Estate nel «lager» per i bambini russi

Estate nel «lager» per i bambini russi Così i sovietici chiamano gli accampamenti di baracche per le vacanze giovanili Estate nel «lager» per i bambini russi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Da domenica scorsa, con la fine delle scuole, è cominciato il «grande esodo» dei bambini sovietici. A milioni sì riversano a Sud, soprattutto verso le coste del Mar Nero o verso il Caucaso, in una «operazione vacanze, che — per volume — non ha forse uguali al mondo. L'anno scorso, dicono i giornali sventagliando le statistiche ufficiali, 25 milioni di bambini e teen-agers fruirono degli impianti messi a disposizione dallo Stato e dalle organizzazioni pubbliche, quasi la metà sul totale degli scolari (44 milioni) e dei piccolissimi nelle scuole materne (14 milioni). .Mio figlio? L'ho mandato al lager., si sente dire in questi giorni da molti russi. E la frase colpisce chi non sa che il -lager., iti russo, non è altro che un accampamento di baracche dove i Sasha e i Vanja si godono la breve estate di questo Paese, in genere a turni di un mese ciascuno. Ci sono, nell'Unione Sovietica, 11 mila impianti extrascolastici. In parte sono destinati ad attività sportive e ricreative, ma quasi la metà sono centri di questa imponente «estate ragazzi'. Gratuite per le ragazze-madri e per le famiglie numerose, le vacanze dei bambini non sono mai troppo dispendiose. Va riconosciuto, di fatto, che per un Paese carente nei servizi e incapace di offrire buoni alberghi l'Urss fa miracoli quando si tratta di organizzare questi esodi per truppe di «pionieri». I .lager, come le pensioni per le vacanze degli adulti (qui le chiamano .case di riposo.) appartengono per lo più a fabbriche, uffici, aziende agricole. Sono quindi riservate ai lavoratori delle varie attività commerciali e industriali secondo criteri di appartenenza, anzitutto, ma anche di merito. Per andare in vacanza, o per mandarci i figli (in questo caso c'è meno rigo-. re) non basta pagare: anzi si paga poco, perché circa 180 per cento della spesa è sostenuta dal sindacato, con un tondo alimentato da una percentuale sugli introiti dell'azienda o da contributi del governo. Quello che serve è la putevka, il biglietto d'ingresso che si ottiene dall'azienda o dal sindacato (se la domanda supera l'offerta ha la pre-cedenza chi più merita per l'attività politica o per il lavoro). Con il r giugno, data in cui gli aerei per il Sud si riempiono improvvisamente di bambini anche molto piccoli, i sovietici festeggiano anche la «giornata del fanciullo.. ^ ■

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica, Urss