Boss della nuova mafia calabrese assassinato con 5 colpi di pistola da un killer sotto casa

Boss della nuova mafia calabrese assassinato con 5 colpi di pistola da un killer sotto casa Ieri pomeriggio in via Domodossola, a una settimana dall'omicidio del contrabbandiere Boss della nuova mafia calabrese assassinato con 5 colpi di pistola da un killer sotto casa Quarant'anni, in libertà vigilata, era noto alla questura per furto, contrabbando, gioco d'azzardo, ricettazione, truffa - Si recava spesso al Sud con auto blindate - L'omicida svanito nel nulla - Movente probabile, la vendetta A una settimana dall'assassinio del contrabbandiere di sigarette Salvatore Mavilla. un altro pregiudicato è stato uccìso con cinque colpi di pistola da un killer che l'ha atteso sotto casa. E' Paolo Gattuso, 40 anni, via Domodossola 13, in libertà vigilata. Col suo nome, in Questura c'è un fascicolo che pesa 3 chili: contrabbando, gioco d'azzardo, furti. Secondo le ultime informazioni in possesso della squadra mobile, il morto sarebbe un boss della «n'drangheta» calabrese. Con attività varie, anche di prestasoldi, sia in Calabria che nella Riviera ligure. Paolo Gattuso (che si era sposato nel '69 con Caterina Tavernese) abitava, solo, in un appartamento di tre camere e cucina. L'ha lasciato alle 14,50. Maglietta azzurra e pantaloni di tela beige, è uscito in strada mentre imperversava il temporale. Rari i passanti. Riparandosi contro il muro, ha estratto dal borsello le chiavi della sua Golf GT nera, parcheggiata sul marciapiede accanto al numero 11 di via Domodossola. Si è seduto al posto di guida ma non ha fatto in tempo ad avviare il motore. Da una «A112» seminascosta da un tassi è sceso un giovane armato di una grossa pistola a tamburo (forse una 38 special). Lo sconosciuto ha raggiunto la Golf e, sparando due volte contro il finestrino anteriore destro, ha colpito al petto e al braccio il Gattuso. Il ferito ha cercato scampo scivolando fuori, ma è inciampato, rimanendo cosi facile preda del killer che l'ha giustiziato con altre tre pallottole, una alla gola, due alla testa. Due vigili hanno intravisto il killer salire sulla «AU2» guidata da un complice e allontanarsi verso il largo Fabrizi. Più tardi l'auto è stata ritrovata davanti al numero 16 di via Arona. Nel frattempo la scena del delitto si è animata. Sono usciti in strada gli inquilini delle case vicine, il titolare dell'autorimessa tìi fronte, alcuni negozianti. Uno ha com¬ mentato: 'Era un tipo che rincasava a notte fonda o all'alba, ed usciva solo di pomeriggio o ulla sera. Viveva qui da una decina d'anni, sempre con macchine di grossa cilindrata; spesso si assentava,. I commenti della gente si intrecciavano fitti mentre sul posto arrivavano il capo della squadra mobile dott. Fersini, il medico legale, il sostituto procuratore dott. Solerio. Dice la polizia: 'Era in libertà vigilata, andava sempre a firmare al commissariato San Donato. Un delinquente abituale,. Un'irruzione nell'alloggio del Gattuso ha offerto agli inquirenti un primo panorama sulle ultime attività dell'ucci- so. Nell'appartamento in disordine c'erano astucci vuoti di accendini Cartier, orologi (proventi di furti), lettere intestate a una inesistente •Impresa edile Gattuso,. In un'altra stanza, un panno verde, fiches, pacchetti di sigarette 'Ricettatore e truffatore, hanno commentato negli uffici della squadra mobile i commissari Sassi e Faraoni. Rapidi controlli hanno permesso di inquadrare ulteriormente il personaggio: piccolo contrabbandiere di «bionde», il Gattuso era anche stato trovato in possesso di banconote'provenienti dal riscatto pagato per il sequestro Navone. Poi aveva aperto alcune bische e raggirato ditte con assegni a vuoto. Affermano in Questura: 'Viaggiava su auto blindate per raggiungere la Calabria dove era in contatto con boss della "n'drangheta". Come usuraio lavorava principalmente in Riviera: da Alassio a Sanremo era conosciuto in night e al Casinò,. Il 2 settembre '80 fu arrestato dai carabinieri di Sanremo sotto il falso nome di Paolo Conte, il cantautore astigiano. Probabilmente il delitto è maturato in questi ambienti. Una vendetta della mafia calabrese per uno sgarro? Non è però da escludere che sia stato ucciso da qualche debitore o dalle potenti vittime dei suoi ricatti. Le indagini non trascurano eventuali collegamenti con il «tribunale» della mala torinese che ha eliminato otto giorni fa il piccolo trafficante di sigarette Salvatore Mavilla. Servizio di: Franco Battolato e Alvaro Gili. Paolo Gattuso, la vittima -11 corpo senza vita sferzato dalla pioggia sul luogo dell'agguato

Luoghi citati: Alassio, Calabria, Sanremo