sua ampiezza e i coinvolgimenti anche dei più grandi artisti. Una parte della mostra nel Palazzo della Ragione sarà dedicata all'iconografia della Basilica antoniana, cioè degli aspetti con cui questo famoso tempio è stato visto nel tempo sia in funzione del monumento in se stesso sia della città in cui esso è inserito. La mostra •S. Antonio e il suo tempo» resterà aperta fino alla metà di novembre prossimo. Attilio Trivellato

Persone citate: Ceruti, Ezzelino Iii, Gregorio Ix, Pellegrini, Tiso