Il sequestrato di Marghera

Il sequestrato di Marghera Il sequestrato di Marghera L'ing. Giuseppe Taliercio, 54 anni, direttore del Petrolchimico della Montedison di Porto Marghera, fu sequestrato dalle Bierre il 20 maggio. Un commando, composto da quattro uomini, tra cui uno vestito da finanziere, immobilizzò il dirigente alle 1320 nella sua casa di Mestre, mentre era a tavola con la moglie e due dei cinque figli. Nell'appartamento il gruppo s'era fermato almeno tre quarti d'ora. Prima di andarsene con l'ostaggio, i terroristi avevano perquisito tutte le camere soffermandosi in particolare nello studio del dirigente, da dove avevano poi prelevato documenti e appunti. L'agguato al direttore del Petrolchimico s'è svolto in una zona già colpita in passato da azioni terroristiche con lutti, ferimenti, aggressioni e attentati. La permanenza di Taliercio (tuttora nelle mani dei terroristi) nello stabilimento di Porto Marghera coincide con una delle fasi più delicate del Petrolchimico che è passato rapidamente da 7500 addetti a poco meno di 7000, dopo una serie di aspre battaglie sindacali. Le Bierre hanno inviato comunicati sul sequestro nonché una fotografia dell'ingegnere con un cartello al collo. Fra i sequestratori del dirigente la Digos afferma che ci potrebbe essere anche il brigatista sardo Savasta.

Persone citate: Giuseppe Taliercio, Savasta