Scatta in Toscana la legge antimafia colpiti sette sardi, altri hanno paura di Vincenzo Tessandori

Scatta in Toscana la legge antimafia colpiti sette sardi, altri hanno paura Mentre a Firenze è in corso un processo per il sequestro di due persone Scatta in Toscana la legge antimafia colpiti sette sardi, altri hanno paura Il provvedimento riguarderà solo quelle persone che si sono macchiate di reati - Il consigliere regionale del pei Luigi Berlinguer sostiene però che così «si spara sul mucchio» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — Parlano di una diaspora, meglio di una deportazione. I sardi costretti a lasciare la Toscana, le terre che hanno acquistato, il lavoro, le pecore, le famiglie: si è decisa l'applicazione della «legge antimafia» e molti sostengono che sia ingiusta, altri Inutile. Quindicimila persone, si dice, adesso vivono nel timore di essere costrette ad abbandonare tutto in pochi giorni o in poche ore. I rapimenti hanno fatto scattare meccanismi di autodifesa, c'è un processo in questi giorni alle Assise di Firen¬ ze contro la banda di Mario Sale, per i rapimenti di una bimba di 7 anni, Ilaria Olivati e di un piccolo industriale, Gaetano Ma zoni, e la gente «vorrebbe ignorarlo». Il pubblico è formato soprattutto da pochi sardi, e alcuni sono stati protagonisti di altri dibattimenti, e se la sono cavata, per insufficienza di prove, come Francesco Ghisu, che fu coinvolto nel processo per il sequestro e l'uccisione di Piero Baldassini. La legge che prevede il «divieto di soggiorno» o «bando» viene contestata con asprezza. Dice Luigi Berlinguer. consigliere regionale per il pei, professore di storia del diritto all'Università di Siena: «Non è un'iniziativa efficace, l'applicazione di queste norme. Non sono favorevole perché non si fa altro che sparare nel mucchio e se esiste la possibilità di arrivare ai colpevoli può darsi che si prenda anche un innocente. Sono misure criminogene, che possono provocare l'opposto di ciò che si vorrebbe. Il "bando" è un provvedimento medioevale che rischia di trasformare in banditi gente che criminale non lo è mai stato.. Perché? La spiegazione di Berlinguer ha una sua logica precisa. Osserva: «Fra coloro che sono stati colpiti dal provvedimento, alcuni si sono fermati ai confini con la Toscana, e ora sono in Emilia o nell'alto Lazio. Nessuno è rientrato in Sardegna: non lo ha fatto perché qui hanno proprietà acquistate, non so se onestamente o no, comunque acquistate. Cosi c'è il problema della conduzione delle imprese, alcuni devono pensare alle pecore, altri sono nei guai per la mietitura del grano, e non tutti possono contare su amici e parenti o sui servi pastori. In blocco tuttavia hanno fatto ricorso e per discutere la situazione in appello, si è costituito un collegio di difesa nei quale sono presenti, oltre agli avvocati di primo grado, anche autorevoli giuristi sardi.. Un'interrogazione è stata presentata dal professore e da Delia Meiattini al presidente della giunta regionale per sapere se si intenda fare qualche passo preciso presso le autorità .senza ovviamente interferire con alcuno.. Dunque l'inutilità dei provvedimenti antuiiaf ia è sottolineata più volte da Berlinguer che. egli stesso sardo, conosce profondamente la mentalità dei pastori e dei sardi pastori che lavorano in Toscana. «Per combattere il fenomeno del banditismo è indispensabile guadagnarsi la collaborazione dei pastori, e l'unico modo per farlo è imparare a distinguere. Altrimenti l'omertà non sarà vinta, il pastore vivrà con due paure insuperabili: quella per il bandito, oggi si dice per Mario Sale, e l'altra, per il magistrato.. Quindi il silenzio diverrà suo fedele compagno. Soluzione efficace, sostiene Berlinguer, potrebbe essere la rèvoca dei provvedimenti oppure .un riesame secondo un'ottica di maggiore ragionevolezza.. E aggiunge: «.aU limite avrei concepito il soggiorno obbligato, non il bando.. Le accuse vengono respinte dalla magistratura. Nessuno, dicono in procura, «ha sparato nel mucchio.. Le proposte per l'applicazione della legge sono finora trenta, il tribunale di Firenze ha deciso per dieci. Precisa il sostituto procuratore Francesco Fleury, che sostiene l'accusa nel processo per i sequestri: .Di questi, sette riguardano sardi, tre persone con altra origine.. I requisiti che garantiscono l'inserimento nell'elenco che qualcuno vuol chiamare .lista di proscrizione, sono precisi. Dice il dott. Fleury: .Tutti hanno precedenti penali specifici; sono stati inquisiti per sequestro di persona o per appartenenza ad associazioni criminose, oppure per favoreggiamento personale o reale; sono stati in rapporto con pregiudicati o con persone inquisite per sequestro; hanno disponibilità economiche incompatibili con fonti di guadagno lecite.. E aggiunge: .Tutti hanno precedenti pesantissimi, sia pure per fatti non recenti, altri sono stati condanna ti in primo grado.. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Emilia, Firenze, Lazio, Sardegna, Toscana