Tariffe Sip più care da lunedì (in tre anni sono raddoppiate)
Tariffe Sip più care da lunedì (in tre anni sono raddoppiate) L'aumento (da tempo annunciato) sarà deciso oggi dal governo Tariffe Sip più care da lunedì (in tre anni sono raddoppiate) ROMA — L'aumento delle tariffe telefoniche (15 lire In più per ogni scatto ordinario) sarà varato oggi dal consiglio del ministri dopo 11 parere favorevole dell'altro Ieri dato dal consiglio di amministrazione delle Poste. Il rincaro entrerà In vigore subito dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», presumibilmente lunedi prossimo. All'ordine del giorno della odierna seduta di governo figurano anche provvedimenti argenti nel settore energetico TORINO — In tre anni, le tariffe elettriche e telefoniche sono più che raddoppiate . L'ultimo aumento della luce (entrato in vigore lunedi scordo) ha infatti portato 11 livello di alcune •voci» delle tariffe Enel a valori (come si può vedere nella tabella a fianco) che variano da due a cinque volte il loro livello del gmgno'73, con punte fino a sette volte superiori per proprietari delle seconde case. Anche per le tariffe Sip (che dopo 11 «via» dato l'altro ieri dal ministro delle Poste Di Giesi dovrebbero scattare nel prossimi giorni) il discorso non cambia: lo scatto telefonico, rispetto a tre anni fa è più che raddoppiato e, anche In questo caso, chi ha subito l'aumento più rilevante sono 1 proprietari di seconde case, per i quali l'aumento è stato di almeno tre o quattro volte rispetto ai livelli del '78. Eppure, nonostante ciò, i due enti non solo non riescono a quadrare i bilanci, anzi sono costretti a chiedere allo Stato con tinue trasfusioni di denaro. Il nodo delle tariffe, anzi, è diventato un pomo di discordia: Enel e Sip accusano i governi di aver praticamente imbavagliato le tariffe, portando 1 bilanci al collasso: 1 governi replicano che si tratta di consumi sociali Il caso più significativo, rie sploso in questi giorni, è senza dubbio quello della Sip. La società, si sa, ha perso almeno mille miliardi in due anni (450 nel '79, altri 538 nell'80) e ha raggiunto un indebitamento che supera abbondantemente ! 7000 miliardi. E' entrata ormai in un ■circolo ozioso», come ha spiegato lunedi il presidente Beltra¬ me che all'lncirca è questo: la società, ogni giorno che passa, deve pagare almeno tre miliardi di interessi alle banche; e per pagarli è costretta a fare altri debiti (magari rischiosissimi, in dollari) penalizzando gli investimenti. Oppure tenendoli su livelli consistenti (1950 miliardi nel '79: oltre 2150 nell'80) rispet to ai 2600 previsti ma a un prezzo altissimo: facendo nuovi debiti. Per rompere questo «circolo ozioso», Beltrami, che da sei mesi guida la società, ha messo a punto un piano di vasto respiro, che in gran parte è condiviso dal governo, ma come dimostrano le polemiche di questi giorni (le Poste che fanno una certa resistenza a mollare i quattrini che dovrebbero confluire nella «casa conguaglio») dimostrano come il suo decollo non sia dei più semplici. Qualcosa, comunque, ha detto lunedi Beltrami. si sta muovendo seriamente sul fronte Sip. E cioè: la «cassa conguaglio», che dovrebbe fornire 300 miliardi alla società torinese, sta per diventare una realtà; la riduzione del «canone di concessione» che la Sip paga allo Stato (270 miliardi tra il '79 e l'80) dovrebbe andare in porto nel giro di qualche mese; l'Iri, attraverso la Stet. dovrebbe far arrivare al più presto (entro giugno) i 240 miliardi della seconda tranche dell'aumento di capitale varato in gennaio; Beltrami sta preparando, per settembre, un altro aumento di capitale che dovrebbe aggirarsi sui 350 miliardi. Sono per ora soltanto Ipotesi, che però dovrebbero dare seriamente i loro frutti. Ma non a breve scadenza. Sui tempi medio-lunghi: sul bilancio '82. ha detto Beltrami, perché quello '81 è già in parte compromesso dal ri. a -di con cui nono partiti gli aumenti tariffari. E nel frattempo? Tra gli azionisti privati, ridotti ormai all'osso (20-25% del capitale) c'è piuttosto maretta. In questi due giorni il titolo in Borsa (sia pure con un lieve recupero di ieri) ha perso ancora punti scivolando a 1455 lire martedì (il giorno dopo l'assemblea) e risalendo a 1475 ieri. c. roc.
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