Oggi la «nuova Francia» ricevuta alia Casa Bianca

Oggi la «nuova Francia» ricevuta alia Casa Bianca Visita a Washington del ministro degli Esteri Cheysson Oggi la «nuova Francia» ricevuta alia Casa Bianca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Con un cordiale colloquio col segretario di Stato Haig, il ministro degli Esteri francese Claude Cheysson ha inaugurato ieri pomeriggio — ieri notte in Italia — la sua visita di tre giorni a Washington su invito del governo Reagan. Cheysson e il suo ospite hanno toccato tutti i principali problemi politici ed economici internazionali, impostando i lavori di oggi e domaVii e stabilendo subito una .entente cordiale, che entrambi vorrebbero divenisse il perno dei rapporti euro-americani. Il ministro francese ha in programma colloqui con il presidente Reagan, il vicepresidente Bush, il ministro della Difesa Weinberger e quello del Tesoro Regan, col governatore della Riserva federale Volcker e i leaders del Congresso. A ridosso della visita del cancelliere tedesco Schmidt, che consegnò un messaggio del presidente americano a Mitterrand, questa di Cheysson indica l'enorme interesse degli Stati Uniti per la .nuova. Francia, e la disponibilità del governo Reagan a collaborare coi socialisti europei. La Casa Bianca ha salutato l'arrivo del ministro con un messaggio di buon auspicio. Come Cheysson e Haig hanno ammesso in un fugace scambio di battute coi giornalisti, tra Francia e Stati Uniti esistono diversità di vedute. Il ministro degli Esteri francese, ad esempio, intende chiedere .chiarimenti, sulla politica degli alti tassi d'interesse bancari che danneggia il franco; su quella di intervento nel Centro America, con 1 appoggio ai regimi di destra; e .sul confronto con l'Urss. A sua volta, il segretario di Stato è ansioso di avere assicurazioni sul ruolo che i comunisti potrebbero svolgere in Fran eia se non nel governo al suo fianco. Ma Parigi e Washington hanno numerosi punti di contatto. Entrambe puntano alla prevenzione di una nuova crisi nel Medio Oriente attraverso la soluzione del problema palestinese e il contenimento della Libia. Entrambe pensano che la distensione in Europa non dipenda solo dai negoziati sugli euromissili, ma anche dal ripristino dell'equilibrio delle forze tra la Nato e il Patto di Varsavia, compromesso dall'installazione dei moderni SS 20 sovietici ai confini con la Germania. Significativamente. in un'ampia intervista al New York Times, Mitterrand ha insistito sulle convergenze e minimizzato le divergenze. Ha messo in luce tre punti principali: il ps francese, sotto la sua guida, ha sempre perseguito l'equilibrio delle forze tra i due blocchi in Europa: egli personalmente è stato il primo a denunciare gli SS 20 sovietici ; ha appoggiato gli accordi di Camp David tra Egitto e Israele, in vista di un compromesso sulla Palestina; tra i suoi progetti vi è la nazionalizzazione di alcune industrie, non la collettivizzazione dell'economia francese, e ciò non inciderà sugli alleati. Persino quando il New York Times ha chiesto se il suo mandato elettorale non fosse molto diverso da quello di Reagan, ha ribattuto: .Hanno invece parecchio in comune: la lotta contro l'inflazione e la disoccupazione, il recupero del prestigio nazionale..... Emerge chiaro il proposito franco-americano di stabilire un'intesa di lavoro più proficua di quella tra Giscard e Carter, due uomini intellettualmente e caratterialmente piuttosto lontani. Neppure Mitterrand e Reagan possono essere considerati vicini, né ideologicamente, né per inclinazioni culturali: il primo è un colto francese, il secondo un prammatico «westerner». Sono però sorretti dalla convinzione che l'accordo Francia-Stati Uniti sia indispensabile all'Europa. e, c.